Home » Brianza comasca » Mariano Comense » Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano
Mariano, la Chiesa di Santo Stefano

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano

A Mariano Comense la Chiesa di Santo Stefano e il Battistero di San Giovanni Battista sono due tappe obbligate per una gita in Brianza che ti permetta di ammirare meravigliose opere d’arte. Ti piacerebbe saperne di più? Leggi il post qui sotto, che ti farà scoprire la storia (e le storie) di questi due edifici.

La storia della chiesa

Non si conosce con certezza il periodo in cui la Chiesa di Santo Stefano di Mariano Comense fu costruita, anche se probabilmente l’edificio originale risale a prima dell’anno Mille: ai tempi era composto da un’unica navata e presentava un’architettura modesta.

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano
La Chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense

Nel 1570, San Carlo Borromeo in visita a Mariano Comense suggerì di ingrandire la chiesa. Vennero avviati, così, lavori di ristrutturazione che si conclusero poco più di dieci anni più tardi e che videro l’aggiunta di due navate laterali, separate da dieci colonne.

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano Protomartire
L’interno della chiesa

Il campanile della chiesa non è altro che la torre del castello dei Marliani, oggi non più esistente. Se guardi bene, noterai che è composto da diversi “strati”. Sopra la parte grigia ce n’è una in mattoni, che venne aggiunta su consiglio del Cardinale Federico Borromeo. La cuspide, invece, risale al 1936, quando fu realizzata per onorare il 30esimo anniversario dell’arrivo a Mariano di monsignor Gerolamo Colombo.

Mariano Comense, la chiesa e il campanile
Il campanile della Chiesa di Santo Stefano visto dal cortile di San Francesco

La facciata della chiesa

Il portale di ingresso della chiesa si trova sotto un arco con un bassorilievo decorativo. Il mosaico soprastante riproduce il martirio di Santo Stefano, che fu ucciso per lapidazione, come puoi notare dalle pietre raffigurate sul suolo. Stefano è definito protomartire, vale a dire il primo cristiano ad aver sacrificato la propria vita pur di diffondere il Vangelo e testimoniare la propria fede.

Mariano, la Chiesa di Santo Stefano
La Chiesa di Santo Stefano

Ai vertici del frontone triangolare ci sono tre statue che rappresentano Santo Stefano, la Fede e la Speranza.

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano: la facciata
La facciata della chiesa e, in alto, le statue

All’interno della chiesa

Le decorazioni della volta della Chiesa di Santo Stefano di Mariano Comense, realizzate a partire dal 1857, sono opera di Luigi Maria Sabatelli, autore degli angeli degli archivolti e delle medaglie della Gloria e del Martirio di Santo Stefano.

La Gloria di Santo Stefano di Luigi Sabatelli
La Gloria di Santo Stefano
Il Martirio di Santo Stefano di Luigi Sabatelli
Il Martirio di Santo Stefano

Lo stesso Sabatelli realizzò nel 1860 la Predicazione di Santo Stefano, con la collaborazione del pittore medese Antonio Martinoli.

La Predicazione di Santo Stefano di Luigi Sabatelli
La Predicazione di Santo Stefano

Sabatelli fu un artista molto attivo in Brianza: dipinse, per esempio, la Via Crucis della Basilica di San Giuseppe a Seregno e – sempre a Seregno – la Beata Vergine della Vigna del Santuario della Madonna dei Vignoli (edificio decorato, per altro, dallo stesso Martinoli).

Ma torniamo alla Chiesa di Santo Stefano. Le pareti del presbiterio accolgono gli affreschi di quattro sante:

  • Santa Lucia di Siracusa;
  • Sant’Apollonia di Alessandria d’Egitto;
  • Santa Cecilia di Roma;
  • Sant’Agata di Catania.

Il presbiterio ospita anche le statue dei dottori della Chiesa: Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio.

Sant'Agostino e San Gregorio
Sant’Agostino (con il modello di chiesa in mano) e San Gregorio

Il catino dell’abside al centro ospita la rappresentazione dell’Arca dell’Alleanza in processione nella città di Gesuralemme, con alla guida Davide intento a ballare e a suonare dinanzi al Signore.

A sinistra del catino absidale, una scena della raccolta della manna nel deserto durante la marcia di Israele.

A destra, invece, Mosè spezza le Tavole dell’Alleanza.

Il soffitto del presbiterio è caratterizzato da tre affreschi in successione:

  • L’ultima cena;
  • Emmaus;
  • La gloria della Chiesa.

Merita una particolare attenzione proprio la gloria della Chiesa, che raffigura la Santissima Trinità: il Padre, con in testa il triangolo; il Figlio, che sorregge la croce; lo Spirito Santo, come colomba. A destra di Gesù ci sono Maria, San Pietro, angeli in festa e santi. A sinistra del Padre si notano San Carlo Borromeo, Santa Chiara e San Giovanni Battista, con un bastone su cui si legge la scritta Ecce agnus Dei.

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: il catino dell'abside
Da sinistra, in senso orario: la raccolta della manna, la gloria della Chiesa, Mosè spezza le Tavole dell’Alleanza e l’Arca dell’Alleanza in Processione

Ai lati dell’Ultima cena gli affreschi ovoidali rappresentano Davide che uccide il filisteo Golia (a destra) e la fuga nel deserto del profeta Elia che riceve una focaccia da un angelo giunto a confortarlo (a sinistra).

Ultima Cena nella chiesa di Mariano Comense
L’Ultima Cena e, ai lati, gli affreschi ovoidali con la fuga nel deserto del profeta Elia (a sinistra) e Davide con in mano la testa di Golia

Ai lati di Emmaus gli affreschi ovoidali rappresentano, invece, il serpente avvinghiato al palo, che nell’Antico Testamento è simbolo di salvezza (a destra) e la Croce con le spighe e l’uva, che nel Nuovo Testamento sono simbolo di salvezza (a sinistra).

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: la Cappella della Madonna del Rosario

La Cappella della Madonna del Rosario è impreziosita da 14 pannelli realizzati da Giovan Battista e Giovan Mauro della Rovere intorno al secondo decennio del Seicento.

I della Rovere, pittori milanesi, erano noti con il soprannome di Fiammenghini, perché loro padre era di Anversa e quindi, appunto, fiammingo. In Brianza hanno realizzato, tra l’altro, gli affreschi della volta della Sala degli Angeli di Villa Antona Traversi a Meda e del presbiterio del Santuario della Madonna dei Miracoli di Cantù.

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: la Cappella della Madonna del Rosario
La Cappella della Madonna del Rosario

Tali opere furono commissionate dopo che nel 1606 Federico Borromeo, in visita alla cappella, aveva fatto notare la totale mancanza di elementi decorativi e dipinti.

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: i Misteri del Rosario dei Fiammenghini
I Misteri del Rosario dipinti dai Fiammenghini

I pannelli raffigurano i Misteri del Rosario: in origine, infatti, erano 15, ma è andato perduto il pannello con l’Assunzione di Maria. Si tratta di una rappresentazione piuttosto comune ai tempi della Controriforma, visto che la preghiera del Rosario veniva invocata con intensità e ritenuta un ottimo mezzo per combattere l’eresia protestante.

Se non sai che cosa sono i Misteri del Rosario, te lo spiego subito: sono 15 episodi significativi della vita di Gesù e di Maria, raggruppati in corone (5 misteri per ogni corona). Ci sono i Misteri Gaudiosi, i Misteri Dolorosi e i Misteri Gloriosi. Giovanni Paolo II, nel Novecento, ha aggiunto i Misteri Luminosi, che evidentemente non potevano essere raffigurati dai Fiammenghini.

Fiammenghini, i Misteri del Rosario
Un dettaglio dei Misteri del Rosario dei Fiammenghini: i Misteri Dolorosi. Si riconoscono, partendo da sinistra in alto e andando in senso antiorario: Gesù prega e suda sangue nell’orto degli ulivi; Gesù è flagellato dai soldati; Gesù è incoronato di spine; Gesù percorre la via del Calvario portando la croce; Gesù è crocifisso e muore in croce

Non è seicentesco ma più probabilmente dei primi anni dell’Ottocento, invece, l’altare: lo si deduce dai moduli neoclassici che lo contraddistinguono e dall’assenza di tratti barocchi.

L’altare ospita, in una nicchia protetta da semicolonne corinzie una statua in gesso della Vergine.

La decorazione della volta, invece, mostra la Madonna che appare durante la battaglia di Lepanto: purtroppo non è in buone condizioni, e anche per questo è difficile datarlo con certezza, anche se si presuppone che risalga al XIX secolo.

La Madonna appare durante la battaglia di Lepanto
La Madonna appare durante la battaglia di Lepanto: come vedi, il dipinto non è in buone condizioni

La battaglia di Lepanto andò in scena il 7 ottobre del 1571: da una parte c’erano le flotte dell’Impero Ottomano; dall’altra parte le navi del Papa, della Spagna, della Repubblica di Venezia e di altri Stati italiani, tutti alleati nella cosiddetta Lega Santa.

L’esercito della Lega Santa, meglio equipaggiato, e le navi veneziane, più potenti, permisero di sconfiggere i Turchi. Papa Pio V, tuttavia, attribuì il successo ottenuto alla protezione offerta dalla Madonna, che durante la battaglia fu invocata attraverso la preghiera del rosario.

Per questo motivo fu deciso di celebrare il 7 ottobre la festa di Maria Santissima della Vittoria.

A Pio V successe Gregorio XIII (forse è lui a essere raffigurato nella vetrata sopra l’altare di questa cappella), che nel 1573 decise di istituire, per la prima domenica di ottobre, la festa della Madonna del Rosario.

Nel 1913, poi, le due feste vennero unificate da Pio X nella festa della Beata Vergine Maria della Vittoria e del Rosario, da celebrare il 7 ottobre.

Negli anni Sessanta del Novecento, infine, la ricorrenza venne denominata festa della Beata Vergine Maria del Rosario, con papa Paolo VI che decise di eliminare qualunque riferimento militare all’evento.

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: la Cappella del Crocifisso

La Cappella del Crocifisso fu interamente ricostruita nel 1759. L’altare, riccamente decorato, ospita una statua in legno racchiusa in un’ancona che presenta due volute alla base.

La Cappella del Crocifisso nella chiesa di Mariano Comense
La Cappella del Crocifisso

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: la Cappella di San Giuseppe

La Cappella di San Giuseppe accoglie un altare in marmi policromi con una nicchia centrale plurisagomata che include un gruppo ligneo di San Giuseppe e il Bambino, probabilmente risalente ai primi anni del XVIII secolo.

Mariano Comense, la chiesa: la Cappella di San Giuseppe
La Cappella di San Giuseppe

Sulla parete destra è presente una tela che rappresenta il Martirio di Santo Stefano, datato alla prima metà del XVII secolo a dispetto del suo stile cinquecentesco.

Il martirio di Santo Stefano
La tela secentesca con il martirio di Santo Stefano

Al centro del dipinto, il santo è circondato da tre aguzzini che scagliano o raccolgono le pietre. Le nubi sullo sfondo lasciano passare la luce divina, come se quella fosse la strada per unirsi a Gesù.

Mariano Comense, Chiesa di Santo Stefano: la Cappella dello Spirito Santo e dei Dodici Apostoli

La Cappella dello Spirito Santo e dei Dodici Apostoli accoglie un dipinto che rappresenta la discesa dello Spirito Santo su Maria e i 12 Apostoli, risalente al secondo o al terzo decennio del XVII secolo.

La Cappella dello Spirito Santo e dei Dodici Apostoli nella Chiesa di Mariano Comense
La Cappella dello Spirito Santo e dei Dodici Apostoli

La Vergine è raffigurata al centro, mentre attorno a lei sono disposti gli Apostoli a semicerchio. In alto, un cielo chiarissimo squarcia il buio della stanza, con l’apparizione dello Spirito Santo come colomba.

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano e la Cappella dello Spirito Santo e dei Dodici Apostoli
Il dipinto con la Vergine e gli Apostoli

Non si conosce l’autore del dipinto, ma si ipotizza che si tratti di un seguace di Camillo Procaccini, viste le somiglianze con il suo stile. In particolare, le due figure ai lati di Maria in primo piano sembrano ispirate all’Assunzione di Procaccini della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso di Milano.

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano e il Battistero di San Giovanni Battista

A Mariano Comense la Chiesa di Santo Stefano è affiancata dal Battistero di San Giovanni Battista, opera architettonica in stile romanico forse risalente all’XI secolo.

Il battistero di Mariano Comense
Il Battistero di San Giovanni Battista

Il battistero è a pianta quadriloba, con un’abside per ogni lato, sovrastato dalla cupola ottagonale.

L’ingresso è preceduto da un protiro neoclassico (il protiro è il portico collocato a copertura dell’accesso principale di un edificio religioso), che fu costruito nel 1606 per volere del Cardinale Federico Borromeo.

La trabeazione, cioè la parte orizzontale sopra le colonne portanti, riporta un distico che recita ABSORPTOS ERYTHRAEA SILE CVM CVRRIBVS HOSTES QVAM MINOR HIC STYGIVM SVFFOCAT VNDA DVCE: “Non parlare dei nemici travolti con i carri dall’onda del Mar Rosso, dacché un onda più piccola soffoca il principe infernale”. L’onda più piccola è, ovviamente, quella del fonte battesimale.

Mariano Comense, il battistero
La trabeazione con il distico in latino

In origine, però, l’ingresso si trovava dalla parte opposta, sul lato ovest. Devi sapere, infatti, che nelle chiese più antiche l’abside era sempre orientato a est: quindi, l’ingresso principale non poteva che essere collocato dalla parte opposta, sul lato occidentale, così che i fedeli entrando potessero dirigersi verso est, cioè verso Cristo, il cui simbolo era il sole.

Il Battistero di San Giovanni Battista a Mariano Comense
Il fonte battesimale e l’antica porta di ingresso, oggi murata

L’antica porta di ingresso attualmente è murata, coperta da un mosaico che raffigura il battesimo di Gesù a opera di Giovanni Battista.

L'ingresso del battistero di Mariano Comense
Il mosaico che copre l’antico ingresso

All’interno del battistero puoi osservare, in posizione centrale, il fonte battesimale originario: è una vasca a immersione che è stata rinvenuta di recente grazie a scavi archeologici che hanno consentito di scoprirne la struttura in cocciopesto e il fondale in pietra granitica.

Mariano Comense, il Battistero di San Giovanni Battista
Il fonte battesimale originale del battistero

In occasione di questi scavi, cominciati nel 2000, furono ritrovati tra l’altro i resti di un altare distrutto nel 1574 e diverse tombe con all’interno scheletri che avevano indosso braccialetti, anelli e altri monili.

Al suo fianco c’è il nuovo fonte battesimale, realizzato in bronzo.

Il nuovo fonte battesimale del battistero di Mariano Comense
Il nuovo fonte battesimale

Da notare anche la pavimentazione in sasso nero di Varenna, tipica di numerosi edifici in stile romanico della Lombardia.

L’incrocio definito dalle absidi è caratterizzato da quattro colonne con conci di pietra regolare: i capitelli in alto mostrano rappresentazioni di carattere pagano, forse realizzati per un altro edificio del VIII o del IX secolo e poi riusati per il battistero.

Proprio i capitelli rappresentano i soli elementi decorativi dell’ambiente.

I capitelli del battistero di Mariano Comense
Il capitello con il mascherone e i grappoli di uva

Uno mostra un mascherone a rilievo schiacciato, con foglie piccoli e grandi grappoli di uva retti da nastri circolari intrecciati.

L’altro è caratterizzato da un motivo geometrico di intrecci in vimini con foglie, tipico delle sculture dell’VIII e del XI secolo.

Mariano Comense, i capitelli del battistero
La decorazione dell’altro capitello

Curiosità: a inizio Novecento il battistero fu trasformato in una grotta, il che determinò la scomparsa di molte delle strutture romaniche. In seguito, negli anni ’50, furono realizzate opere di restauro che favorirono il ripristino degli elementi originali.

Il Battistero della Chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense
Il battistero oggi

Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano e il Cortile di San Francesco

Una porta collocata nella navata di destra della Chiesa di Santo Stefano ti conduce in un corridoio che dà su un piccolo cortile, non molto diverso dal chiostro di un monastero benedettino: è il Cortile di San Francesco.

Il Cortile di San Francesco di Mariano Comense
Il Cortile di San Francesco

Questo è stato, per diversi secoli, un cemeterium, cioè un luogo di sepoltura. Perse tale funzione in seguito all’Editto di Saint Cloud del 1806, che impose di spostare i cimiteri fuori dai centri abitati. Così, questo spazio andò incontro a un progressivo degrado, fino a essere sconsacrato.

A partire dal 2015, invece, è stato recuperato: ovviamente adesso non è più un cemeterium, anche se sono rimasti i simboli del luogo dei morti: la croce, i cipressi, la cappella.

Il Cortile di San Francesco a Mariano
La targa che ricorda l’operazione di recupero del cortile

Lo scenario è davvero suggestivo, con le pareti in mattoni e ciottoli, le anfore, la fontana e il pavimento in cubetti di porfido.

Mariano Comense, la Chiesa e il cortile di San Francesco
La fontana del Cortile di San Francesco

In un angolo è presente un altare di legno con l’icona di San Francesco a piedi nudi.

Da non perdere anche le ceramiche Raku realizzate da Antonia Songia.

Le ceramiche Raku di Antonia Songia
Le ceramiche Raku di Antonia Songia

Ritornando verso la chiesa, soffermati nel corridoio per osservare la nicchia della parete di sinistra che ospita la statua di Santo Stefano assiso in trono con la stola messa di traverso e la dalmatica (la tunica che veniva indossata dal vescovo nella messa solenne), cioè le insegne diaconali.

La statua di Santo Stefano a Mariano Comense
La statua di Santo Stefano

Davanti a te, invece, puoi notare i blocchi in pietra che formano la base del campanile.

Come arrivare

La Chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense si trova in via Santo Stefano 46.

Il mosaico della Chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense
Il mosaico che raffigura Santo Stefano

Volendo arrivare a Mariano Comense in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Santo Stefano davanti al civico 50 (disco orario nei giorni feriali) o in quelli di via Porta Spinola davanti al Parco Porta Spinola.

Se preferisci arrivare a Mariano Comese in treno, puoi fare riferimento alla stazione cittadina, che si trova lungo la linea ferroviaria Milano-Canzo Asso. Uscito dalla stazione, vai a sinistra in via Diaz e poi alla rotonda a destra in via XX Settembre; arrivato al semaforo, gira a destra in via Santo Stefano e dopo poco vedrai la chiesa alla tua sinistra.

Ma puoi anche arrivare a Mariano Comense in autobus: in questo caso ti conviene scegliere le linee C80 o C81 e scendere alla fermata di via Cardinal Ferrari. Da qui, tenendo i numeri civici pari alla tua sinistra vai dritto per poi girare a destra in via Matteotti. Giunto in piazza Roma, gira a destra in via Santo Stefano e troverai la chiesa alla tua destra.

Che cosa vedere a Mariano Comense

Dopo aver visitato a Mariano Comense la Chiesa di Santo Stefano e il Battistero di San Giovanni Battista, perché non ne approfitti per scoprire anche il resto della città? Se non sai dove andare, leggi il post qui sotto, che ti segnala che cosa vedere a Mariano Comense.

Che cosa fare a Mariano Comense: guida per turisti




Questo post ha catturato la tua attenzione? Mi piacerebbe scriverne molti altri, arricchendoli con foto e informazioni curiose: se vuoi, puoi aiutarmi cliccando sul tasto qui sotto e lasciandomi una donazione.

Hai in mente di scrivermi per segnalarmi un errore o chiedermi di modificare un contenuto? Clicca qui sotto per contattarmi!

Scrivimi!

Viaggiare in Brianza è anche su Twitter, Facebook e Instagram: potresti approfittarne per far conoscere la tua attività e i tuoi prodotti ai miei follower!

Ti segnalo, infine, che se vuoi conoscere la Chiesa di Santo Stefano in maniera ancora più approfondita puoi consultare il sito web della Comunità Pastorale San Francesco d’Assisi di Mariano Comense e il libro Vecchia Mariano di Gianfranco Lucca, Dino Mauri, Egidio Novati e Giuseppe Secchi, da cui ho attinto preziose informazioni per la stesura di questo post.

Ti è piaciuto questo post? Fallo conoscere ai tuoi amici!

1 commento su “Mariano Comense, la Chiesa di Santo Stefano”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *