Che cosa fare a Lazzate? Una passeggiata nei boschi delle Groane, un pranzo in agriturismo o in osteria e un giro nel centro storico: leggi le prossime righe per scoprire tutto ciò che merita di essere visto, dalle corti antiche ai tanti dipinti che decorano i muri del paese, passando per ville, monumenti e chiese.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese di quasi 8mila abitanti della provincia di Monza e Brianza al confine con quella di Como, Lazzate è nota per aver ospitato a lungo Alessandro Volta, l’inventore della pila. Si trova a 17 chilometri da Como e a 26 chilometri da Milano.
In paese è presente un campo scuola trial, in via Giosuè Carducci (nella zona dei boschi della Battù), accessibile il martedì, il giovedì, il sabato e nei giorni festivi.
Che cosa fare a Lazzate: i monumenti da vedere
Se vuoi scoprire che cosa vedere a Lazzate puoi cominciare il tuo tour del paese da via Roma 60: qui sorge l’elegante Villa Argentina. La dimora fu fatta erigere da un lazzatese, Donato Balzarotti, che aveva fatto fortuna aprendo un ristorante a Buenos Aires e che al suo ritorno in Italia, negli anni ’10 del Novecento, decise di far costruire la sua nuova casa dedicandola al Paese che gli aveva regalato il successo: Villa Argentina, appunto.
Accanto a Villa Argentina, in piazzetta Cesarino Monti, sorge il municipio di Lazzate, davanti al quale trovi un busto in memoria di Alessandro Volta. Il fisico comasco proprio a Lazzate era solito trascorrere lunghi periodi di villeggiatura; qui, inoltre, condusse diversi esperimenti che lo portarono all’invenzione dalla pila.
Se vuoi conoscere la storia di Alessandro Volta a Lazzate puoi leggere il post qui sotto, che ti permette di scoprire da vicino tutti i luoghi voltiani in paese.
Lasciandoti il municipio sulla sinistra, procedi lungo via Roma. Di fronte al civico 22 trovi piazza Don Alessandro Parenti, intitolata a un parroco lazzatese a cui si dice si sia ispirato lo scrittore Giovannino Guareschi per tratteggiare la figura di Don Camillo nei suoi romanzi.
Dopo poche decine di metri, girando a sinistra in via Umberto Maddalena puoi notare la torre del serbatoio idrico, che riporta la scritta ANNO XIV, in riferimento all’era fascista.
Ritornato all’incrocio tra via Umberto Maddalena e via Roma puoi imboccare via Volta, dove al civico 14 sorge la Curt Noeuva, edificio della seconda metà del XIX secolo che testimonia la vocazione agricola del borgo.
Poco oltre, in via Volta 8, ecco la casa di Alessandro Volta: una lapide posta sul muro segnala che il fisico comasco svolse proprio qui i primi esperimenti che lo portarono a inventare la pila.
Nella lapide si legge, tra l’altro: “(…) i terrieri stupiti e grati insieme del tubero americano da lui qui recato pel primo mago benefico lo appellarono”. In effetti, si pensa che Volta abbia contribuito a introdurre in Brianza la patata (fino a quel momento destinata unicamente al bestiame) nell’alimentazione umana, invitando i contadini di Lazzate a coltivare e a consumare questo prodotto della terra.
Quel che è certo è che il paese ogni anno nel mese di settembre ospita la Sagra della Patata, e la casa di Volta per l’occasione ospita eventi e manifestazioni ad hoc, come puoi leggere nel post qui sotto, dedicato alle sagre in Brianza.
Proseguendo la tua passeggiata in via Volta raggiungi piazza Giovanni XXIII, dominata dalla Chiesa di San Lorenzo, costruita tra il 1752 e il 1758: al suo interno è conservato il banco della famiglia Volta. Il portale della chiesa è opera dello scultore Pietro Tavani, che lo ha realizzato negli anni ’60 del secolo scorso.
Di fronte alla chiesa inizia via Vittorio Emanuele II: imboccala per andare alla scoperta di alcune delle corti più antiche del paese. In via Vittorio Emanuele II 11 c’è, per esempio, Curt del Gabriel, che propone all’ingresso una riproduzione della Madonna del Granduca di Raffaello; al civico 30, invece, ecco la Curt del Fitavul, e di fronte la Curt del Penat, al civico 31.
Proseguendo lungo via Vittorio Emanuele II, di fronte al civico 36 puoi girare a sinistra in vicolo Madonna per andare ad ammirare un dipinto della Madonna del colera del 1836 sulla casa che nel XIX secolo era adibita a ricovero per i colerosi.
Tornato in via Vittorio Emanuele II, sull’edificio del civico 49 noterai la riproduzione della mappa della Pieve di Seveso voluta dal cardinale Federico Borromeo nel XVII secolo e realizzata, ai tempi, da Aragonio Aragone. La riproduzione che vedi, invece, è opera dell’artista Simona SantaSeveso.
Di fronte, noterai un antico lavatoio e una statua che raffigura una lavandaia, opera della scultrice Manuela Fanelli.
Prosegui lungo via Vittorio Emanuele II fino alla rotonda all’incrocio con via Comasinella: avrai, così, l’opportunità di vedere il Monumento al Trialista creato sempre da Manuela Fanelli.
L’opera, inaugurata nel 2007 in presenza di Laia Sanz e Jordi Tarres (piloti spagnoli più volte vincitori di mondiali di trial), è realizzata in bronzo e poggia su pietre della Valmalenco, località che nel 1998 ha ospitato un campionato mondiale di trial organizzato proprio dal Moto Club Lazzate.
A questo punto potresti tornare di fronte alla Chiesa di San Lorenzo e girare a sinistra, superata piazza Giovanni XXIII, imbocchi via San Lorenzo. Al civico 6 vale la pena di soffermarsi davanti al dipinto murale che raffigura la strada e riporta una poesia di Enea Bianchi che recita: Propi in stu post, che faseva paura, se adataa di gent che cun sapa e mazza, lavurand de lena sta tera dura, hann creaa Lazzaa, in su la spiaza.
Di fronte, al civico 21 di via San Lorenzo, c’è l’ingresso principale di Villa Biraghi, il cui nucleo originario risale al XV secolo (mentre l’ala aggiunta nel Settecento è ricca di ornamenti artistici): puoi cercare di spiarla attraverso il cancello di entrata.
Pochi passi più in là, in via San Lorenzo 35, trovi il Museo Etnografico della Civiltà Lazzatese, che ti permette di compiere un salto indietro nel tempo (e magari, se hai superato gli “anta da un pezzo”, ti farà emozionare per la nostalgia).
Si tratta di un’esposizione permanente che, come molti altri musei in Brianza, accoglie numerose testimonianze del passato locale: attrezzi agricoli, utensili per la casa, locandine di film, strumenti di lavoro, macchine da scrivere, e molto altro.
Superato il museo, gira a sinistra in via Trento e Trieste e raggiungi il civico 15: qui meritano di essere viste, sulla facciata della scuola elementare, le rappresentazioni dei mestieri di una volta, sempre ad opera di Simona SantaSeveso.
Ritornato in via San Lorenzo, di fronte al civico 24 l’ultima risposta alla domanda “che cosa vedere a Lazzate?” è rappresentata dalla Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio.
Che cosa fare a Lazzate: gli itinerari naturalistici
Il territorio di Lazzate fa parte del Parco delle Groane. In particolare, l’itinerario 1 che collega Cormano con Lentate sul Seveso passa in paese nella zona di via Resegone e di via VIII Marzo, da cui puoi accedere ai boschi.
Proprio in via VIII Marzo c’è il Laghetto Verde, uno dei posti dove pescare in Brianza. In questo bacino artificiale ti puoi dedicare in inverno alla pesca della trota e in estate alla pesca della carpa (per altre informazioni puoi contattare il numero 339 3847849).
Da via Kennedy, tra il civico 58 e il civico 60, puoi entrare nel bosco del vecchio roccolo.
In via Carducci (da percorrere in direzione Bregnano, dopo aver scavalcato la Pedemontana), infine, c’è l’ingresso dei boschi della Battù.
Dove mangiare a Lazzate
Il ristorante di Lazzate più noto è L’Osteria del Borgo, chiuso il lunedì e il sabato a mezzogiorno: situato in via Volta 14, include nel menù – tra l’altro – i pesciolini in carpione e il risotto con prugne e foie gras. Questo, inoltre, è uno dei locali dove mangiare le lumache in Brianza.
Vuoi cenare in una pizzeria a Lazzate? Turna Indrè ti offre pizze e calzoni, ma anche chele di granchio fritte, piadine, olive ascolane e fritto misto: si trova in via Vittorio Emanuele 63.
Tra le location dove mangiare a Lazzate puoi provare l’Enoteca dei Fedel, che come osteria con cucina è aperta a cena dal giovedì al sabato.
Nel novero delle pizzerie di Lazzate, poi, c’è Pizza Reale, in via San Lorenzo 18: offre il servizio di asporto ed è anche una griglieria e friggitoria, dove hai l’opportunità di gustare il cuoppo napoletano.
In via Vittorio Veneto 121 c’è un altro posto dove mangiare a Lazzate: è la pizzeria Il Ritorno, che dispone anche di una sala tv che ti permette di guardare le partite di calcio di campionato e coppa.
Se ami gli agriturismi in Brianza puoi scegliere Al Roccolo, aperto a cena dal mercoledì alla domenica e a pranzo nel fine settimana. Si trova in via Vittorio Emanuele 150 (per raggiungerlo segui i cartelli per la Fattoria Piolanti), e propone menù da 30 a 37 euro a persona.
A proposito: il post qui sotto ti segnala altri agriturismi in Brianza che vale la pena di provare vicino a Milano.
Come arrivare a Lazzate
Come arrivare a Lazzate in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la A8 (Milano-Varese) e, dopo l’uscita per Lainate, imboccare la A9. Vai sempre dritto e, dopo lo svincolo di Lomazzo Sud, prendi l’uscita per la A36 (Pedemontana Lombarda). Continua fino allo svincolo di Bregnano / Lazzate: uscito dall’autostrada, sarai arrivato a destinazione.
Provenendo da Como, prendi la A59 (Tangenziale di Como) per immetterti sulla A36, e poi esci a Bregnano / Lazzate.
A Lazzate non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Lazzate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Rovellasca, servita dalla linea Saronno-Como e collegata, tra l’altro, con Rovello Porro, Caslino al Piano, Cadorago, Fino Mornasco e Luisago.
Per arrivare a Lazzate in autobus puoi sfruttare la linea Z160, che passa da Lentate sul Seveso, Misinto, Rovellasca e Saronno, o la Z163, che ti permette di raggiungere il paese partendo da Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Seveso o Limbiate. I pullman Z191, invece, collegano Lazzate con Cantù, Cermenate, Misinto, Lentate sul Seveso, Barlassina e Seveso. Infine, puoi arrivare a Lazzate con i bus C60, che fermano a Misinto, Cermenate, Vertemate con Minoprio, Fino Mornasco, Luisago e Como.
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