La chiesetta di Pomelasca a Inverigo è uno dei posti più conosciuti e suggestivi di tutta la Brianza. Ti piacerebbe scoprire la sua storia e capire come raggiungerla e vederla da vicino? Leggi questo post, e preparati a immergerti in una location unica, meta ideale per una gita fuori porta per chi arriva da Milano.
Tutto quello che ti serve sapere
La storia della chiesetta di Pomelasca a Inverigo
È uno dei punti più famosi di Inverigo, anche se in realtà si trova a… Lurago d’Erba.
È la chiesetta rossa di Pomelasca, piccolo gioiello architettonico della tenuta omonima e meta di turisti e curiosi in ogni periodo dell’anno.
Come raccontato dal sito Quel viale percorso, della tenuta di Pomelasca si hanno notizie fin dal Cinquecento: ai tempi apparteneva ai Ciocca, una famiglia patrizia milanese (fu Giovanni Andrea Ciocca a far costruire l’Oratorio di Sant’Andrea del Navello di Inverigo, non lontano da qui).
Nel 1590 Pomelasca passò in dote alla casata dei Giussani di Giussano, in seguito al matrimonio tra Donna Agnese Ciocca e Don Luigi Squarcia di Giussano, discendente dei Giussani.
I Giussani erano una famiglia feudale milanese, che a Giussano fecero costruire tra l’altro la storica Villa Mazenta. Prestigiosi esponenti della casata furono Giovan Pietro Giussani, medico, sacerdote, letterato e biografo di San Carlo Borromeo (di cui fu profondo amico), e Giovanni Battista Giussani, protofisico generale di Milano.
[Hai voglia di conoscere altri posti speciali come la chiesetta di Pomelasca a Inverigo? Segui la pagina Facebook di Viaggiare in Brianza, e troverai ogni giorno consigli per le tue gite fuori porta]
Nella prima metà del Seicento, Marina Giussani, figlia di Fulvio, si unì in matrimonio con Paolo Giuseppe Sormani. Costui nel 1648 acquisì il feudo di Missaglia e Brianza, e nel 1656 venne creato primo Conte di Missaglia dall’imperatore di Spagna Filippo IV. Sormani ebbe anche una seconda moglie, Margherita della Porta di Francesco, e almeno 20 figli ((lo racconta Matteo Turconi Sormani nel libro Le grandi famiglie di Milano). A succedergli come conte di Missaglia fu Francesco, che fu anche decurione di Milano e ambasciatore della città presso il papa. Terzo conte di Missaglia fu Paolo Alessandro, e la continuità del casato fu poi garantita da suo figlio Antonio Valeriano.
L’ultimo erede maschio della famiglia Giussani, invece, fu Giovanni Pietro Giussani, che morì nel 1741. Nel 1786 Donna Fulvia Giussani, ultima esponente della famiglia, si unì in matrimonio con Don Cesare Sormani, quinto conte di Missaglia (figlio di Antonio Valeriano e discendente del Paolo Giuseppe Sormani di cui ti ho parlato poco fa): fu così che Pomelasca finì alla famiglia Sormani, a cui appartiene ancora adesso.
Fu proprio il conte Cesare Sormani (“El cont cara gioia”, come veniva soprannominato a Milano a causa di un suo tipico intercalare) a decidere di far ricostruire la residenza patrizia della tenuta, risalente ormai al XVI secolo.
Egli scelse di affidare l’incarico all’architetto Carlo Amati. Costui era molto attivo in Brianza: tra il 1808 e il 1812, per esempio, aveva lavorato al pulpito del Duomo di Monza e agli interni di Villa La Cazzola ad Arcore; nel 1814, poi, si era occupato del porticato della Chiesa dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro di Brivio; l’anno successivo aveva progettato la Chiesa di San Giorgio a Casatenovo.
Si procedette, così, ai lavori, con l’aggiunta di due corpi perpendicolari alla villa, adibiti a parte agricola, conclusi nel 1846.
A quei tempi la villa era dotata anche di un oratorio, risalente al 1796, ma se ne persero le tracce alla fine dell’Ottocento.
E la chiesetta rossa? Per arrivare alla sua comparsa dobbiamo fare un salto in avanti nel tempo fino al 1952, anno in cui i fratelli Lodovico e Alberto Sormani diedero l’incarico di costruirla all’architetto Ambrogio Annoni.
Milanese di Affori, tra il 1933 e il 1934 Annoni si era occupato del restauro della Basilica di Galliano a Cantù, grazie a cui la chiesa poté essere riaperta al culto dopo un lungo periodo. Ormai 70enne, realizzò la chiesetta di Pomelasca in cotto lombardo, con i tipici mattoni rossi che caratterizzano gli edifici della Lombardia rinascimentale. Morì il 3 maggio del 1954, e non fece in tempo ad assistere all’inaugurazione dell’edificio, avvenuta il 10 ottobre dello stesso anno con la benedizione di monsignor Anacleto Cazzaniga, arcivescovo di Urbino.
Curiosità: il campanile della chiesa accoglie una campana fusa a Como nel 1330 proveniente dall’ex monastero di San Genesio, dove nel 1648 suonò a distesa in occasione dell’acquisizione del feudo di Missaglia da parte di Paolo Giuseppe Sormani.
La chiesetta rossa di Pomelasca, insomma, è un luogo incantevole. E, come tutti gli incanti, a volte può ingannare. Pensi che si trovi a Inverigo, e invece è a Lurago d’Erba. Pensi che abbia origine antichissime, e invece è stata costruita a metà del secolo scorso. Pensi che la Brianza sia solo industrie e capannoni, e invece eccoti qua, circondato dal verde e dalla magia della pace.
Chiesetta di Pomelasca a Inverigo: come arrivare
La chiesetta di Pomelasca a Inverigo si trova all’incrocio tra via Alberto da Giussano e via privata Sormani.
Se hai in mente di arrivare a Inverigo in auto, puoi trovare parcheggio in via Alberto da Giussano o in via Trieste.
Preferisci arrivare a Inverigo in treno? Uscito dalla stazione, prendi la scalinata sulla destra e poi gira a destra in via IV Novembre. Giunto al parcheggio dopo il viale dei cipressi, gira a sinistra in via Aristide Magni e prosegui in via Trento, seguendo la curva sulla destra. Continua lungo la strada (che poi diventa via Alberto da Giussano): in breve sarai giunto a destinazione.
Infine, qualora tu voglia arrivare a Inverigo in autobus, puoi utilizzare le linee C46 o C47 e scendere a Lambrugo alla fermata di via Nazionale. Da qui, imbocca la salita di via Ronchi e percorri questa strada fino in fondo; quindi gira a sinistra a prosegui lungo la strada sterrata. Al primo incrocio, vai a sinistra: dopo poco troverai la chiesetta alla tua destra.
Che cosa vedere a Inverigo
La chiesetta di Pomelasca a Inverigo non è che una delle tantissime location che meritano di essere visitate in paese. Per scoprire quali sono le altre, leggi il post qui sotto, che ti spiega che cosa vedere a Inverigo e ti fornisce tutti i suggerimenti utili per una passeggiata in paese.
Che cosa vedere a Lurago d’Erba
Come ti dicevo all’inizio, ufficialmente la chiesetta rossa di Pomelasca si trova nel territorio comunale di Lurago d’Erba. Ecco perché potresti scegliere la tenuta di Pomelasca anche come punto di partenza per un tour tra gli edifici storici, i sentieri e i monumenti di Lurago d’Erba: te ne parlo in maniera approfondita nel post qui sotto.
Il progetto di Viaggiare in Brianza ti ha incuriosito? Se ti va, puoi aiutarmi a tenerlo in vita e farlo crescere lasciando una donazione: la userò per pagare le spese di gestione del sito. Basta un clic qui sopra, e puoi decidere la cifra che vuoi.
Per scrivermi, puoi cliccare qui sotto o contattarmi attraverso il profilo Twitter ViaggiaBrianza o la pagina Instagram di Viaggiare in Brianza.
Aspetto le tue segnalazioni, i tuoi commenti e le tue proposte di collaborazione! E se hai trovato un errore in questo o in altri articoli, non esitare a farmelo notare: correggerò il prima possibile 🙂