A Birone la Chiesa di Santo Stefano, costruita negli anni ’30 del Novecento su progetto di Ottavio Cabiati, ospita alcuni meravigliosi affreschi di Alberto Bogani, ma anche tanti altri capolavori che vale la pena di ammirare da vicino. Leggi il resto del post se vuoi saperne di più e conoscere la storia di questa chiesa.
Tutto quello che ti serve sapere
Birone, Chiesa di Santo Stefano: la storia
A Birone – oggi frazione di Giussano – già dal XVI secolo esisteva un oratorio intitolato a San Macario e San Defendente.
All’epoca, però, si trovava in condizioni pessime: senza pavimento e campana, con il tetto sconnesso e le pareti scrostate; in più, rimaneva aperto giorno e notte. Per questo motivo le celebrazioni religiose erano proibite.
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L’edificio nel 1578 venne visitato da San Carlo Borromeo, il quale lo trovò così malridotto che confermò il divieto di celebrarvi la messa fino a che non fossero state realizzate le tutte le opere di manutenzione necessarie: la costruzione di un altare migliore e del soffitto, la pavimentazione, l’adozione di una campana.
Tali richieste, però, non furono soddisfatte. Nel 1606 giunse in visita il cardinal Federico Borromeo, che invitò il sacerdote don Pietro Giussani a interessarsi della chiesa e ad allungarla per consentirle di conformarsi alle indicazioni del Consiglio Provinciale: altrimenti nessun rito avrebbe potuto essere celebrato.
Federico, inoltre, chiese di rinnovare l’effigie della Beata Vergine che era dipinta sulla parete. Effettivamente don Giussani provvide ad allungare l’edificio, come confermato dalle visite pastorali del 1688 del cardinale Federico Visconti. La Messa, in quel periodo, veniva celebrata nei giorni festivi, quando un padre francescano del convento di Mariano raccoglieva le offerte.
Nel 1759, poi, la chiesetta – piccola e quasi cadente – venne visitata dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, che ordinò la costruzione di una sagrestia.
Provvide a soddisfare la richiesta la famiglia dei Mazenta, che – come riporta Giorgio Giorgetti nel libro Giussano. La storia e il presente – aveva ereditato dai Giussani il diritto di patronato sulla chiesa di Birone.
In seguito, l’interessamento della famiglia Marini – che era proprietaria del Dosso – favorì la costruzione di un’altra chiesetta, che in un primo momento venne intitolata a San Giuseppe e a San Gioachino e in seguito a Sant’Atanasio.
Tra il 1934 e il 1935 fu – quindi – realizzata la Chiesa di Santo Stefano, progettata dall’architetto Ottavio Cabiati. Cabiati aveva previsto anche la costruzione di un campanile, che però non fu mai realizzato.
Il terreno su cui sorse la chiesa era stato acquistato nel 1926 dagli abitanti di Birone, supportati dal parroco di Giussano don Antonio Consonni.
Consacrata il 20 ottobre del 1935 dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, la chiesa prese il posto del vecchio oratorio di San Macario e San Defendente.
Nel 1950, su decreto dello stesso Schuster, l’oratorio di Sant’Atanasio venne abbandonato.
Quattro anni più tardi il Comune acquistò la vecchia chiesa di San Macario e San Defendente dalla parrocchia di Birone: l’oratorio venne demolito nel 1956 affinché sulla sua area si potesse ricavare una piazza pubblica, quella che oggi è piazza Carducci.
L’anno successivo, la Chiesa di Santo Stefano fu impreziosita con la Via Crucis realizzata dal pittore di Ortisei Antonio Mussner.
Nel 1975 – come racconta Marina Leoni in Gli edifici sacri di Ottavio Cabiati in Brianza: continuità e rinnovamento – la Scuola del Beato Angelico offrì un nuovo Crocifisso, disegnato dall’architetto milanese Arialdo Latocca, da posizionare sopra l’altare maggiore.
La stessa Scuola del Beato Angelico nel 1984 realizzò due statue in legno disegnate dallo scultore Gino Casanova.
Gli affreschi di Alberto Bogani e i dipinti seicenteschi
Nel 1993 il pittore Alberto Bogani si occupò di affrescare l’abside.
Dieci anni più tardi fu completato, dallo stesso Bogani, il ciclo di affreschi sulle pareti dedicato alla vita di Santo Stefano.
Oggi la Chiesa di Santo Stefano di Birone accoglie anche un affresco della Madonna del Latte e due tele che raffigurano San Rocco e il martirio di San Sebastiano, firmate Iacobus Agazius: sono di origine seicentesca e provengono dal vecchio oratorio.
Birone, Chiesa di Santo Stefano: come arrivare
A Birone la Chiesa di Santo Stefano si trova all’incrocio tra via Leopardi e San Giovanni Bosco.
Se desideri vederla da vicino e hai in mente di arrivare a Giussano in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Leopardi, proprio accanto alla chiesa.
Preferisci arrivare a Giussano in treno? Allora devi fare riferimento alla stazione di Carugo-Giussano. Uscito dalla stazione, gira a destra e supera il passaggio a livello per imboccare via Battisti, proseguendo poi in via Garibaldi. Quindi gira a destra in via Cavera e dopo la rotonda continua in via D’Azeglio. Supera altre due rotonde e vai sempre dritto in via Giordano, fino a che non incroci via Leopardi sulla tua sinistra.
Infine, nel caso in cui tu decida di arrivare a Giussano in autobus, puoi utilizzare la linea Z231 e scendere alla fermata Catalani 70. Da qui, percorri via Catalani lasciandoti i numeri civici pari alla tua sinistra. Dopo poco troverai via Leopardi alla tua sinistra: imboccala e nel giro di qualche decina di metri vedrai la chiesa alla tua destra.
Che cosa vedere a Giussano
Dopo aver visto a Birone la Chiesa di Santo Stefano, potresti dedicarti all’esplorazione di tutte le altre location più interessanti di Giussano. Se non sai dove andare, non preoccuparti: nel post qui sotto trovi tutte le indicazioni che ti aiutano a scoprire che cosa vedere a Giussano fra monumenti, murales e sentieri immersi nella natura.
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