Che cosa fare a Caponago? Nelle prossime righe scoprirai quali monumenti vedere e dove mangiare in questo paese della Brianza, che magari conosci solo per gli autogrill lungo la A4. Per organizzare una gita nei dintorni di Milano, potresti concederti un giro tra le cascine, ma anche lungo il Molgora o vicino al canale Villoresi.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Paese di poco più di 5mila abitanti della Brianza vimercatese, Caponago si trova al confine con la Martesana, a 15 chilometri di distanza da Milano e a 25 da Bergamo.
Che cosa fare a Caponago: i monumenti da vedere
Hai voglia di sapere che cosa vedere a Caponago? Ti consiglio di iniziare il tuo tour del paese da Cascina Doppia, così chiamata perché sorta a metà tra il territorio di Caponago e quello di Carugate: si trova in località Cascina Doppia.
Lasciandoti la cascina sulla sinistra, gira a destra e poi segui la strada consortile per Carugate per raggiungere (una volta scavalcata la provinciale) Cascina San Francesco: vale la pena di ammirare il porticato al piano terra e il loggiato al primo piano, entrambi in mattoni.
Ora prosegui oltre la cascina: alla prima rotonda vai a destra e all’incrocio successivo ancora a destra. Così ti imbatterai, al civico 32 della strada consortile per Carugate, in Cascina Provvidenza, un’altra delle cascine storiche di Caponago.
Prosegui la tua passeggiata e all’incrocio seguente svolta a destra, così da ritrovarti in via delle Gerole. Vai sempre dritto fino a raggiungere un attraversamento pedonale, superalo e poi imbocca la prima strada a destra: è via Don Angelo Panigada. Qui accanto al civico 9 sorge la Chiesetta di San Giorgio, con facciata in mattoni a una sola navata. La facciata dell’edificio è molto caratteristica: presenta una finta finestra in pietra e cemento a triplo arco e una lunetta con medaglione centrale sulla porta di ingresso. La chiesa è affiancata da una torre campanaria distaccata su cui sono presenti alcune lapidi.
Lasciandoti la chiesetta sulla destra, puoi percorrere via Don Angelo Panigada per arrivare in piazza della Pace, che si apre alla tua sinistra. Qui trovi la Chiesa di Santa Giuliana, costruita nella seconda metà del XVIII secolo su un edificio preesistente e basata sul progetto di Carlo Giuseppe Merlo (l’architetto di Villa Perego a Inverigo). La chiesa merita una visita attenta, non solo per gli affreschi realizzati da Antonio De Grada, ma anche per la sua pianta centrale ellittica e per i diversi elementi che richiamano l’architettura germanica.
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Dalla piazza hai anche l’opportunità di ammirare i meravigliosi murales che impreziosiscono i muri esterni della scuola Falcone e Borsellino: uno dei tanti esempi di street art in Brianza.
Di questo e di tanti altri murales ti parlo anche nel post qui sotto.
Ora puoi imboccare via Santa Giuliana, che ti conduce in via Vittorio Emanuele: tra il civico 4 e il civico 6 ecco Villa Simonetta, residenza nobiliare impreziosita da un portale di accesso moresco. Fu costruita nel XVI secolo e ospitò, nel 1584, San Carlo Borromeo; oggi, purtroppo, è in stato di degrado, ma conserva comunque un fascino speciale.
Poco oltre, sulla tua sinistra al civico 11 di via Vittorio Emanuele trovi l’ingresso di Villa Caglio, di origini seicentesche. Questo edificio fu abitato in passato da Marianna Augusta Moneta Caglio Monneret de Villard, bisnipote del Premio Nobel per la Pace Ernesto Teodoro Moneta e diventata famosa negli anni ’50 in quanto testimone principale del caso di cronaca nera relativo all’omicidio di Wilma Montesi.
Tornando indietro lungo via Vittorio Emanuele giungi in via Roma, dove al numero 40 puoi osservare Villa Prata Simonetta, dimora settecentesca realizzata su un convento risalente a due secoli prima. L’edificio, oggi sede del municipio, è introdotto da uno slargo a esedra; molto suggestivo, oltre alle aperture in stile rococò, è il porticato a tre archi su colonne in pietra dell’atrio che dà accesso a uno scalone in pietra molera.
Continua la tua camminata lungo via Roma per imboccare viale della Libertà e da qui girare a destra in via Europa. Quindi prendi la seconda strada a destra, via Bezzecca: all’incrocio con via IV Novembre puoi notare l’edificio in stile liberty dell’ex Ospedaletto, struttura nata alla fine dell’Ottocento come padiglione di isolamento per malattie infettive e oggi di proprietà comunale.
Ritornato all’inizio di via Bezzecca, gira a destra in via Europa e vai dritto, attraversando il parchetto; al primo incrocio gira a sinistra, quindi percorri la strada fino in fondo e gira a destra in via Silvio Pellico. Procedi e prendi la strada a destra subito prima dello stop: così raggiungerai la suggestiva Cascina Nuova, con il suo ingresso pedonale in ferro battuto e gli archi a sesto ribassato sorretti da pilastri della corte interna.
Ora ritorna allo stop di via Pellico, gira a sinistra sulla provinciale e poi subito a destra in via Cascina Cassinazza: dopo poche decine di metri sulla tua destra noterai la Cassinazza, con la sua torretta di avvistamento che in passato veniva utilizzata per osservare a distanza il lavoro dei campi.
Ti segnalo, infine, che a Caponago c’è una delle location dove giocare a softair in Brianza: si tratta di Base Delta ed è in via Matteotti. Il campo gioco è da 8mila metri quadri, aperto nel week-end sia al mattino che al pomeriggio e negli altri giorni su prenotazione.
Che cosa fare a Caponago: gli itinerari naturalistici
Se ti interessa sapere che cosa vedere a Caponago in mezzo alla natura, sarai lieto di scoprire che il suo territorio fa parte del Parco Agricolo Nord Est. Il paese è attraversato, in particolare, dal sentiero 5 del parco, un itinerario ad anello che si sviluppa su strade campestri o su tratti asfaltati protetti: un’ottima destinazione per gli amanti di cicloturismo in Brianza.
Puoi accedervi, per esempio, da via Dante Alighieri partendo dall’incrocio con via Don Natale Villa.
Seguendo il sentiero puoi arrivare a Cascina Seregna, situata nella via omonima, vicino al canale Villoresi.
Da via Lungo Molgora o da via Europa puoi raggiungere, invece, i boschi del Parco Europa attorno al torrente Molgora, dove nelle sere estive le lucciole regalano uno spettacolo di luci unico. Il parco è illuminato è dotato di panchine e giochi per bambini.
In via Giotto c’è il Parco Della Fortuna, con rampe per skateboard, tavoli da ping pong e campo da basket.
Dove mangiare a Caponago
Uno dei migliori posti dove mangiare a Caponago è Reborn, ristorante con menù fisso a pranzo dal lunedì al venerdì e menù alla carta a cena dal martedì al sabato: si trova in via delle Industrie 4. Da provare i panciotti di melanzane e gli gnocchi di patate con crema di rucola e mandorle.
Tra le pizzerie di Caponago, invece, ti segnalo Timo, in viale Casati 29: offre anche il servizio d’asporto.
Infine, se cerchi un posto dove mangiare a Caponago il gelato puoi andare in via Roma 14 da Gelato e dintorni.
Come arrivare a Caponago
Come arrivare a Caponago in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la A4 fino all’uscita di Agrate Brianza. Alla rotonda dopo il casello vai a sinistra: proseguendo dritto giungerai a destinazione.
Provenendo da Bergamo, devi percorrere la A4 fino all’uscita di Cavenago / Cambiago. Alla prima rotonda dopo lo svincolo gira a destra, e a quella successiva vai a sinistra. Giunto a una nuova rotatoria, dovrai svoltare a destra e poi andare dritto fino a quando non arriverai in paese.
A Caponago non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Caponago in treno… beh, è abbastanza impossibile: al massimo puoi prendere da Milano la linea verde della metropolitana e scendere a Gorgonzola o a Bussero.
Per arrivare a Caponago in autobus puoi sfruttare la linea Z314, che passa da Monza, Concorezzo, Agrate Brianza, Cavenago di Brianza, Cambiago e Gessate, in corrispondenza con la fermata della linea verde della metropolitana di Milano. Gli autobus Z315, invece, collegano il paese con Vimercate, Agrate Brianza, Pessano con Bornago e Gorgonzola, sempre in corrispondenza con la fermata della linea verde della metropolitana di Milano.
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