Che cosa fare a Mariano Comense? Questa località è la destinazione ideale per una passeggiata nella natura, grazie ai diversi sentieri che si dipanano nei boschi del Parco della Brughiera Briantea. Preferisci un tour più “cittadino”? Allora puoi andare alla scoperta di cascine, chiese e ville antiche, per un meraviglioso viaggio a ritroso nel tempo.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
A metà strada tra Como e Milano, Mariano Comense conta quasi 25mila abitanti ed è nota per aver ospitato nei suoi boschi (insieme a quelli confinanti di Lentate sul Seveso) la prima Festa dell’Unità d’Italia, nel settembre del 1945.
A Mariano Comense sono nati l’ex difensore del Milan Luigi Sala e l’attrice Lavinia Longhi. Qui vive anche il cantante, imprenditore e conduttore tv Francesco Facchinetti.
Che cosa fare a Mariano Comense: i monumenti da vedere
Per scoprire che cosa vedere a Mariano Comense potresti iniziare la tua passeggiata in città da via Lombardia: di fronte al civico 6 c’è l’ingresso del Parco dei Vivai, dove merita di essere osservato – sulle pareti dell’edificio dei bagni pubblici – uno dei più suggestivi murales in Brianza, creato per l’iniziativa Mariano in Arte. L’opera, realizzata da Lorenzo Croci, si compone di quattro immagini legate al corpo umano, accompagnate dalle scritte To love, To smile, To Look e To live. Un cuore palpitante è stato dipinto sulla facciata che ospita un defibrillatore; una ragazza sorridente, invece, è stata raffigurata sulla facciata rivolta verso la vicina scuola, in modo che possa essere vista in qualunque momento dagli studenti.
Uscito dal parco da via Lombardia, gira a destra e alla rotonda vai a destra in via per Cabiate; prosegui dritto in via dei Cipressi fino alla rotonda successiva, dove svolterai in via Sant’Agostino. Raggiungi il civico 24 ed entra nello spiazzo verde che trovi accanto; dopo pochi metri guarda alla tua sinistra: potrai ammirare la Cappella Besana.
Si tratta della cappella mortuaria della famiglia patrizia dei Besana: la sua costruzione fu voluta dai fratelli Eugenio e Giovanni Besana negli anni ’70 del XIX secolo. Oggi è visibile solo da fuori, parzialmente nascosta dalle piante: riesci a notarla anche dalla strada, senza che tu debba per forza addentrarti nel prato.
L’edificio sorge in località Ronco del Monte, e all’epoca fu costruito in questo punto perché si trovava a più di 500 metri dal centro abitato e a più di 300 metri da qualunque altra abitazione, secondo le norme igieniche e di polizia mortuaria dell’epoca. L’articolo 15 del Regolamento di Polizia Mortuaria, infatti, stabiliva che le cappelle gentilizie non facenti parte del cimitero dovessero trovarsi in aperta campagna.
Ritornato alla rotonda di via Sant’Agostino, gira a sinistra in via Cardinal Ferrari, poi vai a destra in via Porta Spinola e quindi svolta a sinistra in via Santo Stefano. Qui, di fronte al civico 55 puoi scoprire la Chiesa di Santo Stefano Protomartire: il santo è raffigurato nel mosaico sulla facciata, dove si notano anche le statue della Speranza, della Fede e dello stesso Santo Stefano.
Alla sinistra della chiesa sorge, invece, il Battistero di San Giovanni Battista, splendido esempio di stile romanico. Databile al XII secolo, si caratterizza per la cupola ottagonale e per i due capitelli che sormontano le colonne ai lati della porta, in marmo paglierino e in calcare bianco.
Ti piacerebbe conoscere più da vicino la Chiesa di Santo Stefano e il Battistero di San Giovanni Battista? Puoi leggere il post qui sotto, che te ne parla in maniera più approfondita.
A destra della chiesa noterai un affresco realizzato dall’artista Anna Catalano che riproduce Mariano Comense come viene immortalata in una foto risalente al 1910: un progetto di recupero della memoria decisamente suggestivo.
Lasciandoti la chiesa sulla sinistra, prosegui lungo via Santo Stefano fino a sbucare in piazza Roma; gira a sinistra e vai dritto fino al primo incrocio, oltre il quale – in via Matteotti 3 – potrai ammirare il Palazzo Storico delle Esposizioni. Costruito nel 1920, a partire dal 1931 diventò la sede di una Esposizione Permanente di Mobili.
Imbocca proprio via Matteotti, e poi imbocca la quinta traversa sulla sinistra, via Dante Alighieri; vai dritto fino all’incrocio con via Lazzaretto, dove troverai – appunto l’edificio del Lazzaretto. Se vuoi visitarne l’interno (e ti consiglio di non perdere questa occasione) puoi farne richiesta ai residenti del civico 24 (proprio accanto al Lazzaretto), che custodiscono la chiave e che, compatibilmente con i propri impegni, ti accompagneranno nella visita.
All’interno troverai affreschi realizzati negli anni ’50 del secolo scorso da Rinaldo Donzelli, artista marianese noto per essere stato, tra l’altro, l’ideatore della bicicletta Graziella. I dipinti raffigurano San Carlo Borromeo e la peste degli anni 1566 e 1567.
L’epidemia è ricordata anche dai teschi conservati sotto l’altare, accanto alla raffigurazione degli strumenti della Passione.
Ora puoi ritornare in piazza Roma: alla tua destra, al civico 59 trovi l’ex Broletto, risalente addirittura al XIII secolo. Chiamato Palatium Communis, in epoca medievale era l’edificio in cui i consoli marianesi convocavano il Consiglio dei Capifamiglia.
Da qui vai sempre dritto fino a che non ti ritroverai in piazza Martiri della Libertà, dove merita di essere osservato il Monumento ai Caduti, ideato dallo scultore Ernesto Bazzaro. La statua rappresenta l’esercito vincitore reduce dalla guerra. Un soldato tiene nella mano destra una bandiera italiana con al posto della lancia una statua che raffigura la Vittoria Alata; nella mano sinistra, invece, ha un ramoscello di ulivo, simbolo di pace. Seduta su una roccia, una donna vedova allatta un bambino: è il simbolo della generazione futura che potrà godere di una patria civile grazie all’eroismo dei caduti.
Ora torna indietro e gira nella prima strada a destra, via Emanuele d’Adda: arrivato all’incrocio con piazza Console Teodoro Manlio, vedrai il palazzo comunale, ospitato nei locali di Villa Passalacqua Trotti.
Il suo giardino accoglie la scultura Il passo dell’Alpino, opera dell’artista comasco Abele Vadacca.
Realizzata in marmo, è formata da un arco che rappresenta una porta ed è attraversato dalla piuma, simbolo degli alpini; sulla base sono impresse le impronte di due scarponi, come se un alpino stesse per varcare la porta e guardare le montagne. Nella parte posteriore ci sono, invece, impronte di mani, di adulti e bambini.
Accanto, un’altra opera d’arte: la scultura Segmento ibrido di Ercole (Lino) Cappellini, realizzata in gasbeton.
Lasciandoti la facciata del palazzo comunale alle spalle, imbocca via Marconi e vai sempre dritto. Ti ritroverai in via Palestro, dove accanto al civico 2 troverai l’ingresso del parco di Villa Sormani, residenza settecentesca circondata da un grande parco.
Se vuoi conoscere la storia di Villa Sormani a Mariano Comense puoi leggere il post qui sotto, che te ne parla in maniera approfondita.
Percorri via Palestro fino in fondo e poi gira a destra in via Risorgimento; quindi prendi la prima strada a sinistra, via San Rocco. Giunto all’incrocio con via De Gasperi, ti imbatterai nel Santuario della Madonna di San Rocco. Risalente almeno al XVI secolo, in passato venne impiegato come lazzaretto in occasione delle epidemie di colera e peste.
La mezza lunetta del pronao è stata decorata dal pittore comasco Mario Bogani, con la raffigurazione della Madonna con Bambino tra San Rocco e San Luigi.
All’interno del santuario sono ospitate statue che raffigurano:
- San Rocco;
- San Michele Arcangelo;
- San Domenico Savio.
A colpire più di tutto la tua attenzione, però, sarà il gigantesco affresco realizzato all’inizio degli anni ’90 dal pittore Alberto Bogani (cugino del Mario Bogani di cui ti ho parlato prima): un vero e proprio omaggio alla città di Mariano Comense. I volti raffigurati, infatti, non sono frutto di immaginazione, ma quelli di marianesi realmente esistiti: puoi riconoscere, tra l’altro, don Giuseppe Tagliabue, che era prevosto al tempo in cui il dipinto venne completato. Nell’opera si notano anche la Chiesa di Santo Stefano e il suo battistero.
La cappelletta che si affaccia su via San Rocco conserva i teschi di Carlo Pontiggia dettro il Vetraio e Antonio Brunati detto il Forino, due delinquenti di Albese condannati a morte nel settembre del 1778 dopo essere stati processati davanti al Senato di Milano, colpevoli di aver compiuto numerosi furti e aggressioni a mano armata nel Comasco. I due furono trascinati da un cavallo verso il luogo del patibolo e poi appesi alle forche.
Prosegui la tua passeggiata in via San Rocco e allo stop vai dritto, oltre la rotonda a fagiolo, in via Como. Continua fino all’incrocio con via per Arosio (prestando attenzione perché nell’ultimo tratto non ci sono marciapiedi): qui puoi vedere, sotto il ponte del Lottolo, un’altra opera di street art in Brianza. Si tratta di un murale realizzato da Gregorio Mancino, fondatore della Movimentart: sono rappresentati due leoni che tengono tra le zampe un cuore con un ricciolo finale, “firma” tipica dell’artista lombardo.
Ritornato in via Montebello, percorrila tutta a ritroso e prosegui lungo via XXIV Maggio, per poi imboccare la prima strada a destra dopo il passaggio a livello (dove c’è largo Alpini): di fronte a te vedrai, in via San Francesco, la Chiesa di San Francesco, fondata da Sant’Antonio da Padova nel 1228.
Nel post qui sotto ti racconto in maniera dettagliata la storia della Chiesa di San Francesco a Mariano Comense: un tuffo nel passato che vale la pena di affrontare!
Lasciandoti la chiesa sulla destra, raggiungi la rotonda e superala, poi tieniti sulla destra immettendoti in via San Carlo e gira a destra in via Cardinale Borromeo. La seconda strada che incrocerai sulla sinistra è via Sant’Ambrogio, dove di fronte al civico 32 sorge la Chiesa del Sacro Cuore: a progettarla su Paolo Mezzanotte, come puoi dedurre notando la sua somiglianza con la Chiesa di Santa Maria Nascente a Meda.
Superata la chiesa, gira a destra in via Papa Giovanni XXIII e alla rotonda successiva vai a sinistra in via Isonzo; andando dritto, imbocchi via Padre Masciadri, e a questo punto devi attraversare la strada alla tua destra per poi prendere la seconda strada a destra (quella dove c’è il cartello che segna l’inizio della frazione di Perticato). Ti ritrovi così in via Sant’Alessandro, dove accanto al civico 35, all’incrocio con via Elia Dell’Orto, potrai osservare la Chiesa di Sant’Alessandro, costruita nel 1900 (il campanile, invece, risale alla seconda metà degli anni ’20).
Curiosità: la chiesa fu elevata a parrocchia nel 1926, e per poter costruire il beneficio parrocchiale tutta la popolazione del posto si autotassò. Era prevista addirittura la tassa sul vino: di ciascun bicchiere di vino che si pagava in osteria, una piccola parte del denaro veniva versata alle offerte per la parrocchia.
L’edificio è dedicato a Sant’Alessandro di Bergamo in onore del senatore Alessandro Besana, defunto marito della benefattrice Emilia Prinetti, colei che aveva donato il terreno su cui la chiesa fu eretta. Sulla facciata, le lunette sopra le tre porte di ingresso accolgono formelle in bronzo realizzate nel 2004 dalla Scuola d’Arte di Cabiate: quella al centro raffigura Emmaus, mentre quelle ai lati sono intitolate La maternità e La luce.
All’interno puoi ammirare le decorazioni del pittore medese Primo Busnelli. Le tele della Via Crucis, invece, sono opera dell’artista locale Luigi Terruzzi, risalenti ai primi anni ’90.
Lo stesso Terruzzi è autore anche dell’olio su tela che rappresenta il Cristo crocifisso appeso sulla controfacciata, sopra il portale di ingresso.
Il dipinto di Gesù battezzato da Giovanni Battista, infine, è opera di Marcello Mariani.
Che cosa fare a Mariano Comense: gli itinerari naturalistici
Se vuoi sapere che cosa vedere a Mariano Comense in mezzo alla natura, i boschi del Parco della Brughiera Briantea sono un’oasi di pace per rilassanti immersioni nella natura.
Il sentiero 1 collega Mariano Comense con Lentate sul Seveso: dopo che ti sarai addentrato nel Boscaccio, avrai la possibilità di scoprire il Lago Azzurro, Cascina Imperatore, la Valle del Seveso e i boschi di Copreno. Puoi accedere al percorso da via Sant’Agostino, poco oltre la Fornace Fusari, esattamente di fronte alle indicazioni del sentiero 7.
Nel post qui sotto, comunque, ti fornisco i suggerimenti di cui hai bisogno per percorrere interamente il sentiero 1 del Parco della Brughiera Briantea.
Il sentiero 3 unisce Mariano Comense e Cabiate: puoi accedere a questo percorso da via Caravaggio, proseguendo verso il depuratore. Dopo che avrai svoltato a sinistra e attraversato il letto del torrente Terrò, giungerai alla Cascina Mordina; nei dintorni sono presenti due laghetti realizzati nel XIX secolo per l’irrigazione.
Sviluppata su tre piani, la cascina presenta un loggiato e un porticato; puoi notare, inoltre, un pozzo, un forno e un rustico annesso all’edificio principale. Continuando lungo il tracciato, poi, arriverai in località Ipporonco a Cabiate.
Nel post qui sotto, trovi tutte le indicazioni per affrontare il sentiero 3 del Parco della Brughiera Briantea.
Anche il sentiero 4 passa per Mariano Comense e Cabiate: puoi accedervi da via Belvedere (all’incrocio con via Matteotti). Dopo aver superato Cascina Belvedere, attraversa l’area dei vivai e scendi lungo la scarpata per proseguire nella Valle del Terrò; quindi, raggiungi Cascina Mordina e in corrispondenza dei laghetti svolta a sinistra, proseguendo il percorso verso Cabiate.
Nel post qui sotto ti illustro tutto il sentiero 4 del Parco della Brughiera Briantea, con foto e indicazioni utili per non perderti.
Il sentiero 7, invece, dal nucleo un tempo rurale di Castel Marino ti conduce a Cascina Cottina. Poi, volendo, hai la possibilità di proseguire verso la Zoca dei Pirutit a Meda e il Pian delle Monache. Puoi imboccare il percorso da via Castelmarino.
Qui sotto, se vuoi, trovi nel dettaglio la descrizione completa del sentiero 7 del Parco della Brughiera Briantea.
Il sentiero 12 collega Cascina San Martino con Cascina Amata, frazione di Cantù. Puoi imboccare il sentiero alla fine di via San Martino, dove sorge la Chiesetta di San Martino, realizzata più di mille anni fa e adiacente alla cascina omonima: peculiare è la scelta dei materiali poveri usati per la costruzione dell’esterno, in sassi e tufo.
Ti racconto in maniera dettagliata il percorso del sentiero 12 del Parco della Brughiera Briantea nel post qui sotto.
Infine, il sentiero 14 – che porta da Carugo a Pozzolo, frazione di Brenna – tocca Mariano Comense prima nella zona della settecentesca Cascina Vignazza e poi nella Valle del Laghetto. Cascina Vignazza merita una sosta, non solo perché espone nei loggiati superiori attrezzi contadini di un tempo, ma anche per i mobili d’epoca che arredano le sue stanze. All’esterno puoi osservare la legnaia, il forno, il pozzo e i pollai; per visitarla all’interno, invece, devi aspettare che vengano organizzati dei tour guidati. Puoi imboccare il sentiero proprio da Cascina Vignazza, a sua volta raggiungibile da Cascina San Martino.
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Dove mangiare a Mariano Comense
Per mangiare sushi all you can eat a Mariano Comense puoi andare al Ristorante Tomo, in via Milano 17; ma se sei un amante della cucina giapponese in Brianza merita la tua attenzione anche il Nuii, ristorante fusion asiatico di via Giovanni Songia 32.
Un altro sushi all you can eat in Brianza che puoi provare in città è il Miho di via per Arosio 2, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena: di sera il costo è di 27 euro e 90 centesimi (+ 2 euro di coperto).
Fra gli all you can eat a Mariano Comense, poi, c’è Moya, in via Como 82. Il prezzo è di 15 euro a pranzo (22 euro nel weekend, esclusi dolce e bevande) e di 28 euro a cena (esclusi coperto, dessert e bevande).
In via San Francesco 29, invece, c’è il ristorante Le Piazze di Zio Fo’, pizzeria a Mariano Comense aperta a pranzo e a cena tutti i giorni tranne il martedì. Nel menù trovi, tra l’altro, il risotto alla pescatora, gli scialatielli allo scoglio e la cotoletta alla milanese.
A proposito di hamburger in Brianza puoi provare il Taco Burger di via XX Settembre 60: nel menù trovi anche burritos, tortillas, tacos, nachos con chili e formaggio fuso, wraps e molte altre sfiziose specialità.
Sei un amante della cucina brasiliana in Brianza? Scegli il Churraskinho di via Isonzo 104: picanha al tartufo, perù com bacon (tacchino con pancetta) e fraudao sono solo alcune delle proposte del menù con giro carne a prezzo fisso. Il locale è aperto tutte le sere e la domenica anche a pranzo.
Il Nuovo Circolo ti propone – fra l’altro – hamburger, pizze, nachos e wrap, cioè tortillas di grano ripiene. Si trova in via Emanuele D’Adda 13 ed è aperto a cena dal martedì alla domenica e a pranzo la domenica.
Per un ristorante di carne a Mariano Comense, la meta ideale è La Piemontese (chiuso il lunedì), in via San Martino 48. Nel menù alla carta spiccano il risotto con capperi, limone e liquirizia, la ricciola alla vaniglia con friarielli e il piccione con ribes e radicchio agrodolce.
Quando hai voglia di sperimentare i sapori di una trattoria in Brianza, infine, La Vecchia Fornace è la location che fa per te: si trova in via Sant’Agostino 170 ed è sempre aperta tranne il martedì sera e il mercoledì tutto il giorno.
Come arrivare a Mariano Comense
Come arrivare a Mariano Comense in auto? Provenendo da Milano, devi percorrere la superstrada Milano-Meda (SS 35 dei Giovi, sui cartelli stradali è indicata come Milano-Como) e uscire a Meda. Allo svincolo segui per Meda centro e tieni la destra, anche dopo la rotonda. Quindi svolta a sinistra per rimanere in via Cadorna, vai dritto e gira a destra in via Indipendenza. Subito dopo svolta a sinistra in viale Brianza: percorrilo tutto, supera l’abitato di Cabiate e sarai giunto a Mariano.
Provenendo da Lecco o dalla Valtellina, percorri la SS 36 ed esci a Verano Brianza. Vai sempre dritto lungo la SP 110, oltrepassa Giussano e sarai arrivato a destinazione.
Per arrivare a Mariano Comense in treno, puoi fare riferimento alla stazione cittadina, situata lungo la linea Milano-Canzo-Asso e servita anche dalla linea suburbana S2 di Milano; essa è collegata – tra l’altro – con Varedo, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Seveso, Meda, Cabiate, Carugo, Arosio, Inverigo, Lambrugo, Merone, Erba, Ponte Lambro, Caslino d’Erba e Canzo.
Per arrivare a Mariano Comense in bus, puoi sfruttare la linea C80, che passa da Monza, Lissone, Desio, Seregno, Meda e Cabiate e Cantù. Cantù e Mariano sono unite anche dalla linea C81, che passa per le frazioni di Mirabello e Perticato, e dalla linea C82, che ferma anche a Carimate. Il bus Z221, invece, collega la città con Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Albiate, Sovico, Macherio, Biassono, Monza e Sesto San Giovanni (in corrispondenza della fermata della linea rossa della metropolitana di Milano). Puoi arrivare a Mariano Comense anche con la linea C45, che passa da Como, Lipomo, Montorfano, Tavernerio, Orsenigo, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Lurago d’Erba, Inverigo, Arosio, Carugo e Cantù.
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A proposito: ci tengo a segnalarti che per la stesura di questo post mi sono servito anche delle informazioni contenute nei volumi Storia di Mariano Comense negli ultimi tre secoli di Gianfranco Lucca e Vecchia Mariano di Gianfranco Lucca, Dino Mauri, Giuseppe Secchi ed Egidio Novati. Ti consiglio di leggerli se ti interessa conoscere la storia del paese 🙂