Hai in mente di organizzare una gita a Nibionno? Ottima idea: non dimenticarti di visitare la chiesa di Tabiago intitolata ai Santi Simone e Giuda. Nel post che stai per leggere trovi tutte le informazioni che ti servono, con la descrizione delle decorazioni più incantevoli: un vero e proprio caleidoscopio di opere d’arte da scoprire!
Tutto quello che ti serve sapere
La chiesa di Tabiago
La chiesa di Tabiago esiste almeno dal XII secolo, ma in origine era dedicata a San Fedele. Nel tempo è stata ampliata ripetutamente: una prima volta nel Seicento, poi nel 1750 circa e ancora nel 1831.
Alla fine dell’Ottocento la chiesa assunse la conformazione che ha ancora oggi: risale al 1896 l’ampliamento voluto da don Giulio Sciomachen, che prese questa decisione constatando che la chiesa era ormai insufficiente per accogliere la popolazione locale, praticamente raddoppiata nei 50 anni precedenti.
Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati ad Antonio Casati (il “papà” della Chiesa del Santissimo Redentore a Monticello Brianza), mentre la facciata fu ideata dal Conte Ippolito Marchetti di Montestrutto.
La facciata è caratterizzata dalla presenza di paraste che riflettono la suddivisione in tre navate interna. Sopra l’architrave spiccano un mosaico e un bassorilievo che rappresenta la Madonna con Bambino, sopra la seconda cornice. In mezzo è ben visibile il cartiglio che riporta la dedicazione della chiesa, mentre sulla sommità dei due portali laterali sono presenti le statue dei Santi Simone e Giuda.
All’interno, le pareti del Battistero sono state affrescate da Luca Meroni, che ha raffigurato:
- il Battesimo di Cristo
- la Crocifissione
- La Resurrezione
- Dio Padre
Lo stesso Meroni ha dipinto anche le scene della Natività e dell’Annuncio ai pastori, l’episodio raccontato dal Vangelo secondo Luca in cui un gruppo di pastori riceve da un angelo l’annuncio della nascita del Messia.
Le vetrate, ispirate a episodi delle vite dei Santi Simone e Giuda, sono opera di Alberto Ceppi, che a Nibionno ha realizzato anche il Monumento ai Caduti.
È di scuola luinesca, invece, il quadro che raffigura San Sebastiano. L’opera è stata restaurata in più occasioni; l’ultima volta nel 1878 da Casimiro Radice, pittore lombardo autore di numerosi dipinti ambientati in Brianza.
Il quadro del Crocifisso con San Carlo e Sant’Antonio Abate fu realizzato da Giuseppe Rasnesi nel 1837: l’artista per questo lavoro fu ricompensato con 25 lire dal parroco Aquilino Riva.
La storia di don Aquilino Riva
A proposito di don Aquilino Riva, nella chiesa c’è un altro dipinto che lo ricorda: è quello che raffigura la Madonna in contemplazione verso Gesù bambino. La storia di quest’opera è molto curiosa: il quadro, infatti, è una copia di una statua che si trova ancora oggi nella Chiesa di San Tomaso a Milano, dove don Aquilino era stato battezzato. La copia apparteneva alla famiglia del parroco, il quale poi decise di portarla a Tabiago.
L’originale milanese è conosciuto come Madonna di San Nazarino (poiché in passato si trovava nella Chiesa di San Nazaro in Pietrasanta, oggi non più esistente). È stato tramandato che quella statua sia adornata con i capelli biondi proprio di Aquilino, tagliati quando era un bambino di appena 5 anni.
Don Aquilino Riva fu parroco di Tabiago per ben 52 anni, dal 1828 al 1880.
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La storia del Conte Ippolito Marchetti di Montestrutto
Ippolito Marchetti di Montestrutto, come ti ho detto, si è occupato della realizzazione della facciata della chiesa di Tabiago. Nato nel 1867 a Bologna, si sposò a 28 anni con Giuditta Martinengo Villagana Palatino Chizzola. Nel 1898, ad appena 31 anni, morì accidentalmente a Milano nel cantiere di una chiesa in cui stava lavorando.
In seguito, suo figlio Carlo Ottavio diventò l’architetto di Palazzo De Capitani d’Arzago a Milano.
La storia dei Santi Simone e Giuda
Simone e Giuda, vissuti nel I secolo dopo Cristo, erano due dei dodici apostoli.
Simone, detto anche Zelota o Cananeo, subì un martirio molto violento, visto che il suo corpo venne tagliato a pezzi con una sega: ecco perché l’iconografia tradizionale lo rappresenta con una sega in mano. Non a caso, San Simone è patrono dei taglialegna e dei boscaioli.
Anche il martirio di Giuda fu decisamente cruento: lo strumento utilizzato per ucciderlo fu l’alabarda, una sorta di lancia che spesso accompagna il santo nelle opere d’arte a lui dedicate.
Chiesa di Tabiago: come arrivare
La Chiesa di Tabiago si trova in via Don Olimpio Moneta a Nibionno.
Se hai in mente di arrivare a Nibionno in auto, potrai trovare parcheggio direttamente nel piazzale davanti alla chiesa.
Qualora tu decida di arrivare a Nibionno in treno, la stazione a cui devi fare riferimento è quella di Cassago Brianza. Uscito dalla stazione, gira a sinistra e procedi lungo via Stazione fino alla rotonda, dove dovrai girare a sinistra; allo stop immediatamente successivo, svolta ancora a sinistra per procedere lungo la SP 342. Supera una rotonda e a quella successiva gira a destra; scavalcata la superstrada, giungi a un’altra rotonda: prendi la strada sulla destra, e vedrai la chiesa sulla tua destra (puoi raggiungerla seguendo i tornanti o salendo lungo la scalinata).
Preferisci arrivare a Nibionno in autobus? Le linee C46 e C47 fermano in via Statale 27. Da qui, lasciandoti i civici dispari alla tua sinistra, segui la strada fino alla prima rotonda, e poi tieni la destra. Scavalcata la superstrada, arrivi a un’altra rotonda: gira a destra e potrai raggiungere la chiesa seguendo i tornanti o salendo lungo la scalinata.
Che cosa vedere a Nibionno
La chiesa di Tabiago è solo uno dei tanti motivi per visitare Nibionno. Vuoi conoscere gli altri? Nel post qui sotto trovi tutte le risposte che cerchi.
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Ah, dimenticavo: per scrivere questo post mi sono avvalso delle (tantissime) informazioni del libro di Gaetano Riva Nibionno Tabiago Cibrone tre paesi due parrocchie un comune: ti consiglio di leggerlo per scoprire un bel po’ di storia della Brianza!