La Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Carate Brianza, nota come Basilica di Agliate, è uno dei monumenti più famosi della Brianza. Hai voglia di scoprirla? Nel post che stai per leggere ti svelerò tutti i suoi segreti, tra capitelli con delfini, affreschi di mille anni fa e tante altre curiosità da non perdere.
Tutto quello che ti serve sapere
La Basilica di Agliate: l’esterno
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo di Carate Brianza si trova nella frazione di Agliate: è questo il motivo per il quale è conosciuta come Basilica di Agliate.
Risalente agli inizi dell’XI secolo, è una basilica in stile romanico, riconducibile alla tradizione architettonica ottoniana (l’arte ottoniana è quella che va dall’887, inizio della dinastia ottoniana, all’anno Mille). Le mura sono costruite con ciottoli di fiume e conci, legati da malta.
La facciata è a salienti e riprende la struttura a tre navate, ognuna delle quali presenta una porta di ingresso. La navata centrale è sopraelevata rispetto a quelle laterali.
In alto nella parte centrale sono presenti due monofore, che consentono alla luce di filtrare all’interno.
Sulla facciata sono visibili:
- un mosaico di Cristo legislatore nella lunetta dell’ingresso centrale;
- un mosaico di San Pietro nella lunetta dell’ingresso a sinistra;
- un mosaico di San Paolo nella lunetta dell’ingresso a destra.
Tutti e tre i mosaici risalgono agli anni ’50 del secolo scorso, e sono stati realizzati dalla Scuola Beato Angelico di Milano.
Notevole è anche il campanile, molto più recente rispetto alla basilica, essendo stato eretto alla fine dell’Ottocento. Gli inserti angolari in pietra e i corsi orizzontali in ciottoli e mattoni danno vita a un contrasto di colori molto suggestivo.
Accanto al campanile puoi osservare una lapide tardo romana che, come altri reperti risalenti all’epoca romana, era stata usata per costruire una tomba all’interno della chiesa.
La lapide è stata trovata in occasione di scavi archeologici che furono compiuti in quest’area nel 1990.
La Basilica di Agliate: l’interno
La pianta basilicale a tre navate riprende l’idea ternaria che fa riferimento al mistero della Santissima Trinità.
Le navate sono separate da colonne di riuso, provenienti da antichi edifici romani. Sulla seconda colonna di sinistra, per esempio, si possono vedere le iscrizioni realizzate sulla pietra miliare romana da cui è stata ricavata. Si tratta di un miliario che risale all’imperatore Giuliano l’Apostata, del 361 dopo Cristo, e con tutta probabilità indica il secondo miglio da Como. L’iscrizione che fa riferimento all’imperatore Giuliano, in caratteri grandi, è la più chiara e visibile. Altre due iscrizioni si trovano dal lato opposto della colonna: una nomina di nuovo Giuliano, l’altra allude agli imperatori Magno Massimo e Flavio Vittorio.
Anche la quarta colonna di sinistra è interessante dal punto di vista archeologico, in quanto è metà di un altare romano.
Sulla penultima colonna di sinistra, infine, puoi notare un capitello molto particolare: raffigura un’anfora a cui si abbeverano dei delfini e da cui fuoriesce un tridente. Si pensa che appartenesse a un tempio antico intitolato a una divinità fluviale o al dio Nettuno.
La base della prima colonna di destra è caratterizzata dalla presenza di un’ara sacrificale che riporta un’iscrizione dedicata a Giove; sono visibili anche i resti delle murature antiche di una precedente chiesa.
Sulla parete della navata di destra sono disposti alcuni reperti trovati in occasione delle campagne di scavi archeologici e restauri effettuate nella seconda metà dell’Ottocento.
Noterai, in particolare:
- una stele funeraria la cui iscrizione non è ancora stata interpretata;
- una lastra del II secolo dopo Cristo dedicata ai coniugi Sextilii;
- una stele con iscrizione funeraria paleocristiana dedicata a un certo Albino;
- un segnacolo agrimensorio medievale.
Sulla parete della navata di sinistra, invece, c’è un affresco della Beata Vergine delle Grazie: si tratta di un’opera trecentesca che raffigura la Madonna in trono con il Bambino in braccio. Il mantello foderato in pelliccia indossato dalla Vergine lascia intuire che si tratti della Madonna della Candelora, venerata il 2 febbraio. Si pensa che questo affresco sia stato staccato dalla chiesa del convento dei Cappuccini di Verano Brianza.
Il presbiterio della Basilica di Agliate si trova in posizione sopraelevata, e può essere raggiunto attraverso una scalinata di 8 gradini che, come la balaustra e il pulpito, è di recente realizzazione.
Il semicatino absidale accoglie resti di affreschi che rappresentano:
- Dio Padre con globo crucigero;
- la consegna delle chiavi a San Pietro;
- la Madonna con il Bambino e San Giovanni Battista.
Si conosce con certezza la data di realizzazione di questi affreschi, che fu individuata scalcinando le pareti: è il 1491.
La parete accanto all’altare è caratterizzata da un affresco del tardo Quattrocento che raffigura una Madonna del Latte assisa in trono.
A precedere il presbiterio c’è un arco trionfale decorato con motivi geometrici e floreali. L’imbotte (cioè la superficie interna) del presbiterio mostra il Cristo Giudice, circondato dai simboli dei quattro Evangelisti.
Le pareti della navata centrale lasciano intravvedere i resti di un ciclo pittorico predisposto su registri orizzontali di epoca altomedievale. Il primo registro prevedeva un ornato di meandri alternati a riquadri con busti di profeti; il secondo conteneva storie della Genesi; il terzo mostrava simboli cristologici; il quarto proponeva storie del Nuovo Testamento.
Oggi si possono vedere unicamente, nel secondo registro inferiore, l’Annunciazione, resti della Visitazione e tracce della nascita di Cristo.
A questo punto puoi raggiungere l’abside di sinistra, che ospita un’urna con le ossa di San Biagio.
L’altare che ospita le reliquie risale al Duecento, ed era già segnalato nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, manoscritto degli ultimi anni del XIII secolo attribuito all’ecclesiastico milanese Goffredo da Bussero che elencava le chiese e gli altari della diocesi di Milano di allora.
Da qui puoi scendere nella cripta a oratorio situata sotto la zona del presbiterio e aperta sulla navata con due bifore.
La cripta è caratterizzata da quattro coppie di colonne che sostengono volte a crociera nervata con sottarchi.
Un capitello in marmo risale al IX secolo; gli altri sono tutti coevi e in pietra.
Una volta risalito, puoi notare la cantoria in controfacciata, che ospita un organo a canne risalente al 1883.
L’interno di tutta la basilica è in penombra, a causa delle dimensioni contenute delle finestre.
Il battistero
Di fianco alla Basilica di Agliate, lungo il lato meridionale, si trova il battistero, a sua volta in stile romanico, con pianta a nove lati (anche se all’interno viene percepito come ottagonale). La forma di un poligono irregolare a nove lati fu conseguenza della necessità di angolare e sdoppiare in due lati la parete per consentire la presenza di un’abside grande abbastanza da contenere l’altare.
Dedicato a San Giovanni Battista, il battistero è addirittura più antico della basilica.
Sormontato da una copertura a volta a otto spicchi, all’interno ospita resti della decorazione ad affreschi originaria e la vasca battesimale a immersione a otto lati.
Gli affreschi sono coevi alla realizzazione dell’edificio. Sulla parete principale sopra l’abside si trovano tracce (quasi irriconoscibili) della scena del Battesimo di Cristo nel Giordano: sono dei primi anni del XI secolo. Un po’ più leggibili, sono, invece, le figure dei due gruppi di angeli che assistono.
Ai lati dell’abside sono raffigurati santi benedicenti; all’interno, invece, puoi notare le effigi di Andrea e Giacomo con una Madonna del Latte. Si tratta di ciò che rimane di un ciclo pittorico del XIV secolo che ha ricoperto, tra l’altro, la figura di un santo con lancia, scudo e armatura che è stato identificato in San Vittore.
La parete meridionale mostra Sant’Onofrio, San Biagio (o forse Sant’Ambrogio) e la Madonna con Bambino in trono: sono datati al XV secolo.
La fascia del sottarco della calotta absidale rappresenta Andrea e Pietro, i primi apostoli, intenti a gettare da una barca le reti nel lago di Genezareth.
A destra dell’ingresso principale c’è una Deposizione di Cristo trecentesca, forse di scuola giottesca. Sono visibili anche degli affreschi votivi che nascondevano in parte la Deposizione.
A sinistra dell’ingresso, invece, ecco la Madonna con Bambino seduta in trono. Un altro affresco sembra raffigurare una santa, con un’acconciatura asimmetrica e l’aureola sulla testa, o forse uno dei santi dottori Cosma e Damiano.
Come visitare la Basilica di Agliate
La Basilica di Agliate ha orari di apertura uguali per tutti i giorni della settimana escluso il sabato.
La chiesa è sempre aperta dalle 7.30 alle 17.30; il sabato l’orario si prolunga per due ore, con la chiusura programmata per le 19.30.
Ricorda, però, che non puoi visitare la basilica mentre si svolgono le celebrazioni, che sono in programma:
- alle 8 del mattino dal lunedì al venerdì;
- alle 18.30 il sabato;
- alle 11 la domenica.
Come arrivare
La Basilica di Agliate si trova a Carate Brianza in via Cavour, di fianco al civico 28.
Se vuoi arrivare alla Basilica di Agliate in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via all’Isola, la strada sulla sinistra tra il ponte sul Lambro e la chiesa.
Per arrivare alla Basilica di Agliate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Carate Brianza, tenendo presente che poi ti attende una camminata di circa mezz’ora.
Infine, puoi anche arrivare alla Basilica di Agliate in autobus con la linea Z232, che ti porta a Carate Brianza in via Milite Ignoto 17. Da qui ti basta girare a destra sul ponte per raggiungere la chiesa.
Se hai in mente di visitare la Basilica di Agliate, perché non ne approfitti per scoprire anche che cosa vedere a Carate Brianza? Nel post qui sotto trovi tutti i consigli che ti servono per visitare la città, incluso un elenco dei migliori posti in cui fermarti a mangiare.
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Infine, ti consiglio di visitare anche il sito web ufficiale della Basilica di Agliate, una fonte davvero preziosa di informazioni.
Ci siamo stati oggi, molto bella!