Che cosa fare a Limbiate? Se stai organizzando escursioni in Lombardia puoi scegliere questa destinazione per una passeggiata nelle Groane o per andare alla scoperta di alcuni dei luoghi abbandonati in Brianza più suggestivi, come l’ex manicomio di Mombello. E, ancora, ville magnifiche, chiese antiche, i resti di un luna park urbano e ristoranti ayce.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
A poco meno di 20 chilometri di distanza da Milano, Limbiate sorge in un’area di confine tra la fascia delle Groane e la valle del Seveso. Ben un terzo della sua superficie, in effetti, è occupato dal Parco delle Groane.
Limbiate è bagnata dai torrenti Lombra e Garbogera, oltre che dal canale Villoresi.
[Prima di scoprire che cosa vedere a Limbiate e dove mangiare, che ne dici di mettere Like alla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza?]
Sono sei le frazioni di Limbiate: Mombello, Pinzano, Ceresolo, Villaggio dei Giovi, Villaggio Risorgimento e Villaggio del Sole.
Di Limbiate è originaria Linda Morselli, ex fidanzata di Valentino Rossi e attualmente compagna di Fernando Alonso. Qui è nata anche Grazia Letizia Veronese, la vedova di Lucio Battisti.
Nella frazione di Villaggio dei Giovi è cresciuto e ha vissuto Fulvio Collovati, calciatore campione del mondo a Spagna ’82: nel post qui sotto trovi i suoi ricordi legati alla Brianza.
Che cosa fare a Limbiate: i monumenti da vedere
Ti interessa sapere che cosa vedere a Limbiate per una gita vicino a Milano? Potresti iniziare il tuo tour del paese dalla frazione di Mombello: in piazza San Giuseppe sorge la Chiesa di San Giuseppe Artigiano. La chiesa fu costruita nella seconda metà dell’Ottocento, quando agli abitanti della località fu impedito di prendere parte alle funzioni religiose della chiesa dell’ospedale psichiatrico Antonini.
Quest’ultimo non è altro che il celebre ex Manicomio di Mombello, uno dei più famosi luoghi abbandonati in Brianza. Per raggiungerlo, lasciati la Chiesa di San Giuseppe Artigiano sulla destra e percorri via Napoleone Bonaparte fino in fondo; quindi gira a sinistra in via Monte Grappa, e subito dopo la curva a destra troverai sulla tua sinistra il civico 40, da cui potrai entrare.
Prima di parlarti del Manicomio di Mombello, comunque, ti devo annoiare con un invito importante: rispetta la proprietà privata e i divieti segnalati dai cartelli. Se ci sono cancelli chiusi, barriere o nastri che impediscono il passaggio, un motivo ci sarà!
Il manicomio di Mombello, cioè l’ex ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, nel Novecento era il più grande d’Italia. La clinica accoglieva più di un migliaio di malati, suddivisi nei vari padiglioni a seconda della patologia da cui erano colpiti. Il manicomio è stato chiuso in seguito all’entrata in vigore, alla fine degli anni Settanta, della legge Basaglia. Ancora oggi si possono vedere tracce e testimonianze del passato, tra materassi, scritte sui muri, documenti e servizi rotti.
Se vuoi conoscere da vicino la storia dell’ex ospedale psichiatrico e sapere quali pazienti famosi sono stati ricoverati nel manicomio di Mombello, puoi leggere l’approfondimento che ho dedicato a questa location nel post qui sotto.
Del complesso fa parte anche Villa Pusterla Crivelli Arconati, dove ebbe modo di soggiornare il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone. L’edificio, inoltre, venne usato come quartier generale da Napoleone Bonaparte: fu in questa struttura che si decise di dare vita alla Repubblica Cisalpina.
Accanto alla villa c’è l’Oratorio di San Francesco, fatto costruire da Stefano Gaetano Crivelli nel 1754 su progetto di Francesco Croce (l’architetto della Rotonda della Besana a Milano). In questa cappellina nel 1797 le sorelle di Napoleone Bonaparte, Elisa e Paolina, si unirono in matrimonio rispettivamente con il generale Baciocchi e con il generale Leclerc.
Oltre l’Oratorio di San Francesco puoi vedere, inoltre, la Chiesa di Sant’Ambrogio, costruita alla fine degli anni ’30 del secolo scorso per accogliere le funzioni religiose destinate ai pazienti dell’ospedale psichiatrico (che in precedenza si tenevano proprio nella chiesetta annessa a Villa Pusterla Crivelli). Attualmente è gestita dalla Chiesa Ortodossa Rumena.
Uscito dall’area dell’ex manicomio, gira a sinistra in via Monte Grappa e poi subito a destra in via Monte Sabotino, per poi proseguire dritto in via Monte Rosa. Sulla tua destra, all’incrocio con via Sant’Antonio da Padova, potrai osservare la curiosa Chiesa di Sant’Antonio da Padova, edificata negli anni ’70 del Novecento su progetto di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti.
A questo punto puoi spostarti da Mombello al centro di Limbiate. Per farlo, ritorna al semaforo di via Monte Rosa e gira a destra in via Monte Bianco: vai sempre dritto superando due rotonde, e alla rotatoria che trovi dopo aver superato il municipio gira a destra in via Fratelli Cervi. Da qui, andando sempre dritto, arriverai fino alla vecchia Chiesa di San Giorgio, in piazza Solari. Costruita all’inizio dell’Ottocento e dotata di campanile su pianta quadrata, fu progettata da Pietro Gilardoni, allievo di Leopoldo Pollack e architetto – tra l’altro – dell’Antico Seminario di Monza.
Lasciandoti la chiesa sulla destra, puoi imboccare via Dante e raggiungere il civico 9: di fronte c’è piazzetta delle Mimose 3, che accoglie l’ingresso di Villa Molinari Rasini Medolago. Realizzata nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Giuseppe Bianchi, la villa presenta sulla sommità della facciata due statue che raffigurano due aquile con due ruote da mulino. L’edificio purtroppo è stato compromesso da un incendio all’inizio del 2017, ma conserva comunque un fascino speciale.
Proseguendo lungo via Dante, le case di ringhiera del civico 11 (all’interno di un cortile storico) e il palazzo del civico 25 sono preziose testimonianze di architettura ottocentesca.
Pochi metri più in là, in via Dante 38, trovi Villa Mella Bazzero Alborio, che oggi accoglie i locali della biblioteca. Tipica residenza di campagna con una corte centrale, fu trasformata in villa con parco all’inglese intorno alla metà dell’Ottocento.
Se sei un appassionato di turismo cinematografico in Brianza, sarai contento di scoprire che proprio qui sono state girate alcune scene del film di Dino Risi Sessomatto, con protagonisti Giancarlo Giannini e Laura Antonelli.
Giunto al termine di via Dante puoi imboccare via Mazzini: al civico 13, ecco Villa Bosisio Castiglioni Cavriani Rasini, una delle case più antiche della città. Il suo impianto architettonico, infatti, risale ai primi anni del Cinquecento, anche se l’aspetto attuale è la conseguenza delle modifiche che furono commissionate nel XIX secolo dal conte Carlo Luigi Rasini.
Pochi metri più in là, alla tua destra, in via Mazzini 8 merita di essere vista Villa Marelli Capponago Lattuada: si tratta di un edificio con corte chiusa, sottoposto nel Settecento a un rifacimento di gusto neoclassico, con un porticato d’archi che sul retro si affaccia su un piccolo giardino.
A questo punto ti consiglio di tornare indietro in via Dante e svoltare a destra in via Matteotti: al civico 2 puoi ammirare un interessante esempio di architettura razionalista.
All’incrocio successivo, gira a destra nel senso unico in via Piave e raggiungi il civico 33: di fronte c’è la Chiesa di San Giorgio Martire. La chiesa fu costruita negli anni ’30 del secolo scorso su progetto di Spirito Maria Chiappetta, lo stesso architetto del Santuario della Madonna di Santa Valeria a Seregno (non a caso i due edifici si assomigliano molto). Le lunette sulla facciata sopra le porte di ingresso accolgono sculture in cemento e resina che raffigurano San Giorgio, San Filippo e Sn Giacomo: l’autore è l’artista medese Osvaldo Minotti.
Lasciandoti la Chiesa di San Giorgio sulla destra procedi in via Piave e poi prosegui in via XXV Aprile; alla prima rotonda gira a destra (è sempre via XXV Aprile), per poi svoltare a sinistra in via Segantini. Arrivi, così, in via Michelangelo Buonarroti, dove al civico 8 sorge Villa Bonavilla Zuccoli, contraddistinta da una facciata settecentesca con portale ad arco e balconcini in ferro battuto.
Da qui, lasciandoti Villa Bonavilla Zuccoli sulla destra, ti bastano pochi passi per raggiungere, in via Giotto, la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, eretta addirittura nel XII secolo.
Procedendo oltre la chiesa, arrivi a una rotonda: se giri a destra continuerai a passeggiare in via Giotto e avrai l’opportunità di osservare Villa Fornace Pogliani, costruita nel 1925 e ben riconoscibile per la sua sopraelevazione centrale a torretta. La villa si trova al civico 56C, ma puoi vederla meglio se prosegui lungo via Giotto e volgi lo sguardo alla tua sinistra.
Se continui a camminare lungo lo sterrato al termine della strada asfaltata, alla tua destra potrai notare da lontano ciò che rimane della ex Città Satellite, nota anche con il nome di Greenland. Proseguendo, troverai i cartelli che ti aiutano a raggiungere quest’area.
Si tratta di un ex parco divertimenti nato negli anni Sessanta, molto prima che venisse inaugurato Gardaland. La location, che includeva un trenino per i bambini e un laghetto, ha toccato il periodo di massimo splendore negli anni Ottanta, mentre a partire dagli anni Duemila sono iniziati guai giudiziari che hanno portato alla sua chiusura. Attualmente sono in programma lavori per un restyling dell’area.
Che cosa fare a Limbiate: gli itinerari naturalistici
Per le tue passeggiate in Lombardia, a Limbiate puoi immergerti nella natura del Parco di Villa Mella, con ingresso da via Dante, di fianco al civico 38.
Ovviamente, un’altra destinazione consigliata a chi vuole camminare nel verde è rappresentata dal Parco delle Groane.
Il sentiero 1, per esempio, passa da Limbiate congiungendo Cormano con Lazzate, e ti permette di giungere – tra l’altro – ai boschi di Sant’Andrea a Cogliate: puoi accedervi dalla rotonda tra via del Laghetto e corso Europa.
Il sentiero 14 ti porta da via Cisnara, poco oltre il civico 42, a Solaro (in via Marco Polo).
Il sentiero 15, invece, congiunge via Val Camonica con Città Satellite.
Ancora, il sentiero 18 ti permette di arrivare al Villaggio del Sole partendo da via Giuseppe Verdi.
Il sentiero 19, infine, si snoda tra vecchie fornaci e boschi di robinie congiungendo Mombello con il Villaggio del Sole: puoi accedervi dall’incrocio tra via Moncenisio e via Sant’Antonio da Padova.
Nel contesto del Parco delle Groane è inserito il Laghettone, uno stagno artificiale di forma rotonda realizzato negli anni ’60 dell’Ottocento; l’entrata è all’incrocio tra via Pusterla e via Stelvio. Si tratta di una delle location dove pescare in Brianza, ma l’ingresso è riservato unicamente ai soci Acli.
Se vuoi conoscere altri laghetti vicino a Milano dove pescare, ti consiglio di dare un’occhiata al post qui sotto.
Ti ricordo che se ti piace dedicarti al cicloturismo in Brianza, a Limbiate hai l’opportunità di pedalare lungo la pista ciclabile del Villoresi: puoi imboccarla accanto al civico 1 di via Volta.
Dove mangiare a Limbiate
Se desideri mangiare sushi all you can eat in Brianza puoi provare il Prosperità di via Turati 1, chiuso il lunedì, con cena a prezzo fisso a 27 euro, esclusi coperto e bevande.
Sempre nel centro commerciale c’è l’Old Wild West, location dove mangiare hamburger in Brianza, ma anche nachos con salse messicane, chicken wings e tacos con chili di carne.
Quando vuoi cenare in una pizzeria a Limbiate puoi fare riferimento a La Pineta di via Monte Sabotino 28, chiusa il lunedì.
Un altro locale dove mangiare a Limbiate è lo Charme di via Fratelli Casati 12.
Nel caso in cui tu abbia voglia di hamburger in Brianza puoi scegliere il Porter di corso Como 7, che ti permette di assaporare anche delizie come il polletto alla piastra, le bbq ribs e i fagioli neri alla messicana.
Sulla stessa via è presente un altro dei migliori ristoranti di Limbiate, il Corso Como 52: situato – appunto – in corso Como 52, è aperto a cena tutti i giorni e a pranzo dal lunedì al venerdì. Tra le delizie presenti nel menù, ti segnalo la culaccia mantovana, il risotto al limone e Martini Dry e i gamberoni al sale rosa di Cervia.
Tornando alle pizzerie di Limbiate, in viale dei Mille 12 non puoi fare a meno di sperimentare il menù di Pizzotto, in cui spiccano calzoni e panzerotti fritti.
Nel novero dei ristoranti di Limbiate, infine, ti segnalo il Mr Food di via Milite Ignoto 7, con pizza napoletana cotta nel forno a legna e molti altri piatti della tradizione culinaria campana.
Come arrivare a Limbiate
Come arrivare a Limbiate in auto? Provenendo da Milano, devi imboccare la Milano-Meda da viale Rubicone; uscendo a Varedo (svincolo n. 7), prosegui lungo la SP 527 (cioè la Saronno-Monza) in direzione Saronno. La Milano-Meda è collegata con la A4 Torino-Trieste (uscita di Cormano) e con la A51 Tangenziale Est di Milano (uscita di Monza Tangenziale Nord).
A Limbiate non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Limbiate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Varedo o a quella di Bovisio Masciago, entrambe servite dalle linee suburbane S2 e S4 di Milano, e raggiungibili – tra l’altro – da Cesano Maderno, Seveso, Meda, Cabiate e Mariano Comense.
Per arrivare a Limbiate in bus, da Saronno puoi sfruttare la linea Z119, che passa anche per Solaro, mentre da Bollate partono la linea Z130 e la Z181, che fermano a Senago. I bus Z205 collegano la città con Varedo, Nova Milanese, Muggiò e Monza; con la linea Z250, invece, puoi arrivare in città partendo da Lissone, Desio, Seregno o Cesano Maderno. La linea Z251 unisce Limbiate con Desio, Bovisio Masciago, Senago e Cesano Maderno. Per arrivare a Limbiate con i mezzi pubblici puoi usufruire anche del bus Z111, che passa da Saronno, Solaro, Senago e Varedo, del bus Z150, che ferma a Cantù, Cermenate, Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso e Cesano Maderno, o del bus Z195, con fermate a Solaro e Senago. Se ti muovi dalle Groane puoi prendere il bus Z163, con fermate a Lazzate, Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno e Seveso. La Z196, infine, giunge a Limbiate passando da Arese, Garbagnate Milanese, Cesate e Solaro.
Per arrivare a Limbiate da Milano puoi usare anche il tram, con la linea 179 che parte dalla fermata della M3 (linea gialla della metro) di Comasina.
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