Quando ci ritrova fuori città, all’esterno di quella che è la propria zona di comfort, occorre adeguarsi. Questo sia sul piano economico, che di necessità personali quali alimentazione e sistemazione. Ecco, proprio quest’ultima tematica è oggetto di attenzione in questo focus. Ossia come trovare una sistemazione, a Milano nello specifico, che possa essere alla portata delle nostre tasche e in un’area idonea. Quindi dove conviene affittare a Milano, quali costi comporta questa metropoli, e quali sono i quartieri più ricchi o al contrario più alla portata della città lombarda.
Si sa, Milano è, ormai, diventata epicentro economico e industriale d’Italia e, forse, d’Europa. Qui, soprattutto dal punto di vista digitale, siamo davvero al top. Almeno nel nostro paese. Nel capoluogo lombardo hanno sede i casino italiani migliori online come Snai. Nel capoluogo lombardo ci sono le sedi amministrative italiane di grosse multinazionali, come Google. A Milano, per finire, c’è stato il primo ‘store’ di Starbucks italiano.
Tutto quello che ti serve sapere
Dove conviene l’affitto a Milano?
Partiamo nella nostra disamina della città di Milano dalle zone o quartieri in cui conviene l’affitto. Quindi quelli che rispondono positivamente al lato economico ma anche di ordine pubblico e velocità di ambientazione. Tra le aree maggiormente attenzionate da chi si trasferisce nel capoluogo lombardo, vi sono Corvetto-Roveredo, San Siro-Trenno-Figino, e Lorenteggio-Bande Nere. I costi per metro quadro vanno dai 15 ai 18 euro, con un affitto che dunque è abbastanza accessibile. Quelli citati, quindi, sono i quartieri su cui far ricadere la scelta qualora ci si reca in loco e occorre soggiornarvi per lunghi periodi di tempo.
Quanto rende l’affitto breve a Milano?
Vediamo ora la medesima tematica toccata sopra ma dal punto di vista dell’affittuario, ossia di colui che mette a disposizione un dato locale abitativo per l’affitto. Quindi quanto rende quest’ultimo a Milano: la risposta è senza ombra di dubbio “molto”. Ci aggiriamo tra le cifre limite di 6.000 euro e 10.000 euro quali tetto minimo e massimo di ricavo. Ciò per una tempistica base di affitto che ruota intorno ai 20 giorni circa. Stiamo parlando evidentemente di contesti che interessano studenti fuori sede, avventori temporanei, e persone alla ricerca di affitti momentanei per poi spostarsi in una sistemazione definitiva. Affitti brevi che comunque danno modo ai padroni di casa di godere di un’entrata mensile ed annuale extra davvero di tutto rispetto.
Perché gli affitti a Milano sono così alti?
Spesso ci si chiede in relazione al costo della vita a Milano[1] , perché i suoi affitti sono tanto elevati sul piano economico. I due fattori menzionati sono in realtà interconnessi: è un po’ il medesimo ragionamento che si può fare quando si parla di Londra o di altre metropoli internazionali che comportano una spesa quotidiana ingente. È un dato di fatto che il costo della vita (spesa alimentare, d’abbigliamento, trasporto e cosi via) incida direttamente anche sui prezzi delle abitazioni. Più un quartiere o area metropolitana è frequentata e richiesta maggiore sarà l’esborso da effettuare per accaparrarsi un locale da abitare. Indipendentemente che si tratti di affitto o acquisto definitivo. Il periodo pandemico, poi, ha accresciuto i costi in questione, facendo schizzare alle stelle i fitti e i prezzi immobiliari.
Quanto serve al mese per vivere a Milano?
Collegandoci al discorso di cui sopra, appare evidente come lo stipendio mensile di chi vuole vivere a Milano debba essere per forza di cose elevato. Una stima fatta dall’Unione dei consumatori, ha calcolato infatti che occorre un’entrata di 3.300 euro al mese per sostenere i costi di vita nel capoluogo lombardo. Una cifra importante, che non è proporzionata alle spese. C’è un chiaro sbilanciamento nel rapporto tra entrate ed uscite che rendono negativo il bilancio finale di una vita da condurre in questa area geografica dello stivale. Un disavanzo che è costante nel tempo e che acuisce la propria parabola ascendente sempre in negativo, ovviamente, per coloro che vi risiedono nel milanese.
Qual è la zona più economica di Milano?
Abbiamo nei paragrafi iniziali toccato la questione legata agli affitti più economici in quanto a quartieri da monitorare e prendere in considerazione. Quindi Corvetto-Roveredo, San Siro-Trenno-Figino e Lorenteggio-Bande Nere, le zone più economiche di Milano. Aree che sono accessibili a tasche che non godono di entrate mensili elevatissime. Idonee per il cittadino di media rendita finanziaria, che può sopportare il costo della vita locale. Ma vi è anche un altro quartiere non ancora chiamato in causa, che risulta essere il più economico in assoluto: ovvero Baggio. Qui gli affittuari chiedono una cifra di 13 euro a metro quadro per i locali abitativi. Se rapportato ad altri posti limitrofi quali Cà Grande e Chiesa Rossa (dove si sale su 16 euro e rotti/mq) è chiaro che si parla di tutt’altro esborso.
Qual è il quartiere più ricco di Milano?
In ultimo passiamo in rassegna, dopo aver dato il giusto spazio ai quartieri economici e alla portata di tutti, quelli invece più ricchi. Le zone che sono più “In” ma che allo stesso tempo comportano una rendita mensile ed annuale davvero alta. In primis troviamo il centro storico, con il quadrivio Duomo-Brera-Moscova-Castello. Parliamo di location che si possono permettere solo profili dall’alto tenore di vita, non di certo il cittadino medio. In questo caso, infatti, lo stipendio annuo necessario parte da una base di 90.000 euro. Un saldo che in pochi possono avere a disposizione, svolgendo occupazioni di rilievo. A seguire nella classifica dei quartieri ricchi troviamo poi Citylife, Pagano e Wagner quali aree di interesse di altissimo livello e qualità. Qui il tetto salariale scende sui 70.000 euro all’anno, minore in confronto ai primi menzionati, ma comunque ingente. A salire sul podio delle aree economiche dal valore elevato troviamo al terzo posto Sant’Ambrogio, Magenta e Via Torino: dove il reddito scende sotto i 70.000 euro. Come si può notare da questa veloce rassegna dei luoghi più ricchi di Milano, essi hanno un tenore esistenziale che evade i confini dell’italiano medio per spostarsi più in là, ben oltre la portata comune. Zone inaccessibili per tanti, motivo per cui vengono solitamente occupate solo dai più facoltosi come ad esempio i personaggi pubblici, i politici o ancora coloro che lavorano in settori professionali di massimo profilo.