Che cosa fare a Barzanò? Tieni presenti i consigli che trovi in questa pagina se hai voglia di una gita fuori porta da Milano: ti spiego come raggiungere la Canonica di San Salvatore e dove andare in bici lungo i sentieri del Parco della Valletta, ma anche in quali posti cenare o fare happy hour.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese di poco più di 5mila abitanti della Brianza lecchese, Barzanò è composto dalle frazioni di Cascina Gallo, Cassinetta, Villanova, Dagò, Torricella e San Feriolo.
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Che cosa fare a Barzanò: i monumenti da vedere
Ti interessa sapere che cosa vedere a Barzanò? Se ti rechi in via dei Mille puoi imbatterti, di fianco al civico 64, nella Chiesa di Sant’Anna, in precedenza intitolata a San Feriolo: un edificio dall’aspetto semplice, ma curiose sono soprattutto le due aperture ai lati dell’ingresso, ora tamponate.
Lasciandoti la chiesa sulla sinistra, gira a sinistra in via Verdi e, arrivato alla rotonda, svolta a destra in via IV Novembre: vai dritto fino a quando non incroci alla tua sinistra, dopo il civico 4, la Cappella Pirovano: un edificio di forma cilindrica circondato da cipressi dal grande fascino.
Proseguendo lungo via IV Novembre, dopo pochi metri alla tua destra trovi la tomba di Luciano Manara, eroe risorgimentale e patriota italiano morto nel 1849 in difesa della Repubblica Romana. La costruzione, realizzata in stile romanico classico in pietra bianca e grigia, include un bassorilievo che raffigura Manara al di sotto di una donna velata piangente. La cappella si trova in un parco di cipressi secolari che include dieci lapidi in marmo bianco.
Superata la tomba, raggiungi la rotonda e gira a sinistra in via Sirtori per raggiungere il civico 7, dove sorge l’ex Casa del Fascio. Caratterizzato da uno stile ispirato al classicismo, l’edificio presenta una balconata al primo piano, probabilmente usata come arengario. Da notare il pronao a quattro colonne ioniche e le nicchie accanto al portico: quella a sinistra dedicata all’eroismo, quella a destra alla gloria.
Ritornato alla rotonda, gira a sinistra e poi subito a destra in viale Manara. Alla tua sinistra vedi il Parco delle Rimembranze, inaugurato nel 1924. Nei suoi viali sono presenti targhe commemorative che riportano i nomi dei soldati che nella Prima Guerra Mondiale sacrificarono la vita per la patria; qui è presente, inoltre, il Monumento ai Caduti.
Il parco accoglie, inoltre, il Monumento all’Alpino realizzato da Luigi Arrigoni. L’opera raffigura l’alpino Antonio Valsecchi intento a scagliare un masso sul nemico per proteggere la Ridotta Lombarda dopo essere rimasto privo di munizioni e da solo durante la Guerra Italo-Turca del 1912.
Alla tua destra, di fianco al civico 9 di viale Manara, ecco una vecchia cabina telefonica trasformata in un luogo di book crossing: qui puoi depositare e prelevare libri gratis. Non è un monumento storico ma merita comunque una piccola sosta, non trovi?
Arrivato in fondo a viale Manara, oltre l’incrocio semaforico vai dritto imboccando via Pirovano: qui, alla tua sinistra, fra il civico 5 e il civico 7 potrai osservare il murales a tema naturalistico realizzato dallo street artist BSimo con alcuni ragazzi del paese.
Ritornato all’incrocio semaforico, gira a destra in via Garibaldi, e poi vai di nuovo a destra in via Ferrari; accanto al civico 3, scoprirai la Fontana del Pino (o Fontana del Pen) che ospita i dipinti di Vanni Saltarelli.
Proseguendo la tua passeggiata in via Garibaldi, ti imbatterai sulla sinistra nella Chiesa di San Vito: molto suggestiva la superficie della facciata a pietra a vista, mentre all’interno si possono ammirare decorazioni e quadri a tempera di Luigi Tagliaferri. La chiesa, inoltre, accoglie nel transetto destro la cappella di San Giuseppe e nel transetto sinistro la cappella della Beata Vergine del Rosario, con una statua della Madonna in una nicchia.
Ora torna indietro lungo via Garibaldi, supera l’incrocio con viale Manara e continua fino a quando non incrocerai, sulla destra al civico 94, Villa Luciano Manara. La villa fu abitata, specialmente nei mesi estivi, dalla famiglia di Luciano Manara; in seguito diventò di proprietà dei nobili Manati, per effetto del matrimonio di Virginia Manara, sorella di Luciano. Puoi “spiarla” attraverso il cancello (sempre rispettando la proprietà privata, naturalmente!): rimarrai a bocca aperta.
Da qui puoi imboccare, sulla sinistra, via Castello. Ti imbatterai, al civico 2, nell’ingresso (ben segnalato da un cartello turistico) di Villa Nava Moizzi, nota anche come Villa Nava Della Porta: una residenza signorile di stampo settecentesco circondata da un grande parco.
Continuando la tua passeggiata in via Castello, alla tua sinistra troverai la Canonica di San Salvatore, sul colle che domina il paese. Affiancata da una torre campanaria datata 1231, presenta all’interno una cupola bizantina affrescata con un ciclo pittorico dell’XI secolo: la suddivisione in dodici raggi della calotta mostra al centro il Cristo e nei vari spicchi gli apostoli.
Da qui puoi procedere sempre lungo via Castello: al civico 14, sulla destra, ti imbatterai in Villa Redaelli, nota anche con il nome di Villa Giovannina. La struttura è caratterizzata da un portico a tre arcate e da un campanile neoclassico, realizzato nell’Ottocento insieme a un oratorio non più esistente. Per vari decenni il complesso è stato utilizzato come casa di villeggiatura dai Padri Barnabiti.
Arrivato alla fine di via Castello, vai dritto in via Paladini per poi girare nella prima strada a sinistra, via Marconi. Subito alla tua sinistra, sulla parete del centro disabili, puoi osservare il dipinto Brianza, di Livio Cazzaniga.
Ancora pochi passi e, in via Marconi 1, vedrai la baita del Gruppo Alpini, con un altro dipinto murale realizzato da Livio Cazzaniga: raffigura un alpino che tende le mani a un bambino, e sullo sfondo il Santuario di Montevecchia, la punta di Bellagio e la Chiesetta di Torricella.
Ora puoi riprendere il tuo percorso in via Paladini: superata la rotonda, imbocca via Oriano e poi gira a sinistra in via Interna. Di fronte al civico 4 puoi scoprire la Chiesa della Beata Vergine Assunta, conosciuta come Chiesetta di Torricella. Risalente alla metà del XVII secolo, all’interno presenta una decorazione ad affresco sui lati dell’altare con formelle in cui sono rappresentate scene della vita di Gesù.
Per conoscere e scoprire tutte le opere d’arte ospitate nella chiesetta, comunque, puoi leggere l’approfondimento che le ho dedicato nel post qui sotto.
Superata la chiesa, vai in fondo a via Interna e gira a destra in via Prebone: prosegui e, all’altezza della curva a sinistra, ti imbatterai nel Museo dei Contadini di Torricella. Ospitato in una torre di ispezione seicentesca, accoglie numerosi strumenti e attrezzi della tradizione agricola del passato: visitandolo, ti regalerai un vero e proprio tuffo nel passato. Ah, dettaglio non da poco: è uno dei tanti musei in Brianza gratis.
Che cosa fare a Barzanò: gli itinerari naturalistici
Il territorio di Barzanò fa parte del Parco della Valletta.
In particolare, il percorso Oriano-Monticello passa per Dagò e ti conduce al Sentiero del Gallo. Se sei un appassionato di cicloturismo in Brianza ti suggerisco di accedere al sentiero ciclopedonale della Valletta da via Elena Lucrezia Cornaro.
Per conoscere in maniera approfondita il sentiero da Oriano a Monticello del Parco della Valletta, ti basta leggere il post qui sotto, che ti permette di scoprirlo nel dettaglio con foto, indicazioni utili e curiosità sorprendenti.
Da via IV Novembre, in corrispondenza della rotatoria con via Verdi, puoi imboccare il Sentiero della Madonna dei Poveri, che ti permette di raggiungere Bevera di Sirtori partendo da San Feriolo. Il primo tratto costeggia la roggia Gambaione: poi ti addentri in un bosco, e da questo ti basta seguire il tracciato per giungere a destinazione.
Dove mangiare a Barzanò
Tra le location dove mangiare a Barzanò ti segnalo Zafferano Bistrot, in via don Rinaldo Beretta 24: aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena, è anche uno dei migliori posti dove fare aperitivo in Brianza.
In via dei Mille 25 c’è, invece, Il Mastroianni, pizzeria di Barzanò che propone anche specialità di carne e di pesce.
Infine, tra le destinazioni da prendere in considerazione quando sei in cerca di un ristorante a Barzanò, ti segnalo il Time Out di via IV Novembre 24.
Come arrivare a Barzanò
Come arrivare a Barzanò in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la SS 36 fino allo svincolo per la SP 342. Dopo l’uscita gira a destra e prosegui lungo la provinciale fino a Bevera di Sirtori: qui trovi una rotonda a forma di fagiolo dove devi girare a sinistra. Alla rotonda successiva prendi la terza uscita per imboccare la SP 51: andando sempre dritto arriverai a Barzanò.
Provenendo da Lecco devi percorrere la SS 36 fino all’uscita di Oggiono / Galbiate / Valmadrera. Al primo incrocio dopo lo svincolo tieni la destra in modo da imboccare la strada che costeggia il lago e vai sempre dritto: superati gli abitati di Sala al Barro, Oggiono, Dolzago, Castello Brianza e Barzago, sarai giunto a destinazione.
A Barzanò non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Barzanò in treno puoi fare riferimento alla stazione di Renate, servita dalla linea suburbana S7 di Milano e collegata, tra l’altro, con Valmadrera, Civate, Galbiate, Oggiono, Molteno, Costa Masnaga, Cassago Brianza, Besana in Brianza, Carate Brianza, Triuggio, Macherio, Biassono, Arcore, Villasanta e Monza.
Per arrivare a Barzanò in autobus puoi sfruttare la linea D46, che ferma a Como, Lipomo, Tavernerio, Montorfano, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Lurago d’Erba, Lambrugo, Nibionno, Cassago Brianza, Bulciago, Barzago, Sirtori, Cremella, Viganò, La Valletta Brianza, Santa Maria Hoè, Olgiate Molgora, Calco, Merate, Imbersago, Brivio e Bergamo. Gli autobus D60, invece, collegano il paese con Valmadrera, Civate, Suello, Oggiono, Dolzago, Sirone, Garbagnate Monastero, Sirtori, Viganò, Missaglia, Monticello Brianza, Casatenovo, Besana in Brianza, Carate Brianza e Seregno. Puoi arrivare a Barzanò anche con i bus D80 se parti da Oggiono, Dolzago, Sirone, Garbagnate Monastero, Monticello Brianza, Missaglia, Casatenovo, Lesmo, Arcore, Villasanta o Monza. Infine, in paese passa anche la linea C47, che unisce Barzanò con Como, Lipomo, Tavernerio, Montorfano, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Monguzzo, Lurago d’Erba, Lambrugo, Nibionno, Bulciago, Cassago Brianza, Cremella, Sirtori, Viganò, Monticello Brianza, Casatenovo, Missaglia, Montevecchia, Cernusco Lombardone, Osnago e Merate.
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Dimenticavo: per scrivere questo post mi sono servito anche di informazioni trovate sul sito web Il Barzanese. Ti consiglio di visitarlo!