Che cosa fare a Cornate d’Adda? In ogni frazione puoi trovare buoni motivi per regalarti una gita da queste parti: Colnago con le sue torri medievali, Villa Paradiso con il suo campo da golf e Porto d’Adda con le centrali idroelettriche Bertini ed Esterle. Leggi le prossime righe per scoprire tutte le location più interessanti!
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Città di quasi 11mila abitanti della Brianza vimercatese, Cornate d’Adda fa parte del Parco Adda Nord e comprende due frazioni: Porto d’Adda e Colnago. Il suo territorio confina con Comuni di ben quattro province: quella di Monza e Brianza, quella di Lecco, quella di Milano e quella di Bergamo.
Cornate fa parte dell’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci, un museo che si propone di valorizzare il patrimonio storico, architettonico, naturalistico e ingegneristico del corso dell’Adda compreso tra Imbersago e Cassano d’Adda. L’ecomuseo è all’aperto e include in totale 18 tappe (denominate “sale” per riprendere l’analogia con i musei tradizionali): molte di queste si trovano nel territorio cornatese, come vedrai tra poco.
Che cosa fare a Cornate d’Adda: i monumenti da vedere
Ti stai chiedendo che cosa fare a Cornate d’Adda per organizzare al meglio la tua gita in Lombardia domenicale? Ti consiglio di iniziare da via Garibaldi: tra il civico 7 e il civico 9 ecco la settecentesca Villa Monzini, con scalone in pietra e cancellata liberty.
Lasciandoti la villa sulla destra percorri fino in fondo via Garibaldi: entrando nell’area pedonale, all’incrocio con via II Giugno, troverai la chiesa parrocchiale di Porto D’Adda. Sto parlando della Chiesa di San Giuseppe di piazza Don Ambrosiani, edificata negli anni ’30 del secolo scorso. Merita di essere visto l’interno, affrescato dal pittore Vanni Rossi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale con episodi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. Nella scena del Giudizio Universale, tra i dannati puoi riconoscere i volti di Hitler e Mussolini.
Di fronte alla chiesa inizia via Mazzini: percorrila fino alla curva a gomito a destra. Dopo la curva, il primo affascinante edificio sulla sinistra si chiama Villa Pia, ed è stato costruito nella prima metà del XX secolo.
Continuando lungo via Mazzini puoi imboccare via Monsignor Caccia Dominioni: vai fino in fondo e poi svolta a sinistra in via Volta, che è la strada che ti conduce fino alla Chiesa di San Giorgio Martire, in piazza XV Martiri. Questa è la chiesa parrocchiale cittadina: al suo interno possono essere ammirate una Incoronazione della Vergine di Federico Barocci e una Visitazione di Camillo Procaccini . Qui, inoltre, è ospitata la tomba del vescovo Caccia Dominioni.
Dalla piazza puoi imboccare via San Pietro, dove al civico 11 hai l’occasione di ammirare Villa Biffi Sormani, progettata dall’architetto Carlo Amati, autore della facciata del Duomo di Milano e della Villa Vittadini La Cazzola di Arcore.
Poco oltre, all’incrocio tra via San Pietro e via Dante, ecco la Curt de Sanat, edificio a corte chiusa: se hai la possibilità di accedervi, potrai notare il grande portico, il pozzo al centro della corte e gli archi a sesto ribassato che raccordano gli elementi verticali.
A questo punto ritorna indietro lungo via San Pietro per arrivare di fronte alla chiesa, dove inizia via Matteotti: percorrila per arrivare fino al civico 62, dove sorge il complesso di Villa Frova Barbieri, che comprende la Chiesa di San Gaetano da Thiene. L’edificio è circondato su tre lati da un parco recintato di stampo ottocentesco e impostazione romantica.
Pochi metri più in là, all’incrocio tra via Matteotti e via F.lli Cervi, lasciati stupire dalla splendida Cascina San Giuseppe, con le sue finestre di forma ogivale; al centro del cortile è presente un’edicola votiva che raffigura il santo.
Ritornato ancora una volta di fronte alla Chiesa di San Giorgio Martire, puoi imboccare via Donato Dossi: qui al numero 5 ti imbatterai nella settecentesca Villa Comi, un altro degli edifici che meritano di essere segnati nella tua agenda alla voce “che cosa vedere a Cornate d’Adda”. Rimarrai stupito dal grande arco di ingresso barocco che dà l’accesso a una corte nobile con porticato.
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A questo punto potresti dirigerti verso Villa Paradiso, situata al civico 18 di via Villa Paradiso: fu costruita alla fine del Seicento dai Gesuiti, e accoglie una piccola chiesetta intitolata a Sant’Ignazio. Qui morì il vescovo Carlo Caccia Dominioni, cacciato da Milano dal clero locale e dal popolo e costretto all’esilio dopo essere stato accusato di sovversione e tradimento.
Proprio in località Villa Paradiso alla fine degli anni ’90 è stata eseguita una campagna di scavi archeologici che ha consentito il rinvenimento dei resti di una villa romana e di tombe longobarde del VII secolo: una vera e propria necropoli.
Lasciandoti la villa sulla sinistra, puoi percorrere la strada e trovare, nella prima via a sinistra, l’ingresso del Villa Paradiso Golf Club, una delle location più eleganti dove giocare a golf in Brianza: è in via Villa Paradiso 12/A. Se sei un giocatore alle prime armi, ti segnalo il percorso Executive di 9 buche par 3, utile anche per chi desidera allenarsi sul gioco corto.
A proposito: se ti interessa scoprire altri campi da golf in Brianza, puoi dare un’occhiata al post qui sotto.
Se vai oltre l’ingresso del Villa Paradiso Golf Club, invece, puoi girare a destra in via Guido Rossa; dopo poche decine di metri, la prima stradina sterrata sulla sinistra ti conduce alla Cascina dei Preti. Qui durante la Seconda Guerra Mondiale trovarono rifugio alcuni prigionieri serbi; i soldati nazi-fascisti, però, li scoprirono uccidendone uno e massacrando anche un inquilino della cascina, Luigi Porta, a cui è intitolata una strada in centro città.
Proseguendo lungo via Guido Rossa, arrivi a una rotonda: se giri a destra ti ritrovi in via Dante Alighieri, dove al civico 30 merita una sosta, Cascina Fugazza (che oggi accoglie un centro diurno per disabili) e il parco circostante.
Ritornando all’incrocio tra via Dante e via Guido Rossa, puoi proseguire lungo via Manzoni e procedere fino al civico 32, di fianco al quale sorge la Chiesa della Beata Vergine Addolorata, risalente al 1850.
Continua a passeggiare in via Manzoni: al civico 2 merita di essere ammirata una delle dimore patrizie più antiche del territorio, Villa Sandroni, datata attorno alla metà de XVII secolo, che oggi accoglie i locali della biblioteca comunale.
Da qui puoi osservare la parte posteriore della cinquecentesca Chiesa di Sant’Alessandro: gira attorno all’edificio per ammirarne anche la facciata, che dà su piazza Sant’Alessandro.
Lasciandoti la facciata della chiesa sulla destra, ti basta percorrere pochi metri per incrociare sulla sinistra via Carotte: imboccala se vuoi osservare da vicino la Torre di Ca’ Rotte (di fronte al civico 8), una delle due torri del Cinquecento di Colnago (l’altra si trova in via Castello di fronte al civico 8). Realizzate in ciottoli di fiume con spigoli in mattoni di cotto, probabilmente all’epoca facevano parte di un sistema di fortificazioni di cui oggi non sono rimaste altre tracce.
Che cosa fare a Cornate d’Adda: gli itinerari naturalistici
Quando vuoi scoprire che cosa vedere a Cornate d’Adda ti basta percorrere il lungofiume per incontrare alcuni degli scorci più affascinanti di tutta la Brianza.
Per esempio il Santuario della Madonna della Rocchetta, un santuario agostiniano a cui puoi accedere salendo una scalinata situata tra la Conca Grande e la Conca delle Fontane. L’edificio risale al 1386, ed è una delle tappe del Cammino di Sant’Agostino. La chiesa in realtà si trova nel territorio di Paderno d’Adda, al confine con Cornate, ma fa parte della parrocchia di Porto d’Adda.
Lungo il fiume puoi ammirare, inoltre, le conche di navigazione separate dalle chiuse realizzate per il Naviglio di Paderno: si tratta di salti che consentono al canale artificiale di superare il dislivello naturale (di più di 30 metri) e oltrepassare le rapide dell’Adda.
Il primo dei salti prende il nome di Conchetta (ancora nel territorio di Paderno); poi ci sono la Conca Vecchia e la Conca delle Fontane. Questa fu realizzata per superare il tratto dell’Adda tra Paderno e Porto d’Adda, e comprende risorgive naturali che sgorgano dal terreno. Nei pressi della Conca delle Fontane trovi lo Stallazzo, punto di sosta che un tempo veniva sfruttato come stazione di ricovero dei cavalli.
Quindi è la volta della Conca Grande, nota anche come Conca Madre o Castello delle Acque: si chiama così perché costituisce il salto più alto di tutto il naviglio. Qui è presente l’edificio museale Conca Madre, dove puoi trovare pannelli informativi relativi alla storia del naviglio. Seguono la Conca di Mezzo e la vecchia Conca in Adda, prima della Conca Edison e della nuova Conca in Adda.
Proseguendo il tragitto lungo l’Alzaia dell’Adda trovi la centrale idroelettrica Angelo Bertini. Splendido esempio di archeologia industriale in Lombardia, ha iniziato a produrre corrente elettrica nel 1898, e ancora oggi è attiva: per questo è una delle centrali funzionanti più antiche di tutta Europa. La Conca Edison e la nuova Conca in Adda furono realizzate proprio in occasione della sua costruzione, per consentire alle acque in uscita dalle turbine di essere convogliate nel fiume.
Quando fu realizzata, la centrale Bertini era la più potente dell’intero continente, superata nel resto del mondo solo dalla centrale del Niagara. Accanto ad essa c’è un museo della Edison, che puoi visitare per scoprire la storia della società.
Dopo circa 500 metri incontrerai la centrale idroelettrica Carlo Esterle. Costruita per espandere la potenza garantita dalla centrale Bertini, rispetto a cui era (ed è) te volte più potente, ha l’aspetto di una villa di delizia lombarda, con capitelli e colonne all’ingresso e vetrate goticheggianti.
La centrale, tra l’altro, è stata la location di uno dei film girati in Brianza da Steno: si tratta de La poliziotta, con protagonisti Renato Pozzetto e Mariangela Melato (premiata con il David di Donatello per la sua interpretazione). In questa commedia, però, la centrale è stata trasformata in un… biscottificio.
Per visitare le varie tappe dell’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci puoi lasciare la macchina in via XXV Aprile.
Dove mangiare a Cornate d’Adda
Tra i migliori ristoranti di Cornate d’Adda ti segnaliamo la Fabbrica Libera di via Manzoni 53, con accesso per disabili e wifi libero: è aperta tutti i giorni a cena e il sabato e la domenica anche a pranzo. Qui puoi gustare, tra l’altro, la pizza con farina di legumi, a base di piselli gialli, lenticchie gialle, ceci e fagioli bianchi.
Se sei in cerca di una pizzeria a Cornate d’Adda, invece, in via Silvio Pellico 1 nella frazione di Colnago trovi SpaccaNapoli, che offre anche il servizio d’asporto.
In via Villa Paradiso, il Ristorante Al Castello è un altro dei locali dove mangiare a Cornate d’Adda: è chiuso lunedì a pranzo e a cena e martedì a cena.
Nel novero dei ristoranti di Cornate d’Adda da provare spicca anche L’Orologio di Morena, in piazza XV Martiri 16B, dove trovi anche pizza e kebab.
Come arrivare a Cornate d’Adda
Come arrivare a Cornate d’Adda in auto? Provenendo da Milano, devi percorrere la A51 (Tangenziale Est di Milano) e, dopo la barriera di Agrate, immetterti sulla A4 (Torino-Trieste). Quindi, esci a Trezzo sull’Adda e imbocca la SP 2. Giunto al Centro Commerciale Globo, sarai arrivato a destinazione.
Provenendo da Bergamo, ti basta andare in A4 e prendere l’uscita di Trezzo, per poi percorrere la SP 2.
A Cornate d’Adda non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Cornate d’Adda in treno puoi fare riferimento alla stazione di Paderno d’Adda, servita dalla linea Milano-Carnate-Bergamo e collegata – tra l’altro – con Arcore e Monza.
Per arrivare a Cornate d’Adda in autobus, puoi sfruttare la linea Z321, che collega il paese e le sue frazioni con Monza, Concorezzo, Agrate Brianza, Vimercate, Bellusco, Ornago, Roncello, Burago di Molgora, Sulbiate, Mezzago, Busnago e Trezzo. Il bus Z313, invece, permette di arrivare a Cornate partendo da Paderno d’Adda, Merate, Robbiate, Verderio, Busnago, Roncello, Basiano, Masate e Gessate (con il capolinea situato alla fermata della linea verde della metropolitana di Milano). Infine, puoi fare riferimento agli autobus della linea Z322, che passano da Busnago, Roncello, Ornago, Burago di Molgora, Vimercate, Trezzo, Mezzago, Bellusco, Sulbiate e Cologno Monzese (con il capolinea situato alla fermata Cologno Nord della linea verde della metropolitana di Milano).
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La centrale idroelettrica A. Bertini è entrata in servizio nel 1898 e non nel 1895 come pubblicato. Grazie.
Grazie per la segnalazione, ho corretto!
Simone