Che cosa fare a Merate? Nella città che ospita la sede operativa dell’osservatorio astronomico di Brera puoi concederti una passeggiata lungo le rive del lago di Sartirana o andare alla scoperta della frazione di Novate, ma anche visitare la Basilica della Santissima Immacolata, chiesa abbandonata che richiama urban explorer provenienti da ogni angolo della Lombardia.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Centro tra i più importanti della Brianza Lecchese, la città di Merate conta sette frazioni: Sartirana, Sabbioncello, Pagnano, Novate Brianza, Cicognola, Cassina Fra Martino e Brugarolo.
A Merate è nata Giulia Maria Crespi, presidentessa onoraria del Fondo Ambiente Italiano e discendente della famiglia proprietaria della fabbrica di Crespi d’Adda. Originari di Merate sono anche il cardinale Gianfranco Ravasi e l’ex calciatore della Juventus Marco Motta.
Che cosa fare a Merate: i monumenti da vedere
Vuoi sapere che cosa vedere a Merate? Potresti iniziare da via Como 30, dove si può osservare una cabina dell’energia elettrica colorata con una delle tante opere di street art della Brianza: realizzata da Manuel di Rita (in arte Peeta), è un murale che rappresenta l’attività dell’azienda situata nei pressi della cabina, la Casalini e Viscardi, che si occupa di packaging e rotoli di carta.
Lasciandoti la cabina sulla sinistra, procedi lungo via Como e gira a sinistra in via Cernuschi per raggiungere il civico 22. Qui c’è un’altra cabina dell’energia elettrica impreziosita da un’opera di street art: questa è rivestita dal murale Evoluzione realizzato dallo street artist Manu Invisible.
Superata la cabina, gira a sinistra in via Agnesi: dopo pochi metri, sui muri del parcheggio che troverai alla tua sinistra scoprirai altri magnifici murales, realizzati per un concorso intitolato Il futuro è green e digitale – Rispettiamo la natura con immagini e parole. Le opere sono di:
- Stefano Giovini (Futuro presente);
- Stefano Cherubini (Preserva, crea);
- Marco Luzzi (Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata);
- Roberto Gritti (Il ragazzo del futuro);
- Giulia Dal Bon e Jailson Facchinetti (Natura e tecnologia);
- Jody Boschetti;
- Lorenzo Muoio.
Ritornato all’incrocio tra via Agnesi e via Cernuschi, gira a sinistra e raggiungi l’incrocio con via Verdi: qui vai di nuovo a sinistra e continua dritto fino alla rotonda, dove svolterai a destra in via Statale. Al civico 47 trovi Villa Ponti Greppi: costruita all’inizio del Seicento, è impreziosita da un giardino all’italiana con balaustre decorate da ninfei e statue. Una cappella dedicata a San Francesco e una fontana dedicata a Nettuno arricchiscono la villa, che nel Settecento fu visitata anche dall’imperatore Giuseppe II.
Lasciandoti la villa sulla sinistra, prosegui lungo via Statale e gira a destra in viale Garibaldi: al civico 17 puoi ammirare Villa Confalonieri, realizzata negli anni ’10 del Novecento in stile manierista. A progettarla furono Giuseppe e Fausto Bagatti Valsecchi, noti per l’omonima villa di Varedo. Villa Confalonieri è circondata da un parco che si estende su una superficie di circa 20mila metri quadri, aperto al pubblico.
Continua la tua passeggiata in viale Garibaldi e oltrepassa piazza Italia: ti ritrovi, così, in via Collegio Alessandro Manzoni, dove sorge l’edificio omonimo. Il Collegio Manzoni è nato all’inizio del XVII secolo e ha avuto, tra i suoi allievi, proprio l’autore dei Promessi Sposi.
Al civico 45 di via Collegio Alessandro Manzoni c’è l’ingresso del Civico Museo di Storia Naturale Don Michelangelo Ambrosioni. Come molti altri musei in Brianza, anche questo è a ingresso gratuito: meritano di essere viste l’esposizione mineralogica, quella paleontologica e quella zoologica.
A proposito, se sei curioso di visitare altri musei in Brianza poco conosciuti ma molto interessanti, dai un’occhiata a questo post.
Se prosegui la tua passeggiata in via Collegio Alessandro Manzoni raggiungi piazza Prinetti, dove sorge Palazzo Prinetti. Realizzato sulle rovine di un castello antico all’inizio del XVIII secolo, presenta una torre cilindrica a sette piani con una loggetta neorinascimentale; un pozzo è presente al centro del cortile nobile. Oggi il palazzo, di proprietà della parrocchia, viene usato per concerti e mostre.
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Oltrepassata piazza Prinetti, gira a destra in via Trento e, una volta giunto in piazza della Vittoria, svolta a sinistra in via Roma, fino a raggiungere il civico 26: qui, in corrispondenza dell’atrio Belgiojoso, c’è l’ingresso di Villa Belgiojoso Brivio Sforza, in cui ebbe modo di soggiornare anche Gioacchino Rossini. Costruita nel XVII secolo, è circondata da un giardino alla francese con una fontana centrale e un parco all’inglese. La villa è sede della Fondazione Belgiojoso Brivio Sforza, che si propone di valorizzare il patrimonio artistico, culturale e storico delle famiglie Trivulzio, Brivio Sforza e Barbiano di Belgiojoso d’Este.
Da qui imbocca via Sant’Ambrogio per arrivare al civico 61, dove puoi osservare la settecentesca Villa Baslini, con un cortile d’onore e un giardino ricco di essenze arboree.
Esattamente di fronte vale la pena di ammirare la particolarissima Chiesa di Sant’Ambrogio, con la sua facciata incompleta in stile barocchetto lombardo. Tra le coppie di colonne in laterizio sono ben visibili le quattro nicchie vuote,
Superata la chiesa, puoi svoltare a sinistra in via Antonio Baslini per andare a scoprire uno dei luoghi abbandonati in Lombardia più famosi: la Basilica della Santissima Immacolata di Merate. Per raggiungerla devi percorrere tutta via Baslini, fino a quando non noterai la chiesa alla tua destra.
Ideata nel 1906, fu progettata da monsignor Spirito Maria Chiappetta, architetto di fiducia di Papa Pio XI e “papà”, tra l’altro, del Santuario della Madonna di Santa Valeria a Seregno. L’intento iniziale era quello di dare vita a una piccola Lourdes, una basilica capace di richiamare pellegrini da tutta la regione, ma il denaro a disposizione si rivelò insufficiente per la conclusione dell’opera, che quindi fu trasformata in un oratorio. Dalla seconda metà degli anni Sessanta iniziò l’abbandono. Venduta dalla Curia al Comune nel 1970, oggi la basilica è ricoperta da sterpaglie, ed è destinazione privilegiata degli amanti dell’urbex in Brianza.
Ora raggiungi lo stop di via Baslini: proprio di fronte a te, in via Emilio Bianchi 1, c’è l’ingresso della settecentesca Villa Subaglio, con la sua balaustra barocca e un viale alberato che attraversa il grande parco che la circonda. Accanto al cancello è presente una lapide commemorativa in onore di Gino Prinetti Castelletti, partigiano caduto in battaglia nel 1944: nobile di origini milanesi, da adolescente aveva spesso trascorso l’estate proprio in questa villa.
Lasciandoti Villa Subaglio sulla sinistra, percorri via Emilio Bianchi per arrivare al civico 46, dove trovi la sede operativa dell’osservatorio astronomico di Brera, nell’area di Villa San Rocco: la struttura è situata all’interno di un grande parco con cespugli di ortensia, azalea e rododendro. Qui è presente, tra l’altro, un telescopio riflettore Zeiss di un metro d’apertura, che quando fu costruito, negli anni ’20 del secolo scorso, era il più grande d’Italia. Gli altri due telescopi sono un Marcon da 50 centimetri e un Ruths da 137 centimetri. L’osservatorio può essere visitato di giorno il primo venerdì non festivo di ogni mese (ingresso gratuito ma su prenotazione) e di sera (biglietto intero 7 euro, sempre su prenotazione).
Se dalla Chiesa di Sant’Ambrogio invece di girare a sinistra in via Baslini vai dritto in via Cerri, puoi raggiungere (subito dopo il civico 63) la Chiesa della Madonna della Pace. A catturare la tua attenzione sarà la struttura a triangolo, che simboleggia l’elevazione delle anime dei fedeli al cielo ma al tempo stesso richiama le cime del Resegone che si possono notare sullo sfondo.
Proprio davanti al civico 63 di via Cerri puoi imboccare via Canonica, per poi girare a destra in via Borghi, per andare a scoprire l’antica Chiesa di Santo Stefano, risalente agli ultimi anni del Cinquecento.
Che cosa vedere a Merate, ancora? Il borgo di Cicognola accoglie molte ville patrizie da “spiare”, ma soprattutto la splendida Chiesina di San Giuseppe, risalente al 1744: si trova all’incrocio tra via San Giuseppe e via Statale.
Lasciandoti la chiesa sulla sinistra, procedi lungo via Statale fino a incrociare sulla sinistra via Sant’Antonio da Padova: imboccala per raggiungere il Convento di Santa Maria Nascente (conosciuto come Convento di Sabbioncello). Costruito all’inizio del Cinquecento, al proprio interno ospita il saio di San Giovanni da Capestrano: una delle tante reliquie di santi cristiani in Brianza.
Arrivato in fondo a via Sant’Antonio da Padova, ti ritrovi in via Monte Grappa: svoltando a sinistra, potrai raggiungere il civico 59, dove c’è l’ingresso di Villa dei Cedri. Già nota come Villa Biffo, in passato veniva usata dai borghesi milanesi come residenza estiva; è appartenuta anche ad Aldo Crespi, proprietario del Corriere della Sera.
Da qui puoi svoltare a sinistra in via Santa Caterina da Siena, per poi prendere la seconda strada a destra: si tratta di via Podgora, in fondo alla quale (in corrispondenza del civico 30) spicca la Torre di Villa Perego, situata nel parco del complesso omonimo. Questa torre panoramica fu costruita negli anni ’30 del Novecento, mentre Villa Perego era stata realizzata già nel XIX secolo: negli anni della Seconda Guerra Mondiale essa avrebbe ospitato il Comando Militare della Repubblica di Salò. Oggi sono ancora visibili il giardino all’inglese e il giardino all’italiana.
Se, invece, da Villa dei Cedri prosegui dritto lungo via Monte Grappa, di fronte al civico 1 potrai osservare la Chiesa di San Pietro Apostolo. Progettata dal celebre architetto Mario Botta, è stata costruita in mattoni a vista all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso; è stata concepita secondo uno stile geometrico rigoroso basato sulla compenetrazione di un cilindro interno e un cubo esterno.
Da qui, girando a destra, ti basta percorrere pochi passi per notare alla tua sinistra l’antica Chiesa di San Pietro Apostolo, in piazza San Pietro. All’interno, sulla parete del presbiterio c’è un dipinto settecentesco che raffigura la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta. La navata ospita due tele del pittore Secondo Barberis, La consegna delle chiavi e Cristo che seda la tempesta.
Che cosa fare a Merate: gli itinerari naturalistici
Del parco di Villa Confalonieri ti ho già parlato, ma ci sono molti altri siti interessanti per chi vuole sapere che cosa fare a Merate stando a contatto con la natura.
[Prima di scoprire dove mangiare a Merate e come arrivare, se ti va metti un like alla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza: te ne sarei grato!]
Per esempio il parco di Villa Belgiojoso, noto con il nome di Parco del Cannocchiale, con i suoi cipressi e la statua di Ercole che lo domina dall’alto, ma anche giochi per i bambini, una fontana e una stele intitolata all’enigmista Giuseppe Airoldi, ritenuto l’inventore dei cruciverba. L’ingresso del parco è da viale Carlo Cornaggia.
Nella frazione di Sartirana c’è, invece, il lago omonimo, Riserva naturale della Regione Lombardia e sito di interesse comunitario. Quando hai voglia di una passeggiata in Lombardia rilassante, il lago di Sartirana con i cinguettii delle capinere e dei merli saprà assecondare la tua sete di tranquillità. Tra gli “inquilini” del bacino ci sono tinche, alborelle, pesci gatto, anguille, carpe, scardole e lucci: puoi venire qui anche a pescare, naturalmente dopo esserti procurato tutte le autorizzazioni del caso. L’accesso al lago è possibile dall’incrocio tra via Giovanni Paolo I e via Don Consonni.
Il lago di Sartirana è uno dei luoghi dove pescare in Brianza (diritto esclusivo di pesca Fipsas): pesci gatto, anguille, tinche e persici reali sono alcune delle specie che puoi trovare. Tieni presente che per pescare è necessaria, oltre alla tessera federale, la licenza: puoi richiederla alla Foce del lago tutti i giorni tranne il giovedì dalle 15 alle 18, oppure presso la sede dell’associazione La Briantea in piazza San Pietro. Per ulteriori informazioni puoi chiamare il numero 348 5559348.
Vuoi saperne di più? Leggi il post dedicato al lago di Sartirana che trovi qui sotto!
Ma quello di Sartirana non è il solo specchio d’acqua del territorio meratese. Nella frazione di Novate, infatti, c’è anche il laghetto di San Rocco, dove puoi ammirare un’edicola votiva dedicata a San Rocco e a San Carlo. Il laghetto è situato a ridosso delle mura di cinta dell’osservatorio astronomico: puoi raggiungerlo da via San Rocco.
Dove mangiare a Merate
Se ti piacciono gli agriturismi in Brianza, a Merate in via Laghetto 2 c’è la Fattoria al Laghetto: il menù tradizionale costa 38 euro bevande escluse. Su prenotazione, è possibile richiedere menù senza glutine o vegetariani.
La rassegna di locali dove mangiare a Merate, comunque, è davvero lunga: in via Cerri 33, puoi apprezzare la cucina napoletana del ristorante Made in Sud: è aperto a pranzo dal mercoledì alla domenica e a cena dal martedì alla domenica.
La Tessitura (via Collegio Alessandro Manzoni 8F) è un ristorante di Merate in cui gustare, fra l’altro, il risotto al persico con burro e salvia, le pappardelle con vellutata di peperoni, salsiccia e pecorino o il guazzetto di moscardini con chicche al pomodoro.
Una location dove mangiare a Merate i piatti della tradizione brianzola è la Frutteria da Pietro – Osteria Lombardia, in piazza Italia 2: è aperta a pranzo dal martedì alla domenica e a cena dal martedì al sabato. Nel menù spiccano il risotto con rosmarino e formaggini di Montevecchia, il risotto alla monzese e il brasato con polenta.
Quando cerchi una pizzeria a Merate puoi dirigerti in via Statale 44, dove c’è il Ristorante Pizzeria Tre, aperto a cena tutti i giorni e a pranzo dal lunedì al venerdì: da provare, oltre alle pizze classiche, quelle vegane e vegetariane.
In via Statale 11D, Fuji Japanese Restaurant è la meta che fa per te quando hai voglia di mangiare sushi all you can eat in Brianza: prezzo fisso a cena 25 euro e 90, esclusi coperto, dolci e bevande. Il locale è chiuso il lunedì.
Ancora in via Statale, ma al civico 149, ecco Donna Burgherita, il luogo dove mangiare hamburger in Brianza, ma anche eccellenze calabresi (‘nduja e capocollo): è aperto a cena tutti i giorni e a pranzo dal venerdì alla domenica.
Tornando alle pizzerie a Merate, merita di essere menzionata Al Caminun di via Lunga 17, aperta a pranzo dalla domenica al venerdì e a cena dal mercoledì alla domenica. Tra le proposte del menù ti segnalo il tris di polenta (con salsiccia alla griglia, lardo e zola) e la piovra saltata su crema di patate.
In viale Giuseppe Verdi 64 c’è anche la Grotta Azzurra, pizzeria e ristorante di pesce il cui piatto forte è rappresentato dagli spaghetti in crosta di pane. Il locale è aperto tutti i giorni tranne il giovedì.
Tra gli altri ristoranti a Merate da provare, in via Annunciata 1 spicca l’Antica Risotteria Braceria Barbun, con oltre 20 tipi di risotto diversi: interessanti quello con porri, salmone e limone e quello al cervo. Il locale è aperto a cena dal martedì alla domenica e in estate a pranzo la domenica.
Quando cerchi un posto dove fare aperitivo in Brianza, puoi recarti al Q.Bo Concept Store di piazza Prinetti 26, destinazione perfetta anche per un dopocena.
Infine, se desideri concludere la tua gita in Brianza in una birreria a Merate, puoi fare riferimento alla Birreria Cassina, in piazza Silvio Pellico. Nel menù trovi tra l’altro bretzel, alette di pollo alla paprika, fish & chips e pappa al pomodoro.
Come arrivare a Merate
Come arrivare a Merate in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la Tangenziale Est (A51) e uscire a Usmate Velate, per poi proseguire lungo la SP 342 dir. Da Lecco puoi sfruttare la SP 72 in direzione Calco, mentre da Bergamo devi fare riferimento alla SP 166 in direzione Como.
A Merate non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Merate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Cernusco Lombardone, servita dalla linea suburbana S8 di Milano e collegata, tra l’altro, con Airuno, Olgiate Molgora, Osnago, Carnate, Arcore e Monza.
Per arrivare a Merate in bus, puoi sfruttare la linea C47 che parte da Como e passa, tra l’altro, da Lipomo, Tavernerio, Montorfano, Orsenigo, Alzate Brianza, Inverigo, Nibionno, Bulciago, Casatenovo e Montevecchia. Il bus D70, invece, collega Merate con Calco, Cernusco Lombardone, Robbiate e Paderno d’Adda. Con la linea D46, puoi giungere in città partendo da Lurago d’Erba, Lambrugo, Barzago, Barzanò, Santa Maria Hoè, Imbersago e Brivio. Infine, ci sono la linea D47, che collega Merate con Osnago, Lomagna e Cernusco Lombardone, e la linea D48, che passa da Besana in Brianza, Monticello Brianza, Casatenovo, Missaglia, Montevecchia, Cernusco Lombardone, Calco, Olgiate Molgora, Brivio, Airuno e Santa Maria Hoè.
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