La Chiesa di San Giacomo a Meda vanta una caratteristica molto particolare: ha altre otto sorelle “gemelle” (o quasi) in Lombardia. Si tratta, infatti, di una delle nove chiese-tipo che furono progettate dai fratelli Gustavo e Vito Latis negli anni Settanta per l’arcidiocesi di Milano. Leggi il resto di questo post per saperne di più.
Tutto quello che ti serve sapere
La Chiesa di San Giacomo a Meda e le chiese-tipo dei fratelli Latis
Se osservando la Chiesa di San Giacomo a Meda hai l’impressione di avere un déjà-vù, non preoccuparti: è probabile che tu abbia già visto una chiesa simile da qualche altra parte in Lombardia.
Devi sapere che quella di Meda è una delle nove chiese-tipo che vennero ideate nel secolo scorso dai fratelli Latis a partire da un progetto unico: ecco perché questi nove edifici religiosi si somigliano in maniera sorprendente.
Vuoi sapere quali sono? Oltre alla Chiesa di San Giacomo a Meda, dell’elenco fanno parte:
- la Chiesa di San Pio X a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano;
- la Chiesa della Sacra Famiglia di Saronno, in provincia di Varese;
- la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano;
- la Chiesa di San Carlo di Gorgonzola, in provincia di Milano;
- la Chiesa di Sant’Anna di Busto Arsizio, in provincia di Varese;
- la Chiesa di Santa Maria Nascente e San Sebastiano di Settimo Milanese, in provincia di Milano;
- la Chiesa di San Pio X di Monza;
- la Chiesa di San Paolo di Induno Olona, in provincia di Varese.
Tutte queste chiese furono progettate e costruite negli anni Settanta del Novecento.
Per risalire alle origini di tali edifici sacri più o meno uguali fra di loro è necessario tornare indietro nel tempo, all’epoca dell’episcopato del cardinale Giovanni Umberto Colombo, arcivescovo di Milano a partire dal 1963.
[Vuoi scoprire altre curiosità e storie sorprendenti sulla Brianza? Inizia a seguire la pagina Facebook di Viaggiare in Brianza: troverai consigli e idee per le tue gite a pochi chilometri da casa!]
In quel periodo il territorio dell’arcidiocesi di Milano stava vivendo un periodo di forte crescita demografica e di notevole espansione edilizia: si rese necessario, pertanto costruire nuovi edifici religiosi.
Non a caso, l’arcivescovado di Milano aveva istituito il Comitato Nuove Chiese, nato per favorire la progettazione e il finanziamento di nuovi edifici sacri nei quartieri delle città.
Il motivo per cui le nuove chiese dei fratelli Latis si somiglia(va)no così tanto è semplice: un progetto solo avrebbe consentito di abbreviare considerevolmente i tempi di progettazione e di costruzione, il che voleva dire ridurre le spese.
Ecco, quindi, il progetto delle chiese-tipo: tutte con la facciata “spezzata”, caratterizzata da un disegno asimmetrico, e l’esterno rivestito in laterizio.
Oltre alle nove chiese di cui ti ho parlato, ci sarebbe anche una decima chiesa, che potremmo definire “cugina” e non “sorella” delle altre: si tratta della Chiesa di San Giovanni Battista di Rho, in provincia di Milano. Il progetto di partenza era sempre quello dei fratelli Latis, ma gli architetti che se ne occuparono furono Sergio Eusebio e Lorenzo Banfi.
I fratelli Latis
Vito e Gustavo Latis erano due fratelli ebrei: il più grande era Vito, nato a Firenze nel 1912; Gustavo, invece, nacque a Milano nel 1920. Entrambi furono costretti a scappare in Svizzera a causa delle leggi razziali fasciste.
Qui entrarono in contatto con Vico Magistretti, rifugiato politico (lo stesso Magistretti, alla fine degli anni Sessanta, avrebbe progettato con Gae Aulenti il complesso della scuola elementare San Giorgio di Meda, situata proprio di fianco alla Chiesa di San Giacomo).
Terminata la guerra, i Latis ritornarono in Italia. Entrambi laureati al Politecnico di Milano, nel 1955 diedero vita allo Studio Latis.
I due fratelli hanno vissuto in Brianza, ad Albavilla. È qui che sono morti: Vito nel 1996, Gustavo nel 2016.
Chiesa di San Giacomo a Meda: la storia
Come ha raccontato lo storico Felice Asnaghi su La Voce della Comunità, la Chiesa di San Giacomo a Meda fu costruita su un terreno che, dopo essere appartenuto ai conti di Carpegna e ai nobili Traversa, dagli anni Trenta era di proprietà della famiglia Silva di Seregno.
Fu il parroco don Giovanni Fusi ad acquistare il terreno nel 1972, grazie a una donazione proveniente da donna Maria Teresa Brivio, figlia del marchese Cesare Brivio.
Alla chiesa – con il consenso della Curia arcivescovile – fu dato il titolo di San Giacomo in memoria di Giacomo Maria, figlio – morto prematuramente – di donna Maria Teresa e del marito Ugo Di Carpegna.
La chiesa fu consacrata la sera del 4 ottobre del 1973 dal cardinale Giovanni Colombo.
La Chiesa di San Giacomo oggi
La facciata della chiesa ospita una scultura, realizzata da Alberto Ceppi, che raffigura San Giacomo apostolo.
Il santo è rappresentato – secondo l’iconografia tradizionale – con indosso una tunica e, sulla spalla sinistra, la conchiglia, simbolo del pellegrinaggio a Santiago di Compostela.
San Giacomo tiene con la mano destra una lunga verga e con la mano sinistra il Vangelo, appoggiato all’altezza del cuore (a rappresentare la sua missione apostolica e, appunto, la predicazione del Vangelo); il viso è sereno e rassicurante.
All’interno della chiesa, il battistero – sulla navata destra – ospita un quadro che raffigura Il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, realizzato dal pittore medese Luca Meroni.
L’altare è impreziosito da una pittura astratta realizzata dalla Scuola Beato Angelico.
Il Crocefisso, collocato sotto il lucernario, è opera di Osvaldo Minotti, scolpito in legno di tiglio e patinato con cera d’api.
Minotti è anche l’autore della statua in terracotta che mostra San Giuseppe con il Bambino in braccio.
L’arredo sacro comprende una Via Crucis in legno e una scultura della Vergine provenienti dalla Val Gardena.
Una fioriera di forma ottagonale dello scultore locale Antonio Asnaghi riporta scene che rappresentano episodi della vita dell’apostolo Giacomo.
Le quattro formelle in bassorilievo mostrano:
- la chiamata di Giacomo, impegnato a pescare, da parte di Gesù;
- la partecipazione di Giacomo al momento della trasfigurazione di Gesù;
- Giacomo nell’orto degli ulivi;
- Giacomo, martirizzato, accetta serenamente la morte.
Chiesa di San Giacomo a Meda: come arrivare
La Chiesa di San Giacomo a Meda si trova in via Cialdini, di fronte a via Marie Curie.
Se desideri vederla da vicino e hai in mente di arrivare a Meda in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi del piazzale di fianco alla chiesa.
Preferisci arrivare a Meda in treno? La stazione di Meda si trova a dieci minuti di distanza. Uscito dalla stazione, vai a destra e procedi lungo via Orsi; allo stop gira a destra in via Cialdini e supera il passaggio a livello, poi vai sempre dritto. Dopo il secondo semaforo, troverai la chiesa sulla tua destra.
Infine, nel caso in cui tu abbia intenzione di arrivare a Meda in autobus puoi fare riferimento alla linea Z166 e scendere alla fermata di via Indipendenza 118. Da qui, lasciandoti i numeri civici dispari alla tua destra, procedi lungo via Indipendenza e, al semaforo, gira a destra in via Lombardia. Vai sempre dritto e, al primo incrocio semaforico che incontri, gira a destra in via Cialdini: dopo pochi metri, vedrai la chiesa alla tua destra.
Che cosa vedere a Meda
La Chiesa di San Giacomo a Meda può essere il punto di partenza per una passeggiata in città. Leggendo il post qui sotto, puoi scoprire che cosa vedere a Meda e conoscere tutti i segreti del suo centro storico; inoltre, troverai informazioni sui migliori ristoranti in cui cenare in città.
Ti piacciono i contenuti di Viaggiare in Brianza? Come vedi, sono tutti disponibili gratuitamente, ma se vuoi puoi sostenermi con una piccola donazione: ti basta cliccare qui sopra. Grazie comunque!
Puoi aiutarmi anche in un altro modo: iniziando a seguire le pagine di Viaggiare in Brianza su Instagram, X e Facebook.
Se desideri scrivermi, invece, clicca qui sotto: ti risponderò non appena possibile.