Che cosa fare a Oggiono? Gli itinerari da scoprire in questa città bagnata dal lago di Annone sono davvero tanti: il Sentiero dei Mulini, il Sentiero delle Torri, il Sentiero del Lago e il Sentiero delle Sorgenti ti offrono una vasta possibilità di scelta. Insomma, cosa aspetti? Leggi le prossime righe per saperne di più.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Città di poco più di 9mila abitanti della Brianza lecchese, Oggiono è bagnata dal lago di Annone e fa parte dell’Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei.
Di Oggiono sono originari il giocatore di basket Daniele Cavaliero e l’ex calciatore (ora allenatore) Lorenzo D’Anna. Ma Oggiono è anche, ovviamente, il luogo natale di Marco d’Oggiono, pittore allievo di Leonardo da Vinci le cui opere sono esposte, tra l’altro, alla Pinacoteca di Brera di Milano, alla National Gallery di Londra e al Louvre di Parigi.
Che cosa fare a Oggiono: i monumenti da vedere
Se ti interessa sapere che cosa vedere a Oggiono potresti scegliere come punto di partenza per la tua passeggiata via Don Saporiti: qui sorge la Chiesa di San Giorgio di Imberido. Costruita tra il 1593 e il 1595, accoglie all’interno un’affresco che raffigura il santo, ospitato nella Cappella del Crocifisso, realizzato da Paolo Cattaneo; meritano di essere visti anche il quadro ottocentesco della Madonna della Neve e la Deposizione di Cristo opera del pittore locale Francesco Muttoni.
Lasciandoti la chiesa alla tua destra, attraversa il sagrato di largo San Francesco per arrivare alla Chiesa di San Francesco.
Supera la chiesa e segui la strada principale (via per Imberido) che curva prima a sinistra e poi a destra. Arrivi così, all’incrocio con via al Maglio, al cimitero di Imberido: al suo interno merita di essere osservata la Cappella Chiappetta. Qui c’è la tomba di Spirito Maria Chiappetta, ingegnere e sacerdote, architetto di molte chiese della Brianza (per esempio, il Santuario della Madonna di Santa Valeria di Seregno). Vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, Chiappetta era solito trascorrere il periodo di villeggiatura estiva a Imberido nella cascina del Baravico, che apparteneva alla sua famiglia. Fu lui stesso a progettare la cappella di famiglia, in cui riposa insieme con i genitori e la sorella.
Ora riprendi il tuo percorso lungo via per Imberido (lasciandoti il cimitero alla tua destra): arrivato allo stop, gira a destra in via per Galbiate. Vai sempre dritto e imbocca la seconda stradina in discesa sulla tua sinistra: è la Strada Privata del Molinatto. Raggiunto il civico 15, puoi ammirare la piccola Chiesa di Santa Marzia, fondata nel 1659: a volerne la costruzione fu il duca Giovanni Maria Cella, che la fece realizzare accanto alla villa padronale che possedeva adempiendo a un voto per essere sopravvissuto alla peste. La chiesa accoglie, all’interno di un reliquiario di argento, ebano e tartaruga, i resti di Santa Marzia, martire uccisa ai tempi di Diocleziano.
Oltrepassata la Chiesa di Santa Marzia, prosegui lungo la Strada Privata del Molinatto; giunto allo stop, gira a sinistra in via per la Rossa. Giunto alla rotonda, vai a destra in via per Lecco, poi attraversa (con attenzione) per imboccare la prima strada sulla tua sinistra, via Dante Alighieri. Ti aspetta una lunga passeggiata accanto al lago, in località Bagnolo: probabilmente il nome della zona deriva dalle tante sorgenti presenti.
Vai sempre dritto fino a che non trovi sulla tua destra via Bagnolo. Imboccala e continua a camminare per goderti la vista sul lago.
Subito prima del civico 17 di via Bagnolo, sulla tua destra noterai una piccola cappella con le foto in bianco e nero di quattro ragazzi, che ricorda una tragedia avvenuta proprio in questa zona del lago di Oggiono il 4 febbraio del 1954. Quel giorno i quattro, che avevano tra i 12 e i 14 anni di età, si trovavano sulla crosta di ghiaccio del lago che si era formata per le basse temperature; all’improvviso la crosta si ruppe, e i giovani vennero inghiotti dall’acqua. Per loro non ci fu nulla da fare.
Giunto in corrispondenza del civico 11a di via Bagnolo, alla tua sinistra puoi vedere la torre dei Longobardi.
Pochi passi più avanti, di fronte al civico 9a di via Bagnolo, c’è invece l’Oratorio di San Francesco: fu edificato per volere dei Giovio, nobile famiglia comasca, e benedetto nel 1791.
Proseguendo, sulla tua destra ti imbatterai in un antico lavatoio, noto anche come Fontana di Bagnolo, probabilmente risalente alla metà del Settecento. Contraddistinto da cinque archi a botte in senso longitudinale e da tre archi a botte in senso trasversale, si trova in un punto sopraelevato da cui puoi godere di una vista spettacolare.
Dal lavatoio, voltati indietro e imbocca la strada in salita alla tua destra (quella a fianco alla strada da cui sei arrivato, per intenderci). Arrivato in fondo, gira a sinistra in via Dante Alighieri e prosegui fino al primo passaggio a livello: qui c’è il casello ferroviario di Bagnolo, che è una delle numerose location cinematografiche in Brianza. In questo punto, infatti, è stata girata una famosa scena del film Il bisbetico domato, con Adriano Celentano e Ornella Muti.
Da qui, torna indietro e percorri via Dante Alighieri fino in fondo. Così, sbucherai in piazza Garibaldi, dove c’è il Municipio: qui tra l’altro viene conservata una lettera che Giuseppe Garibaldi spedì da Caprera il 30 aprile del 1866. Gli oggionesi indicano questo luogo con il nome di “piazza Vetturina”, poiché qui in passato c’era la stazione di posta in cui veniva effettuato il cambio dei cavalli della diligenza che collegava Lecco con Milano.
Dalla piazza, imbocca via I° Maggio, arrivando al civico 83: è qui che sorge Palazzo Prina, edificio che nel Seicento, ai tempi della dominazione spagnola, era la sede del Governo di Madrid.
Ti basta percorrere pochi passi per raggiungere piazza della Chiesa: è l’occasione per visitare la Chiesa di Sant’Eufemia, costruita nei primi anni del XVII secolo in stile barocco su un edificio romanico precedente (di cui il campanile è una evidente testimonianza). Al suo interno puoi ammirare l’altare maggiore, realizzato su disegno di Giuseppe Bovara, e soprattutto i dieci dipinti a olio del Polittico dell’Assunta tra otto santi di Marco d’Oggiono; è presente, inoltre, un dipinto di Andrea Appiani, Lo sposalizio della Vergine.
Accanto alla chiesa è presente il Battistero di San Giovanni Battista, preziosa testimonianza di architettura romanica eretta nel XI secolo: di forma ottagonale all’esterno e circolare all’interno, ospita sulle pareti immagini di Sant’Eufemia (con la palma del martirio nella mano destra), di San Rocco e San Sebastiano, di San Giovanni Battista, della Madonna in trono con il Bimbo e di San Bernardo.
In mezzo al sagrato davanti alla chiesa c’è, invece, la Colonna di Sant’Eufemia: essa sorregge una statua della santa, raffigurata con una croce in ferro nella mano destra e due leoni accovacciati ai piedi. Fino al 1798 la statua era dotata anche di un’aureola, che fu eliminata per effetto degli echi laicizzanti della Rivoluzione Francese.
Di fronte alla chiesa puoi notare la Grotta della Madonna di Lourdes, realizzata in pietra arenaria nel 1929: sulla pietra sono incisi i nomi di cinque persone che hanno ritrovato la salute grazie all’intervento soprannaturale.
Dal sagrato parte una scalinata alberata che porta alla piazza Alta, belvedere che offre una splendida panoramica del lago: un vero e proprio balcone da cui puoi osservare anche il Resegone e i Corni di Canzo. Ai lati dei gradini sono presenti alcune cappelle incompiute.
Una volta tornato verso la chiesa, oltrepassala e da piazza della Chiesa gira a destra in via Parini: al civico 11 troverai la Chiesa di Sant’Agata. La chiesa è costituita da due aule sovrapposte: quella superiore è l’aula corale, e vi puoi accedere salendo una scala con gradini in pietra piuttosto stretta; quella inferiore è dedicata alle assemblee liturgiche. Qui puoi osservare un dipinto seicentesco che raffigura Sant’Agata venerata da San Pietro, da San Carlo e da due Confratelli, mentre le volte della navata ospitano affreschi che rappresentano angeli in festa realizzati da Pasquale Agudio alla fine dell’Ottocento.
Proseguendo lungo via Parini, al civico 76 ecco in cima a una collina la magnifica Villa Sironi, un edificio liberty con richiami allo stile eclettico Coppedè. La residenza è circondata da un grande parco con essenze arboree di pregio; costruita nel 1912, si sviluppa su quattro piani e fu progettata da Enrico Barbieri.
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Pochi metri più in là alla tua sinistra, di fianco al civico 31 di via Parini ti imbatterai nella Chiesa di San Lorenzo: fu costruita nel XIII secolo, ma la sua conformazione attuale è frutto dei lavori effettuati nel 1745. Il santo è raffigurato, insieme con la graticola sulla quale fu seviziato, in un affresco di Pasquale Agudio sulla facciata esterna. All’interno puoi ammirare due dipinti a olio su tela seicenteschi che rappresentano Sant’Anna con Maria Bambina e San Filippo Neri, la Vergine e i fanciulli.
Ora ritorna in via I° Maggio e, dopo aver superato Palazzo Prina, gira nella prima strada a destra, via Mercato: arriverai così in piazza Manzoni, un tempo nota come Piazza Mercàa, visto che qui si svolge tradizionalmente il mercato. Qui hai la possibilità non solo di scrutare le vetrine dei negozi in quello che viene ritenuto il salotto della città, ma anche di incrociare il Monumento ai Caduti inaugurato nel 1920. Devi sapere, inoltre, che al civico 21 di questa piazza soggiornò, nell’estate del 1818, lo scrittore Stendhal in occasione del suo viaggio in Brianza: l’autore francese si fermò a dormire alla Locanda Corona.
Da qui puoi imboccare via Marco d’Oggiono. Se sei fortunato, al civico 8 (12 secondo la numerazione antica) potresti trovare il portone aperto e addentrarti in una corte ricca di arte e magia.
Proseguendo lungo via Marco d’Oggiono arriverai in piazza Guido Sironi, dove si trova proprio la casa natale di Marco d’Oggiono. Questa piazza viene chiamata”piazza calchera”, dal nome della fornace nella quale veniva prodotta la calce usata nel Medio Evo per costruire le abitazioni e gli altri edifici.
Ora prendi via XXV Aprile e alla rotonda successiva gira a sinistra in via Giovanni XXIII; alla prima rotatoria che incontri, vai a destra in via Lazzaretto e percorrila fino in fondo per ritrovarti di fronte alla Chiesa del Lazzaretto. Risalente al 1715, fu costruita allo scopo di raccogliere le ossa dei morti di peste. La chiesa è realizzata in stile barocco ed è dedicata a San Francesco d’Assisi e al beato Giobbe, protettore dei bachi da seta. Il portale di ingresso, in noce, è sormontato da un affresco del Buon Samaritano. All’interno è presente un ossario che accoglie 24 teschi completi e molte altre ossa, accessibile attraverso un sigillo di serizzo caratterizzato da un teschio con tibie incrociate.
Che cosa fare a Oggiono: gli itinerari naturalistici
Una piacevole passeggiata sul lago di Annone ti consente di scoprire che cosa vedere a Oggiono stando a contatto con la natura.
In località Bagnolo passa il cosiddetto Sentiero del Lago, che inizia in piazza Alta. Dalla piazza puoi scendere per raggiungere la Darsena del Guardialago, in via Bagnolo 19: questa zona, un secolo fa, ospitava gare di canottaggio e nuoto. Dopo aver osservato la villa appartenuta al generale napoleonico Domenico Pino, supererai l’area balneare di Bagnolo, da cui il pittore Ennio Morlotti prese spunto per la serie delle Bagnanti. Se sei fortunato potrai imbatterti anche in qualche cigno. Oltrepassato il lavatoio, arriverai all’ex filanda Sebastopoli per poi raggiungere la località Torchio: qui nell’Ottocento c’era un impianto utilizzato per la spremitura dell’uva.
Il sentiero continua in località Sabina, piuttosto nota a chi ama pescare in Brianza; quindi si sviluppa verso l’antica fattoria di Donzeno. Da qui puoi risalire verso piazza Alta percorrendo via Roncaccio. In alternativa puoi continuare verso il parco pubblico di Villa Sironi, la località Laguccio e la Chiesa di Sant’Agata. Il Sentiero del Lago è contraddistinto da segnali di colore bianco e azzurro.
Lungo questo sentiero, in località Sabina puoi scoprire dove fare kayak in Brianza grazie all’Oggiono Kayak Team, che fa riferimento al centro remiero Marinai d’Italia. Qui puoi trovare tutta l’attrezzatura di cui hai bisogno (la canoa, le pagaie e i giubbotti), così come docce e spogliatoi.
Ma le passeggiate in mezzo alla natura che puoi concederti a Oggiono non finiscono certo qui. La città, infatti, rientra nel PLIS del Monte di Brianza. Il sentiero 10 del parco, in particolare, parte dalla località Bosisolo, in via Locatelli (dove puoi lasciare l’auto grazie ai tanti parcheggi a disposizione), e ti permette di arrivare fino al Monte Crocione passando per Ello e Figina. Dopo aver attraversato il borgo di Bosisolo, salirai lungo la scalinata che conduce al Castello, e da qui potrai proseguire verso Ello.
Proprio la scalinata del Bosisolo fa parte del Sentiero delle Torri, che tocca anche i paesi di Ello e Dolzago: un lungo percorso in cui ti imbatterai in castagni, carpini bianchi, robinie e molte altre specie vegetali. La scalinata conduce verso il Castello alto di Oggiono, località così chiamata per il castello tardo-trecentesco della famiglia Peracchi. Da qui il Sentiero delle Torri prosegue in direzione della località Molera, con le cave di arenaria che all’inizio del Novecento fornivano la pietra serena utilizzata per la costruzione di numerose opere monumentali. Puoi continuare, quindi, verso la zona terrazzata di Cascina Ghisolfa e la zona archeologica del Trescano. La strada che porta a Cascina Boggia a Ello è uno dei luoghi dove trovare castagne in Brianza e ti porta fino alla Torre del Peslago, dove nei primi anni del secolo scorso fu trovata un’iscrizione votiva a Mercurio. Dopo aver superato la località Chiarè, scendendo una scalinata nel bosco caratterizzata da un filare di tigli arrivi alla Chiesa del Lazzaretto, dove trovi un ippocastano maestoso dalla circonferenza di 5 metri. Il Sentiero delle Torri è contraddistinto da segnali di colore bianco e rosso.
Giunge fino ad Annone di Brianza e Sirone, invece, il Sentiero delle Sorgenti, che deve il proprio nome all’umidità della zona: esso, infatti, si sviluppa là dove un tempo sorgeva una grande palude, poi bonificata nel XVIII secolo. Il percorso parte dalla stazione ferroviaria di via Leopardi e prosegue in località Bersaglio, così denominata perché in passato era presente un poligono di tiro. Dopo aver percorso un tratto di strada in comune con il Sentiero del Lago, arriverai alla collina Stolegarda e da qui ai pioppi della località Pozzolo. Superata una cartiera, giungerai a Cascina Brughello, dove potrai notare la vegetazione umida eredità della palude originale. Dopodiché ti imbatterai in varie cascine:
- Cascina Redaella, con i suoi ontani e le sue farnie;
- Cascina Altobello, con la sua siepe di prugnolo;
- Cascina Chiarello, da dove potrai proseguire verso Dolzago.
Infine, dopo la Bergamina, attraverserai un ponticello sul torrente Gandaloglio e arriverai al Ceppo del Corno, dove il percorso interseca quello del Sentiero delle Torri. Il Sentiero delle Sorgenti è contraddistinto da segnali di colore bianco e giallo.
Dalla nuova Cà Bianca di via Dante Alighieri, infine, puoi entrare nel Sentiero dei Mulini: si chiama così perché ripercorre una valle che un tempo accoglieva decine di mulini, quando la portata dei torrenti era molto più abbondante. Il percorso attraversa il nucleo abitato di Molinatto inferiore e poi la salita al Molinatto, passando accanto alla Chiesa di Santa Marzia: oltrepassata la SP 60, alla tua sinistra noterai la ruota di un mulino. Il sentiero continua, poi, in località Maglio fino al filatoio di Cà di Ratti. Il Sentiero dei Mulini è contraddistinto da segnali di colore bianco e verde.
Dove mangiare a Oggiono
Dove mangiare a Oggiono? Se vuoi cenare sul lago puoi recarti in via Dante Alighieri 25 al Santa Polenta, dove trovi (tra l’altro) pizzoccheri valtellinesi, cervo in umido, polenta taragna e cassoeula.
Hai voglia di hamburger in Brianza? La Piazzetta di piazza Manzoni 27 è aperta tutti i giorni tranne il lunedì e offre, oltre agli hamburger, anche wrap di pollo, bocconcini di seitan e un vasto assortimento di pizze, inclusa quella con salame piccante, ‘nduja e pinoli.
Un’alternativa per mangiare hamburger in Brianza è la birreria Mountain Brew di via Dante Alighieri 23/B, aperta tutti i giorni a cena: puoi scegliere anche pizze, panini e carne alla griglia.
Se sei un amante del sushi all you can eat in Brianza, il ristorante Haru è la location che fa per te: è in via Papa Giovanni XXIII 45. A cena il prezzo fisso è di 22 euro con bevande escluse e un sorbetto offerto a fine pasto; i bambini fino a 120 centimetri pagano 10 euro.
Un altro dei ristoranti di Oggiono che puoi provare è San Marco, al civico 1 di via per Dolzago: è sempre aperto sia a pranzo che a cena. Risotto alla milanese con ossobuco, pesce spada alla livornese e slinzega valtellinese con gli sciatt sono alcune delle specialità da assaggiare.
La Vetturina è una delle pizzerie di Oggiono che fanno anche da ristorante e steak house: si trova in piazza Garibaldi 9 ed è aperta a pranzo dal lunedì al venerdì e a cena tutti i giorni tranne il mercoledì. Nel menù oltre alle pizze spiccano i ravioli alla ricotta con tartufo e maggiorana, le pappardelle al ragù di cinghiale e la tagliata di scamone con crema di senape.
Nel caso in cui tu voglia mangiare in un ristorante cinese in Brianza, al civico 28 di via Locatelli puoi entrare nella Pizzeria Ristorante Orientale, che alterna piatti italiani, cinesi e thailandesi.
Nel novero dei posti dove mangiare a Oggiono c’è anche Maia, Bef e Tas, in via Kennedy 1. Hamburger, aperitivi, birre artigianali e cocktail sono solo alcuni dei motivi per cui vale la pena di provare questa location.
Infine, tra le pizzerie di Oggiono va segnalata anche La Stella, in via per Molteno 27: offre il servizio d’asporto e propone anche kebab, focacce e calzoni, incluso quello alla Nutella.
Come arrivare a Oggiono
Come arrivare a Oggiono in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la SS 36 e prendere l’uscita di di Cesana / Annone / Suello / Oggiono / Galbiate. Al primo incrocio dopo lo svincolo, gira a destra: ti ritroverai sulla SP 49, che è la strada che ti condurrà a destinazione.
Provenendo da Lecco, ti basta percorrere la SS 36 e uscire a Oggiono / Galbiate / Valmadrera: alla prima rotonda, imbocca la prima uscita. Proseguendo, arriverai a Oggiono.
Per arrivare a Oggiono in treno puoi fare riferimento alla stazione cittadina, servita dalla linea ferroviaria Como-Lecco e dalla linea suburbana S7 di Milano; essa è collegata, tra l’altro, con Monza, Villasanta, Arcore, Biassono, Macherio, Triuggio, Carate Brianza, Besana in Brianza, Renate, Cassago Brianza, Costa Masnaga, Molteno, Galbiate, Civate, Valmadrera, Rogeno, Merone, Anzano del Parco, Brenna e Cantù.
Per arrivare a Oggiono in autobus puoi sfruttare la linea D55, che passa da Pescate, Galbiate e Annone di Brianza. Puoi giungere in città anche con gli autobus D60 se parti da Valmadrera, Galbiate, Dolzago, Sirone, Garbagnate Monastero, Sirtori, Barzanò, Monticello Brianza, Missaglia, Casatenovo, Besana in Brianza, Carate Brianza o Seregno. Infine, Oggiono è collegata dalla linea D80 con Dolzago, Sirone, Garbagnate Monastero, Sirtori, Barzanò, Monticello Brianza, Casatenovo, Lesmo, Arcore, Villasanta e Monza.
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Ti segnalo, infine, i siti web della Comunità Pastorale San Giovanni Battista e dell’Associazione Culturale Archeologica di Oggiono, che offrono numerose notizie sul patrimonio artistico e storico della città: preziose fonti per la stesura di questo articolo.
ciao, sono Aldo e faccio parte dell’Associazione Culturale Archeologica di Oggiono. Ho visto per caso il tuo sito Viaggiare in Brianza e ti faccio i complimenti. Preserviamo e curiamo i siti e monumenti storici di Oggiono in particolare il Battistero Romanico la chiesa con opere di Marco d’Oggiono e la chiesa barocca di s. Agata. Vedi il nostro http://www.arcao.it per farti un’idea. Penso che dovresti citare i monumenti sopra che ti ho detto perchè hanno un grosso valore artistico e storico. Possiamo sentirci e ti invito a una visita a Oggiono.