Che cosa fare a Ponte Lambro? Questo piccolo paese della Brianza comasca è la destinazione che fa per te se hai voglia di una gita in montagna o vuoi arrampicare. Sei curioso di sapere perché? Leggi le prossime righe, e scoprirai anche come venire da queste parti, magari per una gita da Milano in treno.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese di poco più di 4mila abitanti della Brianza comasca, Ponte Lambro è bagnato dal fiume Lambro e fa parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano.
Di Ponte Lambro è originario il dirigente sportivo Carlo Tavecchio, per tre anni presidente della Figc.
[Sei in cerca di consigli per le tue gite? Allora puoi visitare la pagina Facebook di Viaggiare in Brianza e lasciare un like! Qui sotto, invece, ti spiego che cosa vedere a Ponte Lambro e dove mangiare da queste parti].
Se ti interessi di turismo cimiteriale in Lombardia, devi sapere che nel cimitero di Ponte Lambro di viale della Pace c’è la tomba di Leopoldo Metlicovitz, illustratore e scenografo teatrale che in questo paese ha trascorso l’ultima parte della propria vita. Hai presente il logo del Fernet Branca con l’aquila che tiene tra gli artigli il mondo? Ecco, a crearlo fu proprio Metlicovitz.
Che cosa fare a Ponte Lambro: i monumenti da vedere
Se sei finito su questa pagina è perché sei curioso di sapere che cosa vedere a Ponte Lambro: ti accontento subito! Potresti iniziare un tour del paese da via Fiume: in località la Fola, accanto al civico 50, troverai una una cappella che accoglie l’affresco di una Madonna in gloria con il Bambino risalente al XIX secolo.
Lasciandoti la cappella alla tua sinistra, incamminati lungo via Fiume, fino a raggiungere il civico 37: di fronte potrai ammirare una serie di dipinti realizzati con la tecnica del trompe l’oeil da Patrizia Crespi. Si tratta di una reinterpretazione dell’opera con cui Leopoldo Metlicovitz vinse il concorso per il manifesto dell’Esposizione Internazionale di Milano del 1906.
Se vuoi saperne di più, puoi leggere il post qui sotto, dedicato a questo e ad altri murales in Brianza che meritano di essere scoperti.
Ora vai sempre dritto in via Fiume e prosegui poi lungo via XI Febbraio. Alla tua sinistra troverai il cimitero: puoi fermarti se vuoi far visita alla tomba di Metlicovitz. Sulla tua destra, invece, noterai da lontano la Torre di Mazzonio. Si tratta di una torre con feritoie del Castello di Mazzonio, risalente al Cinquecento. Di pianta rettangolare, si trova al culmine di un nucleo di abitazioni in pietra: molto probabilmente in passato fungeva da posto di avvistamento insieme con il sito fortificato di Castelmarte.
Continuando a passeggiare in via XI Febbraio raggiungerai la Chiesa di Santa Maria Annunciata, in piazza Puecher. Edificata nel Seicento ma rimodellata nel 1785 su progetto di Simone Cantoni (l’architetto di Villa Perego a Inverigo) e poi ancora nel secolo successivo, la chiesa è affiancata da una cappella settecentesca; è accessibile tramite una scalinata imponente caratterizzata alla base da edicole che commemorano le vittime della Prima Guerra Mondiale.
Di fronte alla scalinata, ecco una cappella in granito che accoglie la Santella di Santa Caterina: l’affresco, del XVIII secolo, potrebbe rappresentare la Comunione della Madonna o un episodio della vita di Santa Caterina d’Alessandria.
Ora sali lungo la scalinata. Dal sagrato, lasciandoti la chiesa alla tua destra, imboccherai via Leonardo da Vinci, in fondo alla quale incontrerai una grotta ricavata in una cappella con statua in gesso colorato della Madonna di Caravaggio.
Ritornato in piazza Puecher, oltrepassa la santella di Santa Caterina per entrare nel grande parco pubblico di Villa Guaita.
Villa Guaita fu costruita nel 1839 per volere del cavaliere mauriziano Giuseppe Guaita, generale che prese parte alle guerre di indipendenza; in seguito, fu l’abitazione del direttore del Cotonificio del paese. Attualmente l’edificio ospita il Museo del Cotone e del Cotonificio di Ponte Lambro.
Puoi uscire dal parco dal cancello di ingresso di via General Guaita 13: accanto, noterai un Crocifisso in legno del primo Ottocento, oggi ospitato da una piccola edicola e un tempo utilizzato durante le processioni.
Ora vai in fondo a via General Guaita e gira a destra in via Roma. Giungerai così in piazza Vittorio Veneto, un tempo conosciuta come piazza Fontana: alla tua sinistra, infatti, puoi notare una grande vasca monolitica, che riporta la scritta 1810, da cui zampilla acqua fresca.
Ora prosegui per pochi passi lungo la piazza e tieni la destra (seguendo il civico 16, per intenderci). Seguendo la discesa, avrai l’opportunità di percorrere la camminata “Gianmario Nava” lungo il Lambro che porta verso Caslino d’Erba: un tragitto davvero suggestivo, da non perdere.
Ritornato in piazza Vittorio Veneto, gira a destra e oltrepassa il ponte sul Lambro; prima dell’incrocio tra via Trieste e via Don Monza, alla tua destra merita uno sguardo una cappella con una Madonna con il Bambino tra San Rocco e San Sebastiano del XVIII secolo.
Imboccando via Trieste, vai sempre dritto per arrivare in piazza IV Novembre: qui sorge la Chiesa di San Bernardo.
La chiesa ospita una santella del Quattrocento con Cristo crocefisso tra due santi monaci e, sulla volta del presbiterio, un affresco novecentesco di Emilio Magistretti (pittore allievo di Francesco Hayez), Angeli con i simboli della Passione.
Di Magistretti è anche il dipinto San Filippo Benizzi inginocchiato all’apparizione della Trinità e della Madonna nella cappella a destra dell’aula. Chi era San Filippo Benizzi? Fu il fondatore dell’ordine dei Servi di Maria, e secondo la tradizione avrebbe assistito all’apparizione della Vergine e della Trinità insieme ad altre persone.
Gli stucchi delle cappelle ai lati dell’altare sono datati a cavallo tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, mentre risale al XVIII secolo l’altare barocco, sopra il quale è presente una statua del Settecento che raffigura la Madonna dalle sette spade.
I Servi di Maria, infatti, non solo erano particolarmente devoti alla Vergine, ma prestavano attenzione anche ai misteri dei sette dolori, che sono simboleggiati proprio dalle sette spade. Queste si ritrovano anche nel dipinto della Madonna Addolorata a destra dell’aula.
Infine, la cappella con il Crocifisso ligneo della parete sinistra ospita un dipinto a olio che raffigura La cena di Emmaus.
Uscito dalla chiesa, alla tua destra troverai una grotta che ospita una statua in gesso di Cristo Benedicente: è il Monumento ai Caduti di Lezza, realizzato all’inizio degli anni ’20 del secolo scorso.
Davanti alla chiesa, invece, in piazza Lepetit ecco lo storico lavatoio di Lezza, una costruzione davvero suggestiva.
Da qui puoi girare a sinistra in via Nazario Sauro per andare alla scoperta (lungo la Salita dei Mola, accanto al civico 14) di una copia di una lastra di rame del primo Novecento che raffigura una Madonna con Bambino.
Tornato in piazza Lepetit, gira a sinistra in via Garibaldi: sulla destra, sul muro del cortile dell’abitazione del civico 6 c’è un affresco ottocentesco della Madonna del Rosario con Sant’Antonio. La tradizione tramanda che in questa corte un tempo ci fosse un macello (si chiama, infatti, Curt del macelar): da qui un giorno scappò un toro imbizzarrito, che si placò solo dopo che una donna gli ebbe buttato addosso un rosario invocando Sant’Antonio.
Nello stesso complesso, sul muro interno a portico alla tua destra ecco un affresco di San Rocco, che – narra la leggenda – sarebbe stato realizzato nel Settecento da un viandante che lì aveva trovato riparo per la notte.
Infine, continua la tua passeggiata in via Garibaldi, e alla rotonda gira a sinistra in via Dante; alla rotonda successiva vai ancora a sinistra in via Volta. Di fronte al civico 6, lasciati stupire da altri murales ispirati a Metlicovitz di Patrizia Crespi.
Che cosa fare a Ponte Lambro: gli itinerari naturalistici
A Ponte Lambro puoi concederti un’escursione fino al Sass del Tavarac: in vetta c’è una croce che si illumina ogni notte grazie a luci led e pannelli fotovoltaici.
Questo è anche uno dei luoghi dove arrampicare in Brianza: la ferrata, però, è consigliata solo a escursionisti esperti, essendo priva di infissi a sostegno della salita. Ciò non toglie che la roccia nella maggior parte dei punti garantisca una buona arrampicabilità.
Per arrivare al Sass del Tavarac puoi imboccare il sentiero che inizia da via Marconi, oppure partire dalla scalinata di via Don Luigi Monza, accanto al civico 1.
Dal Sass del Tavarac, in circa un’ora di cammino puoi arrivare alla cima del monte Puscio, che con un’altezza di 1.130 metri rappresenta il punto panoramico più alto di Ponte Lambro. Anche qui è presente una croce in metallo.
Ti parlo del monte Puscio, e dei percorsi che puoi scegliere per raggiungere la sua vetta, nel post qui sotto.
Dove mangiare a Ponte Lambro
Il miglior posto dove mangiare a Ponte Lambro è Lo Spiedino Abruzzese, in via Roma 6. In questo locale di cucina abruzzese in Brianza puoi provare, tra l’altro, gli spaghetti alla chitarra, lo spezzatino di agnello castrato e il liquore tipico Centerbe.
In via Roma 10, invece, c’è la pizzeria d’asporto Aida, che propone anche il servizio di consegna a domicilio.
Come arrivare a Ponte Lambro
Come arrivare a Ponte Lambro in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la SS 36 fino all’uscita per la SP 342. Alla prima rotonda dopo lo svincolo devi girare a sinistra in modo da scavalcare la superstrada, poi prosegui dritto lungo la provinciale. Alla rotonda dopo il cartello che indica di girare a destra per il centro di Lurago d’Erba, vai a destra: a quel punto ti ritrovi sulla SP 41, che ti porterà ad Erba. Da lì segui i cartelli.
Provenendo da Lecco devi percorrere la SS 36 fino all’uscita di Como / Erba; poi tieni la destra e vai sempre dritto seguendo la strada principale. Una volta giunto a Erba, segui i cartelli per Canzo e poi per Ponte Lambro.
Per arrivare a Ponte Lambro in treno puoi fare riferimento alla stazione cittadina, servita dalla linea ferroviaria Milano-Canzo-Asso e collegata, tra l’altro, con Cesano Maderno, Seveso, Meda, Cabiate, Mariano Comense, Carugo, Arosio, Inverigo, Lambrugo, Merone, Erba, Caslino d’Erba e Canzo.
Per arrivare a Ponte Lambro in autobus puoi sfruttare la linea C94, che passa da Erba, Proserpio, Castelmarte e Caslino d’Erba. Puoi raggiungere il paese anche con i bus C99 se parti da Erba.
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