Che cosa fare a Casatenovo? Tra i sentieri della Valle della Nava, quelli della Valle del Rio Pegorino e quelli del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, qui hai solo l’imbarazzo della scelta per una passeggiata in mezzo alla natura. Ma non dimenticare di ammirare Villa d’Adda Mariani e Villa Casati Facchi.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Situata nella Brianza lecchese,al confine con la provincia di Monza e Brianza, Casatenovo si compone di 6 frazioni: Valaperta, Rogoredo, Rimoldo, Galgiana, Cassina de’ Bracchi e Campofiorenzo.
Che cosa fare a Casatenovo: i monumenti da vedere
Per scoprire che cosa vedere a Casatenovo puoi iniziare recandoti in viale Parini 18 per ammirare la Chiesa di Santa Margherita, al confine con Monticello Brianza: si contraddistingue per l’impianto tipicamente medievale, con affreschi risalenti al Quattrocento.
Lasciandoti la Chiesa di Santa Margherita sulla sinistra, percorri viale Parini fino ad arrivare alla Chiesa di San Giorgio, all’incrocio con via Don Rossi: un edificio di stile barocco (ma la facciata è in neoclassico ottocentesco) con pianta a croce. L’elegante porticato a colonne ioniche è frutto del progetto di Carlo Amati, “papà” della facciata della Chiesa di Santa Maria Assunta a Paderno d’Adda.
Di fronte alla chiesa inizia via Don Rossi: percorrila fino in fondo e poi gira a destra in via Castelbarco. Al civico 5 alza lo sguardo per osservare la formella in ceramica invetriata che raffigura la Beata Vergine di San Luca, presso la Corte Gardela.
Pochi metri più in là, in via Castelbarco 7, puoi scoprire Villa Casati Facchi, che oggi accoglie la biblioteca civica. Nata come residenza nobiliare nel Settecento, nel corso del tempo è stata ampliata con l’aggiunta di un portico laterale e delle scuderie. La villa è circondata da un parco aperto al pubblico.
Di fianco alla villa c’è via Circonvallazione: imboccala e raggiungi il civico 2 per ammirare, sulla facciata della Cà Rüssa, l’affresco di una Madonna Addolorata, conosciuta anche come la Madona di Penatt, opera della pittrice Pina Sacconaghi.
Ora torna a Villa Casati Facchi: davanti a te c’è via Greppi. In questa strada subito alla tua destra, al civico 2, noterai Villa Casati Marocco Viganò, edificio di impianto seicentesco con un colonnato in granito impostato a chiostro, caratteristico delle architetture monastiche. Degni di nota il portale di ingresso e il porticato aperto verso la corte interna.
Prosegui lungo via Greppi e, dopo pochi passi, alla tua sinistra potrai avvicinarti (al civico 1) a Villa Casati Greppi di Bussero. Costruita nel 1775 sulla struttura di una masseria già esistente, presenta un monumentale ingresso dorico a tre archi e un affascinante loggiato a tre luci.
Ora vai fino in fondo a via Greppi e gira a sinistra in via Carminati De Brambilla: al civico 1 puoi scoprire Villa Mapelli Mozzi, realizzata su un monastero del Cinquecento. La residenza è circondata da un giardino di 18mila metri quadri; il cortile principale consente di accedere sia alla galleria della villa che alla corte rustica del XVI secolo.
Subito dopo, imbocca alla tua sinistra via Sironi e percorrila fino in fondo, fino a raggiungere la splendida Cascina Rancate, risalente alla seconda metà del XIV secolo. Il complesso comprende, oltre alla cascina, una torre non merlata, un palazzetto residenziale e una piccola chiesa intitolata a Sant’Antonio da Padova.
Ritornato in via Castelbarco e ripercorrendola a ritroso, subito dopo via Chioso trovi sulla destra la Chiesetta di San Rocco, risalente al Cinquecento: in origine si trattava di un oratorio aperto su tre lati con un altare e quattro colonne, e assunse l’aspetto attuale intorno al 1630, negli anni in cui l’Europa era tormentata dalla peste. Nel giardino accanto alla chiesa, infatti, c’è una croce in memoria di quel flagello.
Ritornato all’incrocio tra via Castelbarco e via Don Rossi puoi girare a destra in via Castello per andare a osservare la Chiesa di Santa Giustina e Villa Lurani Cernuschi, dimora dall’architettura neoclassica con una torre dal gusto neogotico.
Da via Castello gira a destra in via Mameli; di fronte al civico 20 ti imbatterai in una cappella con affreschi della Madonna con Bambino, di San Francesco e di Santa Elisabetta, realizzati da Trento Longaretti su tavole in paglia e gesso intonacati.
Continua a camminare in via Mameli e, giunto in piazza Mazzini, svolta a destra; quindi prosegui dritto fino a incrociare sulla tua sinistra via San Giacomo, dove al civico 21 avrai l’occasione di “spiare” Villa Lattuada. Le due torri panoramiche merlate di questa residenza, ma anche i tetti inclinati, le guarnizioni in marmo bianco delle facciate e le cuspidi rievocano l’aspetto delle cattedrali gotiche e dei castelli tedeschi. Il parco che circonda la villa include faggi rossi, querce, pini silvestri e sequoie.
Prosegui lungo via San Giacomo e alla rotonda gira a destra in via Crotta: qui al civico 3 merita uno sguardo attento Cascina Crotta. Da notare la statua della Madonna Immacolata tra gli affreschi del Beato Giobbe e di San Sebastiano.
Ritornato alla rotonda, gira a destra in via San Giacomo: al civico 25, alla tua sinistra, sorge l’affascinante Villa Garavaglia Lattuada Ghisotti. Costruita attorno al 1830, fu frequentata – si dice – dal re Umberto I quando il sovrano soggiornava nella Villa Reale di Monza: pare che la padrona di casa dell’epoca, Clementina Mazzuchelli, fosse una delle sue amanti.
Nella tua passeggiata in via San Giacomo dopo pochi metri troverai sulla tua destra un ex casello dell’acquedotto con due affreschi di Giovanni Pacor che raffigurano la vocazione e la decapitazione di San Giacomo.
Qualche passo più in là puoi imboccare la stradina sulla sinistra che ti conduce a Cascina Quattro Valli: qui puoi ammirare, in una cornice in pietra molare, un affresco con la Madonna con Bambino e uno con San Francesco di Assisi. Il gelso nel cortile, invece, ospita ancora il gancio che in passato veniva utilizzato per appendere il maiale.
Proseguendo lungo via San Giacomo arrivi in via Buttafava, dove al civico 54 sorge Villa D’Adda Mariani, circondata dal Parco delle Sculture: si tratta di un museo a cielo aperto con opere d’arte e installazioni e un roseto. La residenza è datata alla seconda metà del Cinquecento, e si caratterizza per un’ampia balconata che offre una splendida visuale sui boschi di Galgiana.
Continuando a passeggiare lungo via Buttafava, ti imbatterai (all’incrocio con via San Biagio) nella Chiesa di San Biagio, che deve il proprio aspetto attuale al progetto di Giacomo Moraglia (architetto, tra l’altro, della Chiesa di San Gerardo al Corpo a Monza). Balza all’occhio la facciata di gusto classicheggiante tripartita da semicolonne.
Da qui, imbocca via Foscolo e vai sempre dritto; in fondo a questa strada gira a destra in via San Gaetano, dove di fianco al civico 52 puoi osservare la Chiesa di San Gaetano.
Prosegui fino in fondo a via San Gaetano, poi gira a sinistra in via De Gasperi e raggiungi l’incrocio con via Don Consonni: qui non passa inosservata l’architettura del Santuario della Madonna di Czestochowa. La forma di vela che si gonfia nel cielo rappresenta il vento che aiuta la barca della Chiesa a raggiungere la salvezza.
All’interno, è da scoprire il mosaico Cristo luce del mondo dietro l’altare. All’esterno, invece, merita uno sguardo attento la Via Crucis scolpita da Virginia Frisoni, formata da 14 sculture.
Continua a passeggiare in via De Gasperi fino a quando, alla rotonda con via Somaglia, non noterai sulla tua sinistra la Corte di Campofiorenzo, le cui parti più antiche risalgono addirittura alla seconda metà del XIII secolo.
Da vedere, tra l’altro, l’edicola dedicata alla Madonna della Fornace; della corte fa parte anche la Chiesina di San Mauro.
Di fronte, all’angolo con via Somaglia, colpisce l’attenzione la struttura in mattoni dell’ex scuola di Campofiorenzo, oggi convertita in sala civica: fu costruita dai conti della Somaglia, in passato proprietari anche della corte.
Ora percorri a ritroso via De Gasperi e continua lungo via Roma fino a imboccare sulla destra via San Pietro, strada che ti porta in frazione Verdura: è qui che sorge Cascina Verdura. L’edificio è impreziosito dall’affresco di Sant’Antonio Abate e San Giobbe.
Ritorna in via Roma e raggiungi la rotonda: sulla tua destra trovi Cascina Levada. L’edificio, situato in posizione sopraelevata (“levata”, appunto), presenta le caratteristiche tipiche della cascina di un tempo, con il porticato al piano terra e sopra la loggia. L’arco di ingresso è sormontato da una terracotta con il volto della Madonna Addolorata.
Girando a sinistra, invece, sei in via San Francesco: imboccala e poi prendi la prima strada sulla destra per trovare, sulla tua sinistra, Cascina San Francesco. Risalente alla fine del XIX secolo, è conosciuta anche come Ca’ Rossa.
Adesso riprendi la tua passeggiata lungo via San Francesco per poi prendere la prima traversa a sinistra, che ti porta a Cascina Gemella. Costruita presumibilmente negli anni ’50 del XIX secolo, accoglie un dipinto con la Madonna di La Salette nel portico d’ingresso e una formella con la Beata Vergine di San Luca all’esterno.
Riprendendo la tua passeggiata lungo via San Francesco, arriverai in frazione Porrinetti, dove avrai l’occasione di ammirare Cascina Porrinetti. Da vedere il pozzo al centro del cortile e il trittico religioso sotto il portico, con gli affreschi di San Giobbe e Sant’Antonio Abate accanto a una figura della Vergine conosciuta come Madonna degli Zingari.
All’entrata della cascina, invece, trovi la Chiesina della Beata Vergine del Rosario, risalente almeno al XVII secolo; ancora oggi vi si celebra messa.
A questo punto torna in via San Gaetano e, superata la chiesa, prendi la prima traversa a destra (via Madonnina): percorrila fino quando non troverai, sulla tua sinistra, Cascina Melli. Edificata nella seconda metà del XIX secolo, conserva nell’androne di ingresso un affresco della Madonna con Bambino e uno di San Giorgio con il drago.
Ora ritorna alla Chiesa di San Biagio e imbocca sulla tua destra via San Biagio. Percorrendola fino in fondo, arrivi in via Dante Alighieri: qui sorge, di fronte al civico 5, la seicentesca Chiesa di Sant’Anna, nella frazione di Cassina de’ Bracchi.
Proprio qui si svolge, ogni anno alla fine di luglio, la Festa di Sant’Anna, una delle sagre in Brianza più frequentate. A proposito: se vuoi conoscere tutte le sagre in Brianza da gennaio a dicembre, puoi trovarle qui.
Se prosegui lungo via Dante Alighieri, al civico 59 trovi la Chiesa di San Carlo, costruita nella seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso; al suo interno possono essere ammirati tre affreschi del pittore Mario Bogani.
Pochi metri più in là sulla sinistra puoi imboccare via della Resistenza, che ti conduce in piazzetta della chiesa di Valaperta don Enrico Fumagalli, dove sorge la Chiesa della Madonna della Neve.
Lasciandoti la chiesa alle spalle, puoi girare a sinistra in via Carlo Porta e, seguendo la strada principale, proseguire in via San Carlo: raggiungerai, di fronte al civico 31, la seicentesca Chiesa di San Carlo, al confine con la frazione Rimoldo.
Che cosa fare a Casatenovo: gli itinerari naturalistici
Se ti domandi che cosa fare a Casatenovo in mezzo alla natura, puoi scoprire le campagne locali che si snodano lungo il corso del Pegorino (corso d’acqua che confluisce nel Lambro) dalla Valle della Brugora, all’interno della Valle del Rio Pegorino.
All’inizio dell’area boscosa puoi trovare le Sorgenti del Pegorino e le tracce dell’Acquedotto Mellerio, commissionato due secoli fa per trasportare l’acqua delle sorgenti di Brugora a Villa Gernetto a Lesmo. I ponti dell’acquedotto furono realizzati in stile eclettico con rimandi al gotico romanico. Puoi accedere al bosco da via Giovenigo.
[Se vuoi scoprire tutti gli altri posti belli della Brianza, metti Like alla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza: potrai conoscere un sacco di paesi magnifici!]
Il territorio di Casatenovo è attraversato anche dal sentiero n. 4 del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, che collega Osnago con la frazione di Valaperta: puoi accedervi da via Alfieri o da via della Resistenza, esattamente al confine tra Valaperta e Lomagna.
Lungo il confine orientale del paese puoi percorrere, inoltre, i sentieri della Valle della Nava, che deve il proprio nome a una roggia che in località Cascina Bernaga si unisce al torrente Lavandaia. Scoiattoli, lepri, donnole e volpi sono solo alcuni degli animali in cui ti puoi imbattere in questa oasi di biodiversità. L’accesso ai sentieri è da via San Biagio, di fronte al civico 20, o da via alla Nava. In alternativa puoi partire da via Petrarca, al confine tra Valaperta e Usmate, procedendo accanto al corso del Rio Molgorana per poi risalire verso Rimoldo.
Dove mangiare a Casatenovo
La Fabbrica Libera è un ristorante di Casatenovo sempre aperto sia a pranzo che a cena: si trova in via Don Milani 28. Il locale si propone anche come birrificio, con l’impianto di produzione della birra a vista.
In via Roma 17 c’è l’Albergo Ristorante Roma, location dove mangiare a Casatenovo i piatti della tradizione lombarda.
Quando sei in cerca di una pizzeria a Casatenovo puoi fare riferimento a Speedy Pizza, in via Don Giovenzana 6, che mette a disposizione il servizio di asporto.
In via Giovenigo 4, infine, c’è uno dei migliori agriturismi in Brianza: è La Tavola di Cherubino, aperto il sabato a cena e la domenica a pranzo. Il menù fisso settimanale comprende: un antipasto di salumi, fantasia di pasta sfoglia, formaggio con miele, salame cotto e mortadella con lenticchie o polenta; due primi piatti; un secondo di carne con contorno; macedonia; dolce; caffè.
Se vuoi conoscere altri agriturismi in Brianza da non perdere, invece, ti consiglio di leggere questo post.
Come arrivare a Casatenovo
Come arrivare a Casatenovo in auto? Provenendo da Milano, devi percorrere la A51 (Tangenziale Est) uscendo a Usmate Velate Nord / Carnate. Alla prima rotonda prendi la seconda uscita, e alla seconda svolta a sinistra; quindi gira in viale delle Rimembranze e prosegui fino a quando non trovi via Leonardo da Vinci sulla sinistra. Imbocca quella strada e ti ritroverai a Casatenovo.
Provenendo da Lecco, percorri la SS 36 in direzione Milano uscendo a Oggiono / Galbiate / Valmadrera; alla rotonda svolta a destra per immetterti sulla SP 51, che ti porta a destinazione.
A Casatenovo non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Casatenovo in treno puoi fare riferimento alla stazione di Besana in Brianza, servita dalla linea suburbana S7 di Milano, collegata – tra l’altro – con Civate, Oggiono, Molteno, Renate, Triuggio, Macherio, Biassono, Arcore e Monza.
Per arrivare a Casatenovo in autobus, puoi fare riferimento alla linea D48, che passa da Santa Maria Hoè, Olgiate Molgora, Calco, Brivio, Airuno, Merate, Cernusco Lombardone, Montevecchia, Missaglia, Monticello Brianza e Besana in Brianza. I bus D60, invece, collegano il paese con Oggiono, Sirone, Barzanò, Missaglia e Monticello Brianza. La linea D80 permette di arrivare a Casatenovo partendo da Oggiono, Dolzago, Sirone, Barzanò, Missaglia, Monticello Brianza, Lesmo, Arcore, Villasanta o Monza. Ancora, i bus D83 connettono il paese con Monticello Brianza, Usmate Velate, Carnate e Lomagna. C’è, poi, la linea Z232, che collega Casatenovo con Monticello Brianza, Besana in Brianza, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano, Seregno e Desio. I bus Z242, infine, ti permettono di giungere in paese se provieni da Monticello Brianza, Besana in Brianza, Renate, Veduggio con Colzano, Briosco, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano, Seregno o Desio.
Ah, un’ultima cosa! Se hai apprezzato questo post o questo sito, puoi testimoniarlo attraverso una donazione: mi permetterebbe di proseguire il progetto e continuare a proporti itinerari e consigli.
Hai notato su Viaggiare in Brianza un’informazione non aggiornata o un contenuto che pensi debba essere rimosso? Scrivimi!
Chiaramente, puoi contattarmi anche per altri motivi: per esempio se desideri far conoscere la tua attività su queste pagine, o se hai trovato delle informazioni sbagliate che devono essere corrette. Ti ringrazio in ogni caso!
Se vuoi approfondire la conoscenza delle location di cui ti ho parlato in questi post, puoi farlo sui siti Segni del Sacro e Sentieri e Cascine: ti consiglio di visitarli!