Villa Luisa a Besana in Brianza è una delle tante dimore della Brianza costruite nel XIX secolo come residenza di villeggiatura per i milanesi. Conosciuta anche con il nome di Villa Pirotta Clerici, si trova in mezzo al verde del borgo rurale di Rosnigo, e ha una storia incredibile: te ne parlo in questo post.
Tutto quello che ti serve sapere
La Storia di Villa Luisa a Besana in Brianza
Nella deliziosa località di Rosnigo a Besana in Brianza, tra Villa Raverio e Calò, c’è una villa dalla storia davvero speciale. Un tempo era conosciuta come Villa Pirotta Clerici; oggi si chiama Villa Luisa.
Fu costruita nella prima metà del XIX secolo: lo sappiamo perché il corpo principale dell’edificio è riportato nella Carta topografica dei contorni di Milano, pubblicata prima del 1827 dall’Istituto Geografico di Milano dell’Imperial Regio Stato Generale Maggiore.
All’epoca, Rosnigo era una piccola borgata rurale, ma anche un popolare luogo di villeggiatura per i nobili milanesi.
Non a caso risalgono a quel periodo altre due dimore di prestigio di Rosnigo: Villa Volonté Scordia Bulli (che mantiene ancora oggi la conformazione di un tempo) e Villa Boltraffio (negli anni trasformata in un condominio).
I primi proprietari della villa furono i Pirotta, stampatori milanesi titolari della Pirotta e Compagni: una libreria, tipografia e casa editrice che era nata nel 1835 anche grazie al supporto economico di Francesco Cusani Confalonieri, nobile milanese che era solito frequentare Carate Brianza, dove si trovava la villa di famiglia.
Mi riferisco a Villa Cusani Confalonieri, che si può vedere e visitare ancora oggi: te ne parlo nel post qui sotto.
Le origini di questa azienda vanno fatte risalire a Giovanni Pirotta, tipografo, editore e libraio che aveva appreso il mestiere di stampatore da adolescente, all’Orfanotrofio di San Pietro in Gessate.
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Nella prima metà dell’Ottocento la sua tipografia – situata nel centro di Milano, vicino al Duomo – stampava testate importanti come Il Nuovo Ricoglitore, Il Corriere delle Dame e La Gazzetta di Milano.
Giovanni Pirotta morì il 1° gennaio del 1834, lasciando un’azienda in ottime condizioni, con più di 20 anni di esperienza alle spalle e un’ottima reputazione.
I suoi eredi erano quattro: tre femmine e un maschio, Francesco. Quest’ultimo, però, alla morte del padre aveva solo 18 anni, e quindi non poteva assumere la guida dell’azienda (al tempo la maggiore età, in base al Codice Civile Austriaco, si raggiungeva a 24 anni).
Ad acquistare l’azienda fu un cugino di secondo grado di Francesco, che a sua volta si chiamava Francesco: aveva 27 anni ed era un ragioniere.
Fu lui a rilevare l’attività nel 1835 insieme con Cusani e lo scrittore Lodovico Hartmann.
Gli affari andarono bene per qualche anno, fino alla morte di Hartmann, avvenuta nel 1839: da quel momento iniziò un lento e inesorabile dissesto economico, fino a quando nel 1847 Pirotta scelse di lasciare la società e di dedicarsi alle sue piantagioni della villa di Rosnigo.
E la denominazione di Villa Luisa da dove arriva? Per scoprirlo dobbiamo fare un balzo in avanti nel tempo di oltre un secolo.
Villa Luisa e la famiglia Clerici
Ebbene, la dimora deve il proprio nome a Luisa Clerici, la sua ultima proprietaria, che la frequentava come residenza di campagna.
Luisa, discendente di una famiglia di antica tradizione milanese, era moglie di Silvio Cipriani; questi era figlio di Oreste Cipriani, giornalista mantovano e redattore capo del Corriere della Sera tra il 1903 e il 1919.
La storia di Oreste Cipriani è drammatica: egli morì il 2 agosto del 1919 in un incidente aereo in cui perirono altri quattro giornalisti (Giannetto Bisi del Mondo, Mario Bruni della Sera, Tancredi Zanghieri del Secolo e Tullio Morgagni del Secolo Illustrato); in totale le vittime furono sedici.
Il velivolo su cui viaggiava, già utilizzato in guerra, si schiantò al suolo all’altezza di Verona: le cause dell’incidente rimasero per sempre avvolte nel mistero, anche se probabilmente la colpa era da attribuire al carico eccessivo.
Quell’evento con tutta probabilità rallentò di molto lo sviluppo dell’aviazione civile nel nostro Paese, dove i voli sarebbero iniziati solo sette anni più tardi.
Ma torniamo alla villa. Su suggerimento della figlia Nicoletta Cipriani, Luisa Clerici decise di mettere la propria dimora a disposizione di un progetto a sostegno di persone in difficoltà. La donò, pertanto, alla Fondazione Orizzonti Sereni.
Così, negli anni Duemila all’interno di Villa Luisa sono nate due comunità alloggio per persone adulte con disabilità. I locali interni sono stati ristrutturati per assecondare le esigenze degli inquilini, con spazi destinati allo svolgimento delle attività quotidiane.
Circondata da un grande parco, Villa Pirotta Clerici nel tempo è riuscita a rimanere un luogo protetto dal verde anche grazie alla “forte barriera all’edificazione dell’intorno derivata dalla presenza dei parchi delle altre due ville [Villa Boltraffio e Villa Volonté Scordia Bulli]”, come viene fatto notare sul sito web di Lombardia Beni Culturali.
A Silvio Cipriani e a sua figlia Renata (docente universitaria di Storia dell’Arte prematuramente scomparsa), rispettivamente marito e figlia di Luisa Clerici, è dedicato un fondo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, grazie a una donazione di libri avvenuta proprio per volere di Luisa: un patrimonio immenso se si considera che la biblioteca di Cipriani, al momento della sua morte avvenuta nel 1979, comprendeva più di 12mila volumi.
Villa Luisa a Besana in Brianza: come arrivare
Villa Luisa a Besana in Brianza si trova in via Rosnigo 10. Come ti ho detto, oggi la villa ospita due comunità alloggio per disabili; quindi non può essere visitata all’interno.
Puoi comunque vederla da fuori: se decidi di arrivare a Besana in Brianza in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via San Carlo.
Volendo arrivare a Besana in Brianza in treno, invece, puoi fare riferimento alla stazione di Villa Raverio. Uscito dalla stazione, gira a destra in via Volta, e allo stop svolta a sinistra in via Kennedy. Al semaforo, vai a destra in via Leopardi: via Rosnigo è la prima strada che incroci sulla sinistra.
Infine, nel caso in cui tu decida di arrivare a Besana in Brianza in autobus ti conviene utilizzare la linea Z232 e scendere alla fermata Villa Raverio FS – Matteotti. Il bus ti lascia proprio davanti alla stazione di Villa Raverio: quindi per arrivare a Villa Luisa ti basta seguire le indicazioni che ti ho fornito nel paragrafo sopra.
Che cosa vedere a Besana in Brianza
Dopo aver visitato il piccolo borgo di Rosnigo potresti decidere di scoprire tutte le altre bellezze di Besana in Brianza: se non sai dove andare, leggi il post qui sotto, che ti indica dove passeggiare a Besana in Brianza, quali monumenti vedere e dove fermarti a pranzo o a cena.
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Ci tengo a segnalare, infine, che le informazioni sulla famiglia Pirotta che ho riportato in questo articolo sono tratte da Patriottismo e cosmopolitismo nel primo Ottocento: Francesco Cusani Confalonieri, traduttore, storico ed editore lombardo, di Federica Re.