Una corte d’altri tempi aperta al pubblico e interamente affrescata, con lo studio di uno straordinario pittore e uno spazio che propone vestiti, accessori e gioielli dipinti a mano: è tutto ciò che ti aspetta se decidi di visitare il Cortile degli Affreschi di Giussano. Sei pronto per scoprire con me questo scenario da fiaba?
Tutto quello che ti serve sapere
Che cos’è il Cortile degli Affreschi di Giussano
Il Cortile degli Affreschi di Giussano è un luogo magico, in cui l’arte è in continua evoluzione e ti sorprende a ogni angolo. Sì, ok, ma di cosa si tratta di preciso?
Il cortile si trova a Paina, frazione di Giussano, nel contesto di quella che un tempo era nota con il nome di Corte del Pozzo. Qui, infatti, fino ai primi anni ’20 del Novecento si trovava l’acquedotto di Paina.
Un angolo di questa corte è stato affrescato dal pittore milanese Carlo Brenna, che qui ha stabilito anche il suo studio grazie alla collaborazione con Isarella Mariani, in arte Maya. Maya gestisce lo spazio d’arte La Testimone Velata che si affaccia proprio sul Cortile degli Affreschi.
Ma si può visitare il Cortile degli Affreschi? Assolutamente sì: l’ingresso è gratuito ed è possibile accedere quando si vuole, anche per parlare direttamente con il maestro Brenna.
Tieni presente, ovviamente, che ti trovi in un contesto abitato: quindi comportati con educazione e rispettando la quiete delle persone che vivono qui.
Ovunque ti giri, nel Cortile degli Affreschi trovi qualcosa che ti lascia a bocca aperta. I dipinti al piano terra, per esempio, simboleggiano la terraferma: in effetti dominano i colori di terra.
Ecco, allora, l’esercito della bellezza.
In alto, merita di essere notato l’antico affresco che raffigura San Giovanni Battista, risalente al 1904 e restaurato dallo stesso Brenna.
Accanto, puoi ammirare le guerriere con l’elmo e la testimone velata. Vuoi sapere chi è la testimone velata? Prosegui nella lettura e lo scoprirai!
Il balcone al primo piano – in dialetto si chiama lobbia – un tempo era il posto in cui si appendeva il granoturco per farlo seccare. Ora è interamente rivestito da dipinti di Brenna che hanno come tema Santorini: la Grecia, il blu del mare e quello del cielo, il bianco delle case.
Come dire: un angolo di Grecia in Brianza, che si raggiunge salendo una scalinata. Non a caso anche per arrivare a Santorini vecchia è necessario affrontare una scalinata.
L’idea è stata quella di ispirarsi al concetto dell’isola che non c’è: un luogo da favola, dopotutto. Beh, in questo caso l’isola c’è… e si trova a Paina.
Le donne dominano, con i loro sguardi impenetrabili, il panorama surreale messo in scena da Brenna, con le tipiche case dalle forme squadrate
Non può mancare il Partenone, emblema della classicità greca a cui si ispira l’intera opera dell’artista milanese.
Non dimenticare di volgere lo sguardo verso l’alto per osservare i quadri delle costellazioni dello Zodiaco, ovviamente declinate al femminile.
Lungo il ballatoio, poi, trovi dei suggestivi tralicci di vite centenaria e uno splendido glicine dipinto sulle pareti: la sensazione è che sia l’ombra della vite stessa! Sopra una porta, infine, ecco sei maschere. Non si tratta di una scelta casuale: qui, infatti, un tempo abitava la famiglia… Mascheroni, composta da sei fratelli.
Tornato al piano terra, puoi raggiungere lo studio del maestro Brenna. Per accedervi, devi passare attraverso una Camera con Vista: un locale interamente affrescato con alle pareti immagini di Venezia, rappresentata da tutti e quattro i punti cardinali.
Qui puoi osservare anche diverse sculture in terracotta policroma, realizzate e dipinte da Brenna: richiamano una figura femminile spesso giunonica e statuaria, come è tipico dello stile del pittore.
Da non perdere anche l’ARTmonium: un vecchio armonium che è stato riportato a nuova vita e interamente dipinto. Funziona ancora!
A questo punto puoi accedere allo studio del maestro, costellato di quadri in ogni dove: un piccolo museo in cui ogni singolo centimetro quadrato esplode di arte.
[Affreschi, murales, musei, laghi, colline, montagne, boschi, fiumi, borghi: in Brianza c’è davvero tanta bellezza da conoscere. Se vuoi scoprirla giorno dopo giorno, perché non inizi a seguire la pagina Facebook di Viaggiare in Brianza?]
Piccola annotazione: solo i quadri di Brenna hanno un titolo, ma non i dipinti realizzati alle pareti e sugli esterni. Quindi sta a te interpretarli come credi e lasciarti guidare dalle sensazioni che ciascuna opera genera in te.
Chi è Carlo Brenna
Carlo Brenna nasce l’11 febbraio del 1935 a Milano. La casa della sua famiglia è in Corso Ticinese, proprio di fronte alle Colonne di San Lorenzo: colonne che faranno sempre parte della sua arte.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, Carlo si dedica interamente all’arte, propendendo per un’espressione metafisico surreale e privilegiando la tecnica dell’affresco e la scultura.
Non mi dilungherò troppo nel racconto della carriera di Carlo Brenna: se ti andrà di conoscerla, potrai chiedergli tutto ciò che vorrai quando visiterai il Cortile degli Affreschi a Giussano. L’artista sarà ben lieto di accoglierti nelle storie e nei luoghi della sua vita, dalla Grecia a Roma, da Temù a Forlì.
Come ha scritto Giorgio Falossi, nella pittura di Brenna “realtà ed evocazione riuniscono volti e conchiglie, seni e nuvole”, ma anche “paesaggi dai panorami sensuali”. Elementi ricorrenti nella sua arte sono figure femminili dai volti senza tratti, come statue dai seni abbondanti.
La donna è il leit motiv delle sue creazioni: simbolo dell’amore, essa viene rappresentata in infinite sfaccettature, in tutta la sua metafisicità.
Ma non voglio dilungarmi troppo: lascio a te l’interpretazione delle opere di Carlo Brenna. Per questo ti consiglio di ammirarle dal vivo e lasciarti rapire dalle emozioni che ti susciteranno. Poi, se ti andrà, potrai parlarmene qui sotto, nei commenti.
La Testimone Velata a Giussano
Se desideri parlare anche con Maya, la gallerista e promoter che ha portato il maestro Brenna a Giussano, puoi trovarla nel Cortile degli Affreschi nei giorni feriali dalle 4 del pomeriggio in poi o il sabato tutto il giorno.
Questa sarà l’occasione per te per andare alla scoperta della Testimone Velata, lo spazio d’arte in cui Maya propone al pubblico accessori, vestiti, monili e oggetti di ogni genere dipinti a mano dal maestro Brenna.
Proprio per questo motivo, sono tutti pezzi unici: tra borse, gioielli, bottiglie di liquori riportate a nuova vita, abiti da sera e quadri, puoi piacevolmente perderti in questo labirinto di bellezza.
Le creazioni artistiche degli indumenti, in particolare, rientrano nel concetto “L’arte che abito”: non una moda, ma – come sottolinea Maya – un’attitudine dell’anima, un desiderio di essere e non di apparire.
Ma da dove arriva il nome della Testimone Velata? Me l’ha raccontato la stessa Maya: “Mi sono definita testimone velata perché così mi presento come colei che si rivela sottraendosi. E poi c’è un altro motivo: quando ero ragazza andai in visita al Vittoriale a Gardone Riviera, e scoprii l’Officina. Era il posto in cui D’Annunzio creava: ‘lo studio dell’operaio della parola’, come diceva lui. Qui c’era una statua di Eleonora Duse, che il Vate chiamava appunto Testimone Velata. Quell’immagine mi ha colpito così tanto che ho deciso di farla mia”. D’Annunzio, in effetti, quando si cimentava nella scrittura copriva la statua con un velo, ritenendo che mentre era al lavoro non dovesse essere visto da Eleonora.
Maya tiene a precisare: “Non sono io l’artista: quel che faccio è provare a diffondere e a promuovere l’arte. La Testimone Velata è uno spazio d’arte, ma soprattutto l’officina in cui i pensieri dell’artista prendono forma”.
Se decidi di visitare il Cortile degli Affreschi o di entrare nell’officina della Testimone Velata, non dimenticarti di dire che hai conosciuto questo posto attraverso Viaggiare in Brianza. 🙂
Come vedere il Cortile degli Affreschi di Giussano
Il Cortile degli Affreschi di Giussano si trova nella frazione di Paina, in piazza Nazario Sauro. La porta di ingresso dei locali della Testimone Velata è al civico 6, ma in realtà per raggiungere il cortile devi accedere dall’ingresso del civico 4.
Se hai in mente di arrivare a Giussano in treno, la stazione a cui puoi fare riferimento è quella di Mariano Comense, che si trova a circa 3 chilometri di distanza. Uscito dalla stazione, gira a sinistra e vai dritto dopo la rotonda in via Songia, per poi svoltare a sinistra imboccando il sottopassaggio. Ti ritrovi, così, in via Meda: vai dritto, prendi la prima a destra (via Colombo) e alla rotonda gira a sinistra in via Lombardia. Proseguendo lungo questa strada, arrivi a Giussano: continua ad andare dritto fino alla rotonda dove ti trovi il BricoOk sulla sinistra; qui devi girare a destra in via Grandi, e proseguendo raggiungerai piazza Sauro.
Preferisci arrivare a Giussano in auto? Allora troverai parcheggio direttamente in piazza Nazario Sauro, dove però c’è il disco orario di un’ora, oppure in via IV Novembre.
Infine, volendo arrivare a Giussano in autobus ti conviene utilizzare la linea Z231 e scendere alla fermata via IV Novembre/Sauro. Da qui, incamminati lungo via IV Novembre lasciandoti i numeri civici pari alla tua sinistra, e dopo pochi metri arriverai in piazza Sauro.
Ah, e una volta che avrai concluso la tua visita, da piazza Nazario Sauro gira a sinistra in via Monte Grappa: ti attende un’altra piccola sorpresa. Qui, infatti, troverai un’altra opera del maestro Brenna: un dipinto che è stato realizzato nel punto in cui in passato c’era una porta in legno, che poi è stata rimossa: Per ricordarla, ecco il disegno di una porta aperta, che lascia intravedere a chiunque passi un giardino segreto. Questo posto non finisce mai di stupire, vero?
Che cosa vedere a Giussano
Hai deciso di visitare il Cortile degli Affreschi di Giussano? Ottima scelta! Ma ti consiglio di approfittare di questa occasione per andare alla scoperta anche del resto della città: se non sai che cosa vedere a Giussano, ti basta leggere il post qui sotto, dove troverai indicazioni e suggerimenti su tutte le location da scoprire (e anche consigli su dove fermarti a mangiare).
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