Che cosa fare a Senna Comasco? Quando vuoi organizzare una gita vicino a Como, questa è una delle mete che potresti prendere in considerazione: nelle prossime righe ti rivelerò che cosa vedere, quali monumenti visitare e dove andare a mangiare. Ma troverai consigli anche su come arrivare e un focus sulla bella Oasi del Bassone.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese della Brianza comasca di poco più di 3mila abitanti, Senna Comasco comprende la frazione di Navedano e le località di Gaggio, Faleggia, Olmeda, Motta e Centro Storico.
Che cosa fare a Senna Comasco: i monumenti da vedere
Vuoi scoprire che cosa vedere a Senna Comasco? Ti consiglio di iniziare la tua passeggiata in paese dall’incrocio tra via Intimiano e via Adige: qui colpirà la tua attenzione la riproduzione di una gallina su una lamiera in acciaio Corten. Devi sapere, infatti, che a Senna Comasco il 19 maggio del 2021 si è tenuto il Gallina Day, e per l’occasione il paese è stato riempito di installazioni artistiche a forma di gallina: nella tua passeggiata ne incontrerai anche altre!
Da qui, tenendo via Adige alla tua sinistra, percorri via Intimiano per raggiungere il civico 25, dove puoi notare la Chiesa di Santa Maria Assunta, costruita tra il 1989 e il 1991. Contraddistinta da un’architettura a botte, presenta due grandi vetrate a sviluppo circolare legate a cemento realizzate dall’artista milanese Michele Tamaso.
Continua a passeggiare in via Intimiano fino all’incrocio con via Canturina Vecchia e via Trecallo: qui trovi il Santuario di Santa Maria Assunta, riconoscibile per il campanile a vela in mattoni e il porticato medievale.
La facciata di questa antica chiesetta è caratterizzata da affreschi che raffigurano l’Annunciazione e l’Ultima Cena. Purtroppo al momento l’edificio non si può visitare internamente.
Prosegui lungo via Intimiano fino alla curva verso destra: qui devi girare a sinistra in via della Fontana. Vai sempre dritto, continuando in via del Gaggio; dopo una curva a destra, vedrai alla tua sinistra uno spiazzo verde con un’altra sagoma di gallina. Creata da Sante Gumiero e Orlandina Lucato, è stata realizzata in acciaio inox con inserti in plexiglass che riflettono la luce.
Tornato all’inizio di via della Fontana, gira a sinistra in via Roma; alla tua sinistra, subito prima del municipio, trovi una terza sagoma di gallina. L’autore è l’artista valtellinese Mirco Lazzeri, che ha scelto di realizzare l’opera in lamiera presso piegata in acciaio inox.
Ti basta percorrere pochi passi lungo via Roma per superare il municipio e ammirare l’antico lavatoio del paese, che venne costruito nel 1913 per volere di Carolina Argenti.
Ora vai dritto lungo via Roma; subito prima del cartello che segna la fine del centro abitato, in corrispondenza delle strisce pedonali troverai (indovina un po’!) una sagoma di gallina, in questo caso ricavata da una lastra di marmo bianco di Carrara. Ma a questo punto potresti chiederti il perché di tutte queste galline: ebbene, si tratta di una scelta compiuta per rendere omaggio alle radici storiche (ma anche economiche) del paese, richiamate con l’animale tipico delle fattorie che ancora oggi sono presenti in gran numero sul territorio.
E infatti, camminando per qualche altra decina di metri in via Roma, arrivi a una rotonda dominata dalla gallina fucsia realizzata da Enza Leone. L’opera, in poliuretano espanso con un rivestimento in resina, è ispirato al gusto estetico di Botero.
Da questa rotonda, gira a destra in via Albate; vai sempre dritto superando l’incrocio sulla sinistra con via Baraggia. A questo punto sei in via Ninguarda, e dopo pochi metri noterai sulla tua destra i ruderi della Cascina Bassone-Volta. La finestra a tutto sesto e le tante feritoie fanno ipotizzare che possa risalire addirittura al Trecento. Il nome Bassone deriva dall’ubicazione geografica (il complesso si trova in una depressione del terreno). Si è scoperto, inoltre, che la cascina è appartenuta alla famiglia di Alessandro Volta.
Ritornato alla rotonda con la gallina fucsia, prendi la seconda uscita per imboccare via Rovelli, dove puoi approfittare della presenza di una pista ciclopedonale. Sulla rotonda seguente, trovi due opere dell’artista Giuseppe Lo Mastro: la prima è una sagoma di gallina con legno marino; la seconda è una rana ricavata nel legno.
Sul dorso della rana è incisa una breve filastrocca in dialetto: I ranet de Navedan man mangià tut ul me pan. Ma man vanzà nanca una feta, oh raneta maledeta.
Da questa rotonda gira a destra per proseguire in via Rovelli, poi gira a sinistra in via della Repubblica: arriverai di fronte a una rotonda da cui sbuca una rana!
E ce ne sono altre due nello spiazzo verde davanti, in piazza delle Fornaci. Anche qui, serve una spiegazione: gli abitanti di Navedano erano e sono soprannominati ranett, molto probabilmente per la notevole presenza di questi animali nei tanti corsi d’acqua dei dintorni. Ecco il perché del proliferare di tutte queste rane.
Dalla rotonda, gira a destra in viale Unità d’Italia e percorrilo fino in fondo; quindi gira a sinistra e poi di nuovo subito a sinistra per imboccare via Cucciago. Qui sorge la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, esistente già alla fine del Seicento. All’interno sul muro sopra il tabernacolo è presente un quadro che mostra la Madonna con il Bambino, Santa Maria Maddalena, Sant’Antonio da Padova e San Giovanni Battista. Anche questa chiesetta, però, al momento non è visitabile.
Che cosa fare a Senna Comasco: gli itinerari naturalistici
Il territorio di Senna Comasco rientra nell’Oasi WWF del Bassone – Torbiere di Albate: si tratta di una zona umida con canneti, laghetti e stagni attorniata da boschi di latifoglie in cui puoi imbatterti in oltre 200 specie di uccelli. Falchi pescatori, gru, porciglioni e falchi di palude sono solo alcuni esempi dei volatili censiti. Puoi accedervi da via Ninguarda, a pochi passi da via Somalvico, proprio davanti al cartello che segna il confine con Como.
Un’altra risposta alla domanda “che cosa vedere a Senna Comasco?” è rappresentata dal Sentiero Didattico del Gaggio, nei boschi del Gaggio: puoi accedervi da via della Resistenza.
Dove mangiare a Senna Comasco
Un ottimo posto dove mangiare a Senna Comasco è La Locanda del Principe e del Pirata, in via Intimiano 23: consigliato soprattutto se sei un amante della carne.
Tra le pizzerie di Senna Comasco, invece, ti segnalo Lupei, in via Ticino 2, che offre anche il servizio d’asporto.
Un’altra pizzeria di Senna Comasco che mette a disposizione il servizio d’asporto è Punto Pizza, in via Roma 17.
Come arrivare a Senna Comasco
Come arrivare a Senna Comasco in auto? Provenendo da Milano devi percorrere l’Autostrada A8 in direzione Varese / Como / Chiasso e poi prendere l’uscita per l’A9 in direzione Como Chiasso; quindi vai sempre dritto fino allo svincolo per l’A59. Prosegui fino alla prima rotonda, dove devi girare a destra in via Platone; alla rotonda successiva prendi la terza uscita e poi svolta a sinistra in via Pitagora. La prima strada a sinistra è la SP 28 (via Socrate): seguendola, giungerai a destinazione.
Provenendo da Como, ti basta percorrere via Canturina per arrivare a Senna Comasco.
A Senna Comasco non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Senna Comasco in treno puoi fare riferimento alla stazione di Cantù, servita dalla linea ferroviaria Como-Lecco e collegata, tra l’altro, con Brenna, Anzano del Parco, Merone, Rogeno, Molteno, Oggiono, Galbiate e Civate.
Per arrivare a Senna Comasco in autobus puoi sfruttare la linea C50, che passa da Como, Capiago Intimiano, Cucciago e Cantù.
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