Hai voglia di una passeggiata avventurosa nella natura? Il sentiero 4 del Parco della Brughiera Briantea da Cabiate a Mariano Comense ti propone ponticelli sospesi, torrenti da attraversare e boschi nascosti in cui entrare. Nelle prossime righe ti mostrerò il percorso nel dettaglio, segnalandoti i punti più belli e dandoti le indicazioni necessarie per percorrerlo.
Tutto quello che ti serve sapere
L’accesso al sentiero 4 del Parco della Brughiera Briantea
L’accesso al sentiero 4 del Parco della Brughiera Briantea a Cabiate è da via Nicolini: se arrivi in auto, hai a disposizione numerosi parcheggi in via Monte Grappa, che è la strada parallela. All’ingresso del percorso trovi le indicazioni per i laghetti della Mordina e Cascina Belvedere.
Incamminandoti lungo il sentiero ciottolato costeggi il torrente Valletta, alla tua sinistra.
Sempre volgendo lo sguardo a sinistra puoi notare due macine di un antico mulino.
Alla tua destra, invece, il vecchio muro di cinta del parco di Villa Padulli.
Poco dopo incroci altre vecchie macine e un tavolo con panchine, ma forse è un po’ presto per concederti già la prima sosta! Ancora poche decine di metri, ed ecco il primo bivio: proseguendo dritto puoi raggiungere il sentiero 5, ma tu devi girare a sinistra per continuare sul sentiero 4.
Inizia, da questo momento, una serie di numerosi ponticelli molto suggestivi. Il primo è il Ponticello degli Anemoni, che scavalca il torrente Valletta: il ponte si chiama così perché in questa zona nel mese di marzo gli anemoni (o fiori di San Giuseppe) danno vita a un tappeto colorato spettacolare.
Lungo 13 metri, è stato realizzato nel marzo del 1981 e installato al posto di una vecchia passerella.
Fu costruito con legno di robinia ricavato proprio in questo bosco, tagliato in luna giusta per prevenire i danni da tarli, scortecciato e catramato.
Il secondo ponticello giunge dopo una zona boschiva con carpini, castani, querce e robinie; a sua volta scavalca il torrente Valletta, e si chiama Ponte della Marca (ti trovi, infatti, nel bosco della Marca).
Fu realizzato nella primavera del 1980, e poggia su due pilastri a fascio.
Se ci fai caso, su ogni cartello trovi la sigla G.N.B: indica il Gruppo Naturalistico della Brianza, l’associazione che negli anni ’80 si è occupata della realizzazione di questi ponticelli (e di tutti gli altri che incrocerai lungo il percorso).
Giungi, così, nel Bosco della Cappellina in località Madonnina, che deve il proprio nome a un’edicola votiva realizzata nel 1981.
Il Bosco del Crocifisso
La presenza religiosa è molto forte lungo il sentiero: in pochi passi, infatti, raggiungi il Bosco del Crocifisso. Avvicinandoti, puoi notare sedute in granito con nomi di persone (un omaggio a volontari del gruppo naturalistico scomparsi negli anni).
Per raggiungere il Bosco del Crocifisso, dove le piante sono tutte farnie, devi compiere una leggera deviazione rispetto al sentiero 4: giusto pochi metri, di sicuro non corri il rischio di non ritrovare la strada.
Facile capire perché il bosco si chiami così: il Crocifisso in legno che vedi è stato installato nel 1980. Alto 3 metri, presenta una copertura spiovente in rame e larice, e alla base ha un piedistallo in pietra.
Di fronte c’è un piccolo altare in legno che permette la celebrazione di riti religiosi.
Di fianco, è presente una lapide che commemora i morti in combattimento: un tempo era il Monumento ai Caduti di Cabiate.
Ripreso il percorso lungo il sentiero 4, percorrerai un altro ponticello: il terzo, come opportunamente segnalato dai cartelli. Si tratta del Ponte degli Alpini, lungo circa 15 metri e costituito da tre campate; risale al 1982.
Il quarto è, invece, il Ponticello di San Francesco: è più recente, essendo stato realizzato nel 1992, ed è lungo circa 15 metri.
Non ti senti un po’ Indiana Jones ad attraversare tutti questi ponti nella natura?
Da qui, infatti, puoi salire verso il Bosco di San Francesco alle Betulle.
Il Bosco di San Francesco
Nel Bosco di San Francesco troverai una cappellina in mattoni con il santo, patrono dell’ecologia, raffigurato mentre parla agli uccelli in un bassorilievo in terracotta realizzato dalla Scuola d’Arte di Cabiate.
A giudicare dalla quantità di rosari, fiori, foto e monete lasciate davanti all’edicola, si tratta di un luogo di devozione molto sentito, per fortuna al riparo da vandalismi.
In questo piccolo spiazzo ci sono anche due panchine che ti daranno il necessario sollievo se inizi a sentirti stanco.
A questo punto puoi riprendere il tuo percorso: passerai sotto il parapioggia alla Beula del Gos.
Come puoi notare, il sentiero è ricco di indicazioni, sia sulle strutture in legno che sulle pietre.
Una breve gradinata in legno in salita ti conduce alla località Campo dei Girasoli.
A questo punto, mancano poche decine di metri ai laghetti della Mordina.
Il tratto seguente è molto caratteristico: non solo perché, uscito dal bosco, ti ritrovi in uno spiazzo verde, ma soprattutto perché la tua passeggiata è accompagnata dal latrare dei cani di una pensione per animali domestici che si trova a breve distanza.
Cascina Mordina
Arrivi, finalmente, al primo dei due laghetti della Mordina, che offre uno spettacolo variabile a seconda della stagione: in estate, per esempio, potresti vederlo quasi completamente ricoperto di vegetazione acquatica.
Costeggia il laghetto, magari approfittandone per leggere le informazioni contenute sui pannelli didattici o per un’altra sosta su una delle panchine presenti, e poi svolta a destra: pochi metri dopo troverai sulla tua sinistra Cascina Mordina.
Se vuoi conoscerla da vicino, ti basta leggere questo post dedicato a Cascina Mordina.
Superata la cascina, affronti una discesa abbastanza ripida per poi attraversare il guado del torrente Terrò (quasi sempre in secca).
Arrivi, così, nella Valle del Terrò, per poi imbatterti in un bivio. Il percorso sulla destra è quello del sentiero 3, ma tu devi seguire quello sulla sinistra, che ti farà affrontare una lieve salita.
Quando il terreno si fa in piano, ti trovi nell’area dei vivai di Mariano Comense.
Dopo qualche decina di metri dovrai svoltare a sinistra, ma i cartelli sono chiari e non puoi sbagliare. Prosegui dritto: ora il bosco non c’è più, ma passi tra case e altri edifici. La strada si fa asfaltata e potresti avere l’impressione che il sentiero si sia concluso, complici le indicazioni che questa volta potrebbero trarti in inganno: infatti, non si fa più menzione di Cascina Belvedere, e ciò potrebbe farti pensare che l’hai già superata. Tranquillo, non è così: arrivato all’incrocio con una strada abbastanza trafficata (via Sant’Agostino), devi girare a destra.
Presta la massima attenzione, sia perché non ci sono marciapiedi sia perché i tornanti rendono pericoloso l’attraversamento.
Appena trovi una strada sulla sinistra, infatti, devi imboccarla: è via Belvedere.
Sentiero 4 del Parco della Brughiera Briantea: Cascina Belvedere
Preparati ad assistere a uno spettacolo meraviglioso, perché il panorama che hai visto fino a questo momento è destinato a cambiare: niente più boschi, ma i prati del belvedere di Mariano, con le montagne sullo sfondo e la città sulla tua destra, che puoi dominare dall’alto con lo sguardo.
Il sentiero ti porta alla splendida Cascina Belvedere: anche se è abbandonata, è davvero affascinante.
Se vuoi sapere tutto sulla Cascina Belvedere, leggi il post che le ho dedicato.
A questo punto, ripreso il percorso in via Belvedere, arrivi all’incrocio con via Matteotti: il sentiero 4 è finito, ma di fronte a te (in via Riviera) trovi le indicazioni che ti servono se vuoi proseguire la tua passeggiata verso Olgelasca o addirittura Montorfano.
E questo è tutto, ma voglio darti ancora qualche consiglio.
Per scoprire come arrivare a Cabiate, che cosa vedere e dove mangiare nei dintorni, clicca qui sotto.
Se, invece, vuoi sapere che cosa vedere a Mariano Comense e dove mangiare nei dintorni, puoi cliccare qui.
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Infine, mi sembra doveroso farti sapere che alcune delle informazioni che ho riportato in questo post sono tratte dal volumetto Il Parco Sovraccomunale della Brughiera Briantea, scritto da Marino Barzaghi.
Ciao, bell’itinerario, mi puoi dire quanti km i n totale?
Grazie. Ciao
Tra andata e ritorno, una decina di chilometri!
Interessante percorso, lo farò con il mio cane. Come si fa per ritornare al punto di partenza venendo da Milano forse é meglio venire in treno con la nord.
Grazie e saluti
Ciao! Da Milano prendi il treno per Canzo-Asso e scendi alla stazione di Cabiate. Da lì all’ingresso del sentiero sono cinque minuti a piedi. Cane sempre al guinzaglio, mi raccomando 🙂
Ciao, per il ritorno c’è un altro sentiero oppure bisogna semplicemente rifare la stessa strada dell’andata? Grazie
Sempre la stessa strada dell’andata 🙂
Ciao! In questo percorso di trovano molte castagne?
Ciao! No, direi che non è adatto per una castagnata 😉
sembra molto interessante e curioso . E possibile avere il tracciato GPX ?
Saluti e complimenti