Che cosa fare a Calco? Le tante ville nobiliari che costellano questo paese della Brianza lecchese attirano l’attenzione di chi ha voglia di una gita nei dintorni di Milano. La vicinanza dell’Adda e del lago di Sartirana, poi, garantisce la possibilità di ammirare ciò che di bello la natura offre in questo angolo di Lombardia.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese di poco più di 5mila abitanti della Brianza lecchese, Calco include due frazioni: Calco Superiore e Arlate.
Calco Superiore, a sua volta, comprende numerose località: Caviggiolo, Vescogna, Ventola, Torre, Ronco, Ronchetto, Roncaccio, Grugana e Gera.
Che cosa fare a Calco: i monumenti da vedere
Se vuoi sapere che cosa vedere a Calco, potresti cominciare il tuo tour del paese da via Solferino, in località Grugana: qui sorge la settecentesca Villa Cavalli (nota anche come Villa Grugana), oggi sede del Pime. Se all’inizio del viale di accesso al Pime giri a destra per percorrere il sentiero che costeggia Cascina San Martino, puoi arrivare alla piccola Chiesa di San Martino, intitolata al santo protettore dei viandanti e dei pellegrini.
A questo punto scendi lungo via Solferino e, arrivato in fondo, gira a destra in via Principe Falco. Superato il cimitero, prosegui lungo via Colombo. Arrivi così in località Vescogna, all’incrocio tra via Ghislanzoni e via Donatori del Sangue: al civico 4 puoi ammirare Villa La Vescogna. Costruita nel Trecento, presenta giardini all’italiana a tre ordini di terrazze; sul pendio laterale del poggio su cui sorge spicca il Bosco Romantico, realizzato nell’Ottocento, mentre la zona più riparata accoglie l’antica limonaia. Qui in passato fu ospite anche Giuseppe Verdi.
Accanto a Villa La Vescogna, in località Vescogna 16, è situata Villa Calchi. Un tempo nota come Castellaccio, Villa Ghislanzoni o Palazzaccio, la residenza si trova in una splendida posizione panoramica.
Sia Villa Calchi che Villa La Vescogna sono di proprietà privata; quindi, devi limitarti a osservarle da fuori. Non di rado, comunque, vengono organizzate visite guidate domenicali.
Lasciandoti Villa La Vescogna alla tua sinistra, ti basta svoltare a destra in via Ghislanzoni per giungere in località Calco Superiore, dove al civico 1 ti puoi imbattere in Villa Moriggia. In passato l’edificio ospitò un convento degli Umiliati; più di recente qui ha vissuto Jacopo Castelfranchi, editore e imprenditore noto nel mondo del calcio (è stato il successore di Albino Buticchi alla presidenza del Milan) e del ciclismo (grazie alla squadra GBC).
All’ingresso della villa c’è l’Oratorio di San Carlo e Santa Maddalena, edificato nella seconda metà del Cinquecento ma probabilmente rielaborato due secoli più tardi. Al suo interno è presente un affresco che raffigura San Michele con Lucifero.
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A questo punto potresti tornare indietro e svoltare a destra per percorrere la discesa di via Ghislanzoni: arrivato all’incrocio con via San Rocco, gira a destra per raggiungere l’Oratorio di San Rocco, all’angolo con località Cereina. Costruito presumibilmente nella prima metà del Quattrocento, quando fu dedicato a Santa Maria dell’Ospizio di Cereina, fu sconsacrato in epoca napoleonica e poi riconsacrato agli inizi del Novecento. All’interno accoglie affreschi di San Giovanni, San Rocco e San Sebastiano.
Visto che sei qui, fai qualche passo in più lungo la strada e incamminati in via privata al Belvedere: volgendo lo sguardo a sinistra capirai perché si chiama così.
Tornando indietro, svolta a destra in via San Rocco e poi proseguire lungo via Roma: dopo qualche decina di metri troverai alla tua sinistra la località Torricella (o Turesela, in dialetto). Così, dopo aver superato un antico portale ad arco, potrai osservare ciò che rimane di una torre di guardia con prigioni che in passato faceva parte del sistema difensivo del Ducato di Milano.
Ti consiglio, poi, di arrivare in fondo a via Roma e svoltare a destra in via San Giorgio: dopo poche decine di metri, troverai sulla sinistra (proprio nel punto in cui via San Giorgio incrocia via Papa Giovanni XXIII) una strada sterrata. Percorrendola, arriverai ad ammirare l’Oratorio di Sant’Antonio da Padova, nel cortile di Cascina Boffalora. Le prime notizie relative a questo edificio risalgono alla seconda metà del XVII secolo; al suo interno è presente, sopra l’altare, una tela che raffigura Cristo morto con Federico Borromeo, San Carlo e Francesco Forti.
Per proseguire il tuo tour che ti permette di scoprire che cosa vedere a Calco, torna indietro lungo via Roma, prosegui in via San Rocco e gira a destra in via Trento; quindi, attraversata la provinciale, continua in via San Carlo e gira a sinistra in viale della Chiesa. Qui sorge la Chiesa di San Vigilio, che accoglie al proprio interno una statua lignea del Cristo del Seicento e un organo risalente al 1772.
Lasciandoti la chiesa sulla destra, puoi svoltare a sinistra in viale delle Rimembranze e poi subito a destra per imboccare via Piave: qui, al civico 27, si trova la settecentesca Villa Camerini. L’edificio in origine era un convento degli Umiliati, per poi essere trasformata in residenza patrizia nella seconda metà del XIX secolo. Pochi metri più in là inizia la strada acciottolata che conduce alla località Onazzo, sulla collina omonima, che offre una splendida visuale panoramica.
Ora potresti spostarti ad Arlate: in via San Gottardo c’è la Chiesa dei Santi Gottardo e Colombano, sulla cima di un colle che domina la valle dell’Adda. Affiancata da una torre campanaria a pianta quadrata, la chiesa è in stile romanico e realizzata con la pietra molera della Brianza. Si presume sia stata edificata tra il 1125 e il 1162: quel che è certo è che in origine si trattava di un monastero cluniacense femminile.
Lasciandoti la chiesa sulla destra, in bocca via Parrocchiale e poi gira a sinistra in via Rabolini: arrivando in via della Crocetta avrai l’occasione di scoprire Villa Strigelli, realizzata dalla stessa famiglia che fece costruire nel cuore della frazione il piccolo borgo che oggi fa parte del 1711 Contrada Resort.
Che cosa fare a Calco: gli itinerari naturalistici
Nel territorio di Calco passa l’itinerario 3 del Parco Adda Nord, che parte da Imbersago per arrivare ad Arlate: puoi accedervi dal sentiero che parte all’incrocio tra via Nuova Provinciale e via dei Mulini.
L’alzaia lungo l’Adda ti conduce fino al depuratore di Toffo, dove si trova il laghetto della Buca del Toffo di Brivio.
Il fiume Adda a Calco è una delle location dove pescare in Brianza: tieni presente, comunque, che devi possedere la tessera Fipsas se vuoi pescare nel tratto tra il Molinazzo e le colonne di San Colombano. E, ovviamente, devi avere la licenza di pesca di tipo B, a meno che tu non abbia meno di 18 anni o più di 65 anni.
Se hai voglia di camminare tra i campi e i sentieri del paese, invece, ti suggerisco di percorrere la Strada della Casa delle Streghe, al confine con Brivio: essa prende il nome da un’abitazione vicino al bosco che, secondo chi viveva ad Arlate, era luogo di incontro tra fattucchiere. Per raggiungerla ti basta percorrere via Nuova Provinciale in direzione di Brivio e, subito dopo il cartello che segnala la fine di Arlate, svoltare a sinistra in frazione Palazzetto.
Infine, i boschi di Calco fanno al caso tuo se vuoi sapere dove raccogliere le castagne in Brianza: in particolare ti segnalo quelli in fondo alla località Belvedere.
Dove mangiare a Calco
Una delle migliori pizzerie di Calco è la trattoria griglieria Al Bosco, in via Fontana 30, aperta a pranzo tutti i giorni e a cena dal martedì alla domenica. Puoi scegliere, tra l’altro, il menù costata a prezzo fisso da 40 o 45 euro.
Sempre in via Fontana, ma al civico 10, puoi trovare un’altra location speciale dove mangiare a Calco: è l’enoteca con cucina Dai Bighéi, che nella saletta del camino espone a rotazione opere di vari artisti locali.
Un’altra pizzeria di Calco è quella del Garden, in via Manzoni.
La rassegna dei ristoranti di Calco prosegue con Al Berso’, in via Nazionale 25: in estate puoi cenare sulla terrazza romantica a lume di candela, mentre in inverno a disposizione dei clienti c’è una taverna riscaldata dal tepore di un camino.
Sempre in via Nazionale, al civico 95 l’Osteria del Brau si presenta come un posto dove mangiare a Calco in un ambiente informale: una birreria con cucina aperta dalle 5 del pomeriggio all’1 di notte.
Gioia, in via San Vigilio 36, è un ristorante di Calco che abbina nel menù pizze, cucina italiana e pietanze cinesi.
Quando cerchi una pasticceria artigianale in Brianza, invece, puoi recarti in largo Pomeo 16 per assaggiare i dolci di Tiratisù, aperto dal martedì alla domenica.
Se hai voglia di scoprire dove fare apericena in Brianza, in via Nuova Provinciale 12 trovi il Caffè dell’Adda, aperto già dall’ora della colazione.
In via Nuova provinciale 20, infine, il Barlà Living è ideale sia per un aperitivo in Brianza che per un cocktail dopo cena.
Come arrivare a Calco
Come arrivare a Calco in auto? Provenendo da Milano, ti basta percorrere tutta la Tangenziale Est (A51), proseguire sulla SP 41 e poi sulla SP 342 dir, che passa per Calco.
Provenendo da Como, puoi fare riferimento alla SP 342, che collega il paese con il capoluogo lariano.
A Calco non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Calco in treno puoi fare riferimento alla stazione di Olgiate Molgora, servita dalla linea suburbana S8 di Milano e collegata, tra l’altro, con Monza, Arcore, Carnate, Osnago, Cernusco Lombardone e Airuno.
Per arrivare a Calco in autobus, puoi sfruttare la linea D48, che passa per Santa Maria Hoè, Olgiate Molgora, Brivio, Airuno, Merate, Cernusco Lombardone, Montevecchia, Missaglia, Casatenovo, Monticello Brianza e Besana in Brianza. Il bus C46, invece, collega il paese con Como, Lipomo, Tavernerio, Montorfano, Orsenigo, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Lurago d’Erba, Lambrugo, Inverigo, Nibionno, Bulciago, Barzago, Sirtori, La Valletta Brianza, Barzanò, Santa Maria Hoè, Olgiate Molgora, Merate, Imbersago, Brivio e Bergamo. La linea D70 unisce la frazione di Arlate con Imbersago, Merate, Cernusco Lombardone, Robbiate, Paderno d’Adda, Verderio, Bernareggio e Vimercate. Con il bus E03, infine, puoi raggiungere Calco partendo da Caprino, Cisano, Brivio o Olgiate Molgora.
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