Che cosa fare a Cermenate? Se sei un amante delle passeggiate nel verde, hai l’opportunità di scegliere tra i sentieri del Parco del Lura e quelli del Parco della Brughiera Briantea. Camminando tra le vie del paese, inoltre, potrai imbatterti in chiese e palazzi di enorme pregio artistico. Quali? Leggi le prossime righe per scoprirlo.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese della Brianza comasca di circa 9mila abitanti, Cermenate è sede di uno stabilimento dell’azienda Bolton Group: traducendo, il tonno Rio Mare e la carne in scatola Simmenthal vengono prodotti proprio qui.
[Cermenate è solo uno dei tanti splendidi posti da vedere in Brianza: per conoscere gli altri puoi lasciare il tuo Mi Piace alla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza!]
Che cosa fare a Cermenate: i monumenti da vedere
Per un tour che ti consenta di scoprire che cosa vedere a Cermenate ti consiglio di iniziare da via Padre Cosano, dove sorge la Chiesa dell’Addolorata: si racconta sia stata realizzata nel 1867 come ex voto della popolazione dopo l’epidemia di colera che aveva colpito il territorio. Quel che è certo è che in quel punto, lontano dal centro abitato e protetto dai boschi, venivano curati i malati e seppellite le vittime del morbo. Conosciuta anche con il nome di Oratorio del Suffragio, la chiesa ospita una statua in legno della Vergine Addolorata risalente al XVII secolo. Nel recinto posteriore è presente, invece, una colonna della peste.
La facciata della chiesa fu restaurata tra il 1915 e il 1921 grazie al contributo di Alberto Clerici, proprietario dell’opificio situato a pochi passi da qui, in omaggio ai caduti della Grande Guerra: lo ricorda una targa accanto al portale di ingresso.
Scendendo da via Padre Cosano, gira a destra in via Scalabrini: dopo pochi metri, alla tua sinistra all’incrocio con via Lavezzari trovi la Cappellina della Madonna di Lourdes, risalente alla seconda metà del XIX secolo. La porta in vetro e ferro riporta la M di Maria, mentre l’interno ha la forma di una caverna per rievocare l’apparizione della Madonna di Lourdes.
Proseguendo in via Scalabrini, gira nella prima strada a destra, via Ronzoni: all’incrocio con via Castello e via Stretta Monti ti imbatterai in un Affresco dell’Annunciazione che risale addirittura al Settecento. Anche se il dipinto mostra gli effetti del tempo, puoi riconoscere la presenza di Maria a destra e di un angelo a sinistra, mentre in alto si nota la colomba che simboleggia lo Spirito Santo.
Imboccando via Castello, raggiungi il civico 52 per osservare un Affresco del Crocifisso con Maria, la Maddalena e San Giovanni. Realizzato nell’Ottocento, mostra Gesù in croce, con la Madonna in piedi a sinistra, Giovanni in piedi a destra e Maria Maddalena rannicchiata davanti alla croce.
Ora ritorna in via Scalabrini e continua la tua passeggiata fino a raggiungere piazza della Pace, dove hai la possibilità di ammirare la Chiesa dei Santi Vito e Modesto, affiancata da un campanile settecentesco. Al XVIII secolo risalgono anche gli affreschi dell’abside, realizzati dai fratelli Quaglio, che riproducono le storie dei santi Vito e Modesto. Ancora più antico, più o meno del 1490, è il dipinto della Madonna del latte.
Ma se vuoi conoscere più da vicino tutte le opere d’arte della Chiesa dei Santi Vito e Modesto, puoi leggere l’approfondimento che le ho dedicato nel post qui sotto.
Dalla piazza imbocca via Giovanni da Cermenate e procedi fino all’edificio del civico 33, che forse un tempo era il municipio del paese. Qui è presente. in una cornice a forma di croce, un Affresco dell’Immacolata seicentesco, con la Vergine rappresentata con un’aureola tra nuvole e angeli.
A questo punto puoi tornare in via Scalabrini: al civico 106 trovi Villa Coquio Gaggi, con il portico a colonne binate al centro delle tre corti, concatenate tra loro, in cui si sviluppano le dipendenze.
Come ricorda una targa esposta sulla facciata, questa fu la casa natale di Carlo Moreschi, medico e docente di patologia medica (da lui prende il nome un esame del sangue noto come test di Moreschi Coombs) morto ad appena 45 anni per colpa di una forma di vaiolo emorragico contratta nell’esercizio del proprio lavoro.
Se vuoi conoscere da vicino Villa Coquio Gaggi e scoprire la storia di Carlo Moreschi, puoi leggere il post qui sotto, che ti racconta ogni dettaglio.
Esattamente di fronte, in via Scalabrini 153, c’è Villa Clerici, risalente addirittura alla prima metà del Quattrocento. Ristrutturata quattro secoli più tardi, la villa oggi ospita gli uffici comunali.
Ancora qualche passo e, in via Scalabrini 155, c’è l’ingresso del Parco Scalabrini. Entrando e raggiungendo il viale della Legalità, potrai ammirare uno dei più sorprendenti murales in Brianza che tu possa scoprire, realizzato dallo street artist Vincenzo Magno, in arte Vim, che raffigura un picchio rosso.
Proseguendo lungo via Scalabrini giungi in largo Carrobbio: sei nel rione Parmunt, il più alto del paese. Alla tua destra c’è l’elegante Casa Verga, mentre a sinistra puoi osservare l’Edicola della Madonna del Carrobbio, che riproduce l’apparizione della Vergine a una pastorella: tra le due figure, una rosa spuntata da una polla d’acqua.
Lasciandoti l’edicola alla sinistra imbocchi via Moreschi, e andando sempre dritto arrivi all’incrocio con via Crocefisso: volgi lo sguardo in alto per ammirare l’Affresco del Crocifisso con Maria e la Maddalena. Il dipinto, del Settecento, è impreziosito da una cornice in cotto che all’estremità superiore ospita il volto di un putto.
Ancora pochi passi in via Moreschi e giungi al Santuario del Crocifisso, in piazza San Vincenzo. Noto anche con il nome di Chiesa di San Vincenzo, il santuario accoglie al proprio interno un Crocifisso cinquecentesco che da secoli è oggetto della devozione popolare.
Continua la tua camminata lungo via Moreschi: giunto all’incrocio con via Di Vittorio noterai il Ponte della Barona, eretto tra il 1847 e il 1848 in sostituzione di un ponte precedente troppo stretto e ripido. Quest’ultimo era stato voluto dalla baronessa Marianna Azzola Porta (da cui il nome della Barona) per collegare la sua residenza con i terreni agricoli di sua proprietà.
Superato il ponte, se vai fino in fondo a via Moreschi troverai sulla tua destra la Cappellina della Pace: fu costruita al termine della Seconda Guerra Mondiale in segno di ringraziamento per l’essere sopravvissuti ai bombardamenti dell’incursione aerea dell’ottobre del 1942.
Uno dei tre affreschi che decorano l’edificio, infatti, raffigura proprio il raid aereo notturno di quei giorni.
Da qui puoi girare a destra in via Matteotti e percorrerla fino a incrociare sulla sinistra via San Francesco d’Assisi: qui, al civico 3, noterai un altro dei murales di Vincenzo Magno disseminati in paese. Si trova sul muro di un’azienda operativa nel settore del legno, la Bellotti spa: non a caso, rappresenta l’arte dell’intaglio, in maniera a dir poco spettacolare.
Da qui, prosegui lungo via San Francesco d’Assisi e gira nella prima strada a sinistra, via Giovanni XXIII, percorrendola fino in fondo: all’incrocio con via Bisbino troverai un altro dei murales spettacolari di Vincenzo Magno.
Da qui, imbocca via Don Gnocchi: arrivato allo stop, vedrai di fronte a te – in via Montebello 26 – la Chiesa del Sacro Cuore. Costruita negli anni ’90 dell’Ottocento nella località denominata Freghera, è affiancata da un convento abitato da frati francescani dove sono custoditi alcuni affreschi seicenteschi provenienti dal chiostro dell’antico convento di Santa Maria in Campo demolito nell’Ottocento.
Lasciati la chiesa sulla destra e continua la tua passeggiata in via Montebello. Arrivato all’incrocio con via Giovanni Falcone sulla tua sinistra, scoprirai un’altra splendida opera di street art in Brianza: un fantastico scoiattolo, realizzato sempre da Vincenzo Magno.
Da qui, prosegui lungo via Montebello fino a quando non ti imbatti in via Carducci, alla tua destra: imboccala e percorrila fino in fondo per ammirare, all’incrocio con via Montesordo, l’Oratorio dei Santi Simone e Giuda, realizzato nella seconda metà del XIX secolo. Sopra l’entrata laterale sinistra è presente il quadro di San Giuda Taddeo, mentre sopra quella destra c’è il dipinto che raffigura Simone.
Da qui gira a destra in via Montesordo e vai dritto fino a quando potrai svoltare a destra in via Volta: lungo questa strada al civico 18, presso la Corte Bernasconi, c’è la Cappellina della Beata Vergine del Carmine, eretta alla fine del XIX secolo. La cappella presenta, tra l’altro, una statua in legno della Madonna del Carmine e bassorilievi in pietra che riproducono volti di putti, probabilmente risalenti al Cinquecento.
Arrivando in fondo a via Volta, gira a sinistra in via Matteotti e alla rotonda vai di nuovo a sinistra, imboccando la Statale dei Giovi. Dopo pochi passi, alla tua destra al civico 66 merita di essere visto l’edificio di Casa Ceppi. Un tempo questa era una stazione di posta con rimessa per il cambio cavalli, vista la posizione sulla strada che collegava (e collega tuttora) Milano e Como.
Ritornato alla rotonda, gira a sinistra in via Negrini: al civico 9 c’è l’ex asilo infantile Giuseppe Garbagnati, i cui locali accolgono oggi la sede della Croce Rossa e la farmacia comunale. Si tratta di un edificio importante dal punto di vista artistico e culturale, poiché fu la prima opera progettata dal celebre architetto razionalista Cesare Cattaneo negli anni Trenta del secolo scorso.
Da qui, girando a destra in via Don Felice Borghi, raggiungerai in pochi passi la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Nel XIX secolo fu arricchita con manufatti provenienti dal convento di Santa Maria in Campo; negli anni ’40 del Novecento, invece, è stata impreziosita con le decorazioni di Enrico Viscardi e di Annibale Ticinese.
Ti consiglio di concederti una passeggiata tra le viuzze della frazione di Asnago. Poi, però, ritorna all’incrocio tra via Don Felice Borghi e via Negrini, girando a destra proprio in via Negrini: procedendo lungo questa strada incontrerai alla tua sinistra la Cappella della Madonna del Rosario, conosciuta anche come Cappellina della Beata Vergine.
Eretta nel 1810, questa cappellina absidata in stile neoclassico presenta un pronao con volta a botte e ospita un altare in marmo grigio e bianco.
Che cosa fare a Cermenate: gli itinerari naturalistici
Il territorio di Cermenate ospita una parte del Parco della Brughiera Briantea.
In particolare, il sentiero 8 collega il paese con Minoprio. Per accedervi ti basta prendere la trattorabile che parte dal cimitero di via Don Felice Borghi.
Il sentiero 9, invece, parte da via Martiri delle Foibe, ad Asnago: da qui puoi imboccare il sentiero che scende nella valle del fiume Seveso e poi prosegue verso Cantù.
Per conoscere il sentiero 9 del Parco della Brughiera Briantea nel dettaglio puoi cliccare qui sotto e leggere l’approfondimento che gli ho dedicato.
Da via Pascoli, se vai verso est arrivi nella valle del Seveso, mentre se procedi verso nord raggiungi i boschi di Montesordo, da cui puoi continuare in direzione dell’abbazia di Vertemate.
Cermenate fa parte anche del Parco del Lura, che prende il nome del torrente Lura che lo attraversa. Nell’area del parco è presente, in un bosco di carpini, un centro di osservazione ospitato in quella che un tempo era una torretta di avvistamento per la caccia: si tratta del Roccolo, in passato adoperato per l’uccellagione. Il centro visite Roccolo si presenta come un centro interpretativo degli ecosistemi forestali e accoglie al proprio interno diversi diorami con ricostruzioni di ambienti naturali.
Puoi accedere al Parco del Lura da via Giovanni XXIII, da via Roccolo o da via Matteotti, in località Valletta.
Se vuoi sapere che cosa vedere a Cermenate in mezzo al verde puoi regalarti anche una passeggiata nel Parco Scalabrini (ingresso da via Montessori o da via Scalabrini), che si estende su una superficie di 48mila metri quadri e si caratterizza per una grande area giochi, oltre che per la presenza di parecchi alberi secolari.
Altri parchi pubblici a Cermenate sono quello di via Alfieri, quello di Cascina Lavezzari, quello di via Repubblica ad Asnago e quello intitolato a Tommaso Zerbi situato tra via I Maggio, via Pertini, via Castagneto e via Santa Maria in Vigna.
Dove mangiare a Cermenate
Sei curioso di conoscere i migliori posti dove mangiare a Cermenate? Il Ristorante Castello di via Castello 26 saprà sorprenderti con le pappardelle al sugo di cervo con cacao, la tartare di tonno con zenzero candito e la gelatina al cocco con salsa al sambuco.
Preferisci cenare in una trattoria in Brianza? In via San Francesco 17 c’è Al Murett, chiuso il lunedì e il martedì. Oltre alle pizze, puoi gustare a 20 euro il menù del barcarolo o il menù del buongustaio, con antipasto, primo, secondo, contorno e caffè.
Se vuoi provare la cucina abruzzese in Brianza, a Cermenate trovi l’Osteria Rifugio d’Abruzzo, dove vengono preparati non solo gli ormai classici arrosticini, ma anche le pallotte cacio e uova, le salsicce di fegato e gli spaghetti alla chitarra. Il locale è in via Diaz 8 ed è chiuso il martedì.
Il Nuovo Circolo da Giancarlo, poi, è una pizzeria di Cermenate che propone anche specialità di pesce: si trova in piazza San Vincenzo 6.
Un’altra pizzeria di Cermenate è L’Alambicco, aperto a cena dal lunedì al sabato: è in via Cavour 13 e propone pizze dagli ingredienti particolari come il cacao, i semi di finocchio, la salsiccia di groppino e la robiola ai tre latti.
Gli amanti di hamburger in Brianza possono vedere soddisfatti i propri desideri da Gusto Tondo, in via De Gasperi 29. Tra gli ingredienti usati per le farciture, sorprendono la salsiccia calabra alla piastra, la marmellata di cipolla rossa di Tropea e il caciocavallo silano.
Anche il Black Horse Pub è una location dove mangiare hamburger in Brianza, ma in realtà qui puoi gustare anche pizze, bbq ribs, carne alla brace, pulled pork e insalatone. Il locale è in via Maestri Comacini 16.
Tra i migliori ristoranti di Cermenate c’è anche l’Antica Trattoria Benzoni, in via Unione 1.
Cerchi un sushi all you can eat in Brianza? Al civico 32A della Strada Statale dei Giovi c’è Sakura, sempre aperto a pranzo e a cena, con prezzo fisso la sera di 21.90 euro dal lunedì al giovedì e di 23.90 euro dal venerdì alla domenica e nei festivi.
Per gustare pizza o pinsa, ma anche abbondanti aperitivi, puoi provare il RistoBar Scacco Matto di via Scalabrini 115.
Infine, l’ultimo posto dove mangiare a Cermenate che ti suggerisco è The Black Crow Pub, in via XXV Aprile 29, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena.
Come arrivare a Cermenate
Come arrivare a Cermenate in auto? Provenendo da Milano devi semplicemente percorrere tutta la Milano-Meda: al termine della superstrada, sarai già a Cermenate.
Provenendo da Como, ti basta seguire la SP 35 partendo da via Pasquale Paoli e arriverai a destinazione.
A Cermenate non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Cermenate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Cantù servita dalla linea suburbana S11 di Milano e collegata, tra l’altro, con Monza, Lissone, Desio, Seregno, Lentate sul Seveso, Carimate e Cucciago.
Per arrivare a Cermenate in autobus puoi sfruttare la linea Z150, che passa da Cantù, Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Limbiate, Varedo e Milano. I bus Z191, invece, ti permettono di raggiungere il paese se parti da Seveso, Barlassina, Lentate sul Seveso, Lazzate, Misinto o Cantù. I pullman C84, poi, uniscono Cermenate con Cantù, Bregnano e Lomazzo. Infine, la linea C60 collega Cermenate con Luisago, Fino Mornasco, Vertemate con Minoprio, Cadorago, Lazzate e Misinto.
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Ben descritto ,aggiungerei le rispettive foto, utili le informazioni delle attività commerciali di ristorazione .
Completerei il tutto con gli eventi proposti dalle varie associazioni ,dalle varie contrade e dagli oratori che sono ormai attrazioni fisse in calendario durante l’anno .
Grazie per i suggerimenti, ho preso nota 🙂
Simone
Ciao, in che via si trova l’oratorio della Villa Porro col giardino? Grazie per le info!
Erika
Ciao, ho cercato di scoprirlo ma purtroppo non so aiutarti!
Ciao Erika,l’oratorio di villa Porro Lambretenghi(demolita nel 1992), si trova in via Unione,ad Asnago, frazione di Cermenate, zona trattoria Benzoni.(da non cofondere con Asnago di Cantù).